BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

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Lunedì, 24 Febbraio 2025 16:59

DNA culturale

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Ci sembra di vedere il mondo capaci di cogliere il “vero” e il “reale”, invece lo vediamo filtrato dai nostri sensi e mediato dalle tradizioni culturali d’occidente[1]. Ereditarietà culturale tutto sommato vantaggiosa, pur con tutti i disastri che abbiamo prodotto qualcosa di buono l’abbiamo anche fatto. Però non sarebbe male accorgersi d’essere intrinsecamente condizionati[2], al punto che pensare con la propria testa è forse opzione impraticabile. Oltre che accorgerci della connaturata connessione con questo DNA culturale, non sarebbe male provare di tanto in tanto a reciderlo, giusto per aprire un momento la finestra e vedere che succede davvero là fuori, senza filtri e senza interpretazioni.

Ma come? Una qualche incursione nel pensiero orientale o sciamanico potrebbe regalarci spunti utili. Nel caso il condizionamento non si sia incistato troppo in profondità, si potrebbe provare a superarlo esercitando una fantasia estrema, oppure ingurgitando sostanze psicotrope così da bypassare la dicotomia soggetto-oggetto, o in alternativa praticare sport estremi che liberino in noi tantissima adrenalina fino al punto da trascenderci. Forse funziona meglio fare esperienza immediata e non mediata della realtà naturale, va bene la contemplazione di una montagna, di una rana, di una foglia. Però soluzione eccellente per uscire dal connaturato condizionamento è morire.

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1 Sia il punkabbestia che l’impiegato di livello ottemperano inconsapevolmente griglie concettuali e tassonomiche che derivano, in modo diretto o tortuoso, dalle idee platoniche o dal Dio creatore della tradizione giudaico-cristiana, dall’Io penso dunque sono di Cartesio o dagli idealismi ottocenteschi, e così via.

2 Filosofi come Nietzsche, Heidegger e Derrida (con tutti i teorici della decostruzione), hanno evidenziato la natura storicamente e culturalmente condizionata del nostro pensiero.

Ultima modifica il Lunedì, 24 Febbraio 2025 20:13
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1 commento

  • Link al commento Daniela Moscardini Mercoledì, 26 Febbraio 2025 17:08 inviato da Daniela Moscardini

    Articolo o riflessione o impressione, vedi tu quel che si addice, proficua. Proponi soluzioni. Morire rappresenta, per me, silenzio e fine. La mia esperienza personale, andando dai condizionamenti alle scelte obbligate, si discosta dalla presenza di Dio. Non saprei. Non ho certezze e lasciarsi andare non è, sempre per me, un'alternativa. Cerco di non pensarci rimanendo comunque pronta all'inevitabile.

    Daniela

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