BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

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Giovedì, 21 Gennaio 2016 12:31

Guaritore cronico

Ci sono dei “come stai?” che procurano fastidio uguale alle mani addosso, imperversano in ambiente New Age, nosocomio universale gremito da supposti medici che bramano pazienti. "Come stai?" sparati a raffica da chi invece di onorare la soggettività altrui lenisce il personale malessere proiettandolo su chi incontra, correlato da puerili diagnosi e prescrizioni di vita non richieste.

Pubblicato in Frammenti Autobiografici
Mercoledì, 20 Gennaio 2016 18:42

Il cielo in una stanza

Primo piano abitazione, piano terra lavoro. Qui ho scelto di vivere tanto regolare che se condannato a detenzione domiciliare col permesso di lavorare sconterei la pena senza accorgermi. Singolarità che potrebbe costarmi la fuga della moglie, negli ultimi tempi piuttosto tediata dalla mia soddisfazione derivante da movimento di pensiero a corpo fermo, a parte le aspirate di Toscano.

Però anche le monache di clausura sono strane assai, le passionali nel contemplare dalla cella il cielo anelano schiattare per raggiungerlo, le razionali filosofeggiano che anche l'orizzonte fisico più vasto, seppur grande, è recinto che comunque circoscrive. Forse più sano l’ergastolano che indifferente al metafisico non equivoca cella e cielo.

Fuori da situazioni estreme ritengo che il grado di potenza dello stimolo procurato dal viaggio dipenda dai temperamenti: c’è chi considera il Grand Tour indispensabile e chi, con Leonardo Sciascia, irrilevante. Però che fermi o deambulando la soddisfazione provenga da moto di pensiero è vero, per taluni stimolato dal viaggio, per altri dal Tour intorno al tavolo del soggiorno.

Pubblicato in Frammenti Autobiografici
Lunedì, 18 Gennaio 2016 11:33

Rattrappimento

A differenza di quello materiale l’universo culturale, quello psichico e tutto sommato anche l'universo scientifico come sentenzia la fisica teorica, hanno sostanza e dimensione del proprio (del soggetto che si relaziona) linguaggio.

Di fronte al medesimo mare differenti interpretazioni: chi permane indenne, chi pesca, chi contempla, chi adora e chi si suicida.

Pubblicato in Pensieri Improvvisi
Domenica, 17 Gennaio 2016 11:06

L’accordo

Oggi ho letto di Giacomo B. Contri:
«Verità […] nesso d’imputazione tra un giudizio e un atto, al posto della tradizionale definizione della verità come adeguatezza dell’intelletto alla “cosa”.»
La puntuale conclusione mi ha fatto ricordare due ex amici di percorso “concettualmente” immacolati: uno sindacalista che dal palco difendeva il salario dei dipendenti e rincasato picchiava la moglie, l’altro regista che realizzava film sul rispetto dei diritti umani dirigendo con sistematico sopruso chi lavorava con lui. Non per questo squalificherei la categoria dell’adeguatezza dell’intelletto all’oggetto.

Ci sono differenti sindacalisti e registi, donne e uomini, filosofie e filosofi tra questi valorosi quelli capaci di accordare intelletto-oggetto alla personale imputabilità di giudizio-atto.


 

Pubblicato in Filosofia di strada
Venerdì, 15 Gennaio 2016 09:26

L’aforisma

Quando cari amici m’invitano a scrivere un libro mi torna alla mente un editore che riferiva di un manoscritto propostogli da una “autrice” per la pubblicazione: quattrocento pagine d’insulti all’ex marito. Ovviamente la “scrittrice” al diniego dell’editore si era offesa assai. Avrà anticorpi sufficienti l'universo per sopravvivere a tale mancanza?

Anche se d’insulti all’ex moglie li penso ma non li scrivo riscontro qualcosa di sano nel non avvertire l'impellente necessità, mia e del mondo, alla pubblicazione di un mio libro, ma il punto è un altro: al pari dei metallari che suonano la sera nello scantinato dopo una giornata di lavoro faccio l’erborista scrivendo, fra un cliente e l’altro, tra una tintura madre di melissa e uno sciroppo al mirto, in forma condensata dal principio di realtà. Mi piace, mi serve e siccome qualcuno mi legge, al momento, va e fa bene così: «Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo.» (Ecclesiaste)  

Pubblicato in Frammenti Autobiografici
Giovedì, 14 Gennaio 2016 12:12

Dogma d’immacolata concezione

Il filosofo che teorizza la soggettiva capacità d’elaborare un'analisi concettuale pura, rigorosa e assoluta, attraverso un presupposto immacolato pensare logico non filtrato da sé medesimo, non interpretato dal linguaggio che utilizza, non condizionato dall’essere figlio del suo tempo e latitudine, non eccitato o contaminato da dinamiche inconsce, assomiglia al teologo fondamentalisma: dogma differente medesima altezzosità.

La capacità di pluralismo sostenuta dalla consapevolezza dell’inevitabile provvisorietà-parzialità connaturata al soggettivo pensare è qualità dei razionali prima che virtù degli umili.

Pubblicato in Filosofia di strada
Mercoledì, 13 Gennaio 2016 12:38

Spirituale

In ebraico spirito è  ruah, vento, respiro; in latino spiritus, spiro, respirare, soffiare; in greco pneuma, respirare, soffiare, aver vita;
Gesù di Nazareth si spinge oltre: « Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito. »

Immagine d’autonomo e sovrano muoversi senza attenersi a uno standard prefissato. Fluttaure disciplinato dall'imprevedibile, più artistico che filosofico.

Pubblicato in Filosofia di strada
Domenica, 10 Gennaio 2016 12:50

l’Io non padrone in casa sua

Sostenere la teoria filosofica del rigore teoretico concettuale puro avulso dal soggetto che lo esercita - contesto storico e ambientale, collettivo e personale, conscio e ancor prima inconscio -  rischia di produrre astratte nobiltà e concrete nevrosi.

Mica si può procedere, filosofia in primis, come se Freud non fosse accaduto.

Pubblicato in Filosofia di strada
Venerdì, 08 Gennaio 2016 14:12

La combriccola

Cammina orizzontale il filosofo logico elaborando proposizioni che concatena e memorizza preciso, procede come il giocatore di briscola al circolo ACLI che sapendo le carte già giocate e quelle ancora nel mazzo, butta la carta giusta sul tavolo di quel regolato frammento di mondo, regno di noiosi ragionieri di provincia.
Invece il mistico fugge l’inferenza, prende ciò che in quel frangente gli arriva dall’universo e lì staziona abdicando da soggetto per sciogliersi nell’oggetto, regno contiguo alla follia, faccenda pericolosa.
E che dire di me che incapace di proporre di meglio li frequento entrambi a giorni alterni?

Pubblicato in Filosofia di strada
Giovedì, 07 Gennaio 2016 12:19

Giurisdizioni

Olistica e universale unità coerente di pensiero? Ci riescono bene i gatti e, nei giorni di festa, un qualche esponente della New Age. L’umano fluttuare - dalla contemplazione del cielo all’ottemperare il codice stradale - necessità dell’abilità di districarsi tra molteplici e differenti regni, parlando, di regno, in regno, i caratteristici linguaggi e dialetti; utilizzando, di volta, in volta, determinati codici e strumenti; osservando, via, via, gli specifici orizzonti da angolazioni stabilite, pur rimanendo, anzi arricchendo, sé stessi.

Mica è facile, ho indizi che un buon ottanta per cento delle driatibe origini da equivoco di giurisdizione.

Pubblicato in Filosofia di strada

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