Ho trovato una certa affinità tra la metafisica di Spinoza e alcune tradizioni filosofico-spirituali orientali, in particolare l’Advaita Vedanta. Entrambe cercano di conciliare due piani apparentemente inconciliabili: l’esperienza finita e temporale dell’individuo con una realtà eterna, necessaria e impersonale, che lo precede e lo contiene.
Nell’Advaita Vedanta, la realtà ultima (Brahman) è unica e onnipervadente, mentre l’individuo (jiva) ne è solo un riflesso inconsistente, motto ricorrente dei vedantini è l’espressione “nessuno nasce, nessuno muore” quindi si è, impersonalmente, eterni. Per Spinoza, la realtà ultima è Dio, o Sostanza, o Natura, che è causa di sé e si esprime nelle sue manifestazioni finite e mutevoli (i modi). In entrambe le visioni, la liberazione -moksha per l’Advaita, beatitudo per Spinoza- dipende dalla consapevolezza di come stanno davvero le cose, ovvero dal non confondere ciò che è finito e impermanente con ciò che è assoluto e infinito, e viceversa.
A noi sembra una condizione piuttosto tragica e poco beata. In entrambe le concezioni, l’immortalità è inconciliabile con un io che si percepisce autonomo e separato dal funzionamento naturale che lo precede, produce e contiene. Ci troviamo in un paradosso costitutivo, nel contempo costituiti da una forza naturale impersonale e da un io culturale senza il quale non potremmo funzionare nel nostro mondo. Il punto è che la forza naturale e impersonale che ci fa, tende continuamente a essere e a perpetuarsi così, non appena nasciamo, la potenza biologica che ci costituisce decreta: “Sii!”. E noi, da un lato, ottemperiamo a questo imperativo naturale, esistendo, conservandoci e riproducendoci; dall’altro, a differenza degli altri animali, costruiamo -chissà perché?- un processo di individuazione serrato, così radicale da separarci dalla sostanza universale che ci ha generati. A quel punto la spinta naturale e impersonale all’essere, si trasforma nel desiderio individuale di immortalità. Equivoco inesorabile. Il resto è storia (delle religioni e della metafisica).