Razionale?
Domenica, 05 Luglio 2020
Si fa presto a dire ragionevole ma di razionalità non ce n’è una sola. Razionale è optare per ragioni personali che giudichiamo giuste -ognuno ha le sue buone ragioni- evitando di andare contro noi stessi, ma anche ottemperare norme sociali pur percependole astruse. C’è la razionalità del profitto che vede ragionevole mettere qualcosa sotto i denti, poi c’è la razionalità che poggiando sull’osservazione altrui opta per l’opzione che, data una specifica situazione, è più utilizzata dalle sue parti. C’è la…
Pronomi personali
Martedì, 23 Giugno 2020
All’appello dell’umanità più di sette miliardi rispondono presente, ma cosa è presente e chi? Non è poi chiaro che cosa sia per davvero l’io. La circostanza di avere un nome proprio è un mero arbitrio per distinguerci, ma non prova di individualità libera e cosciente. Libero arbitrio? Problema per nulla risolto e qui secondario, visto che per attuarsi è necessario qualcuno che lo eserciti. Se ciò che definiamo io proviamo ad estrarlo dall’ereditarietà genetica e dalle circostanze sociali -che nel…
Innata obbedienza
Venerdì, 12 Giugno 2020
Sembra che l’io dei preistorici coincidesse col noi del gruppo di appartenenza. Un livello evolutivo pre-personale e pre-individuale, stile girasoli che ruotano necessariamente assieme. Anima di gruppo che lo studioso delle religioni Lévy-Bruhl definiva con la formula "participation mystique". In seguito con la concezione filosofica e poi cristiana di anima personale e immortale, l’io acquisì sempre più consistenza e autonomia differenziandosi dal tutto e dal gruppo. Due osservazioni, la prima è che le spiritualità che tendono a una rarefazione dell'io…
Pluralismo
Domenica, 07 Giugno 2020
Carl Gustav Jung nella sua opera “Tipi psicologici” (1921), esaminando la medievale (quanto attuale) disputa sugli universali[1], vedeva quote di verità in entrambe le concezioni[2], aggiungendo che, di fatto, è la psicologia di ogni individuo a optare per l’una o per l’altra concezione, o a mediare realizzando una sintesi di entrambe. Dunque per certe cose[3] non esistono verità fisse, ma processi dinamici che ognuno svolge a modo suo. Se così è -a me sembra che lo sia- per queste cose…
Sistema filosofico
Sabato, 23 Maggio 2020
Kant negli ultimi anni del suo percorso affermava e dimostrava che bisogna sempre dire la verità. Non stiamo parlando della verità assoluta, metafisica (e chi mai la sa?), ma morale, riferendoci dunque alle verità contingenti che consapevolemente affermiamo o neghiamo nelle circostanze quotidiane. Anche nel caso estremo -presente nell’immaginario di noi tutti- di nazisti che per trucidarli cercano dei bambini innocenti che abbiamo nascosto nel fienile, alla richiesta dei carnefici: “Dove sono i bambini ?”, Kant accetta come moralmente giusta…
Mistero di Dio: mistero dell’uomo
Martedì, 05 Maggio 2020
L’interpretare Dio alla Feuerbach, prospettiva che vede Dio come un’umana proiezione e, dunque, una nostra personale creazione e non viceversa, più che una conclusione che liquida Dio per certi aspetti è una sorta di religiosità materialistica che apre scenari inaspettati. Per entrarci si potrebbe forse iniziare con un nuovo ramo dell’antropologia che riveda filologicamente tutte le teologie - greco-romana, ebraica, cristiana e islamica - sostituendo il lemma “Dio” con “Io”, per poi (di quest’Io) dettagliarne l’essenza, provarne la sussistenza ontologica…
Capirsi?
Giovedì, 23 Aprile 2020
Bella cosa capirsi ma più difficile di quel che appare. L’evento comunicativo, che permetta comprensione, necessita di indeclinabili elementi e un preciso procedere: un soggetto emittente; un messaggio che si riferisca a qualcosa di sensato e un soggetto ricevente che, usufruendo del canale utilizzato dall’emittente (voce che dice parole, scrittura, oppure gesti ed espressioni del corpo) riceva il messaggio comprendendolo per mezzo di codici condivisi dalle parti (parole con significato che costruiscono frasi, come anche suoni che fanno musica). Se…
Parola di Dio, parola di uomo
Sabato, 04 Aprile 2020
In un certo senso il teismo[1] è una forma (fortemente) romanzata, a tratti fumettistica, del deismo[2], così sotto certi aspetti il deismo è una narrazione interpretativa del naturalismo[3] e va bene così: in fondo anche il naturalismo non progredirebbe se si limitasse a una sistematica smitizzazione del mondo, stilando una cronaca dell’esistente incapace di elaborare storie -sperimentalità speculativa- da verificare. _______________________________________ 1 Riconoscere Iddio persona, creatore che si rivela al mondo e lo governa remunerando meriti e demeriti in un’altra…
Per un flashmob filosofico
Mercoledì, 18 Marzo 2020
Nel vivere in campagna non è cambiata (letteralmente) una virgola del mio consueto vivere, ad eccezione di quella mezz’ora, ogni tre giorni, che mi vede in paese a fare spesa; organizzandomi con qualche gallina ovaiola e un orto più grande eviterei anche quello. Eppure tutto è stravolto nel costatare come una minuscola forma di vita primitiva basti e avanzi per smantellare l’imperversante, quanto presupposta, onnipotenza antropocentrica. La sofferenza degli altri mi preoccupa, sarebbe ben stolto un eremitaggio rurale insensibile alle…
I girasoli
Sabato, 15 Febbraio 2020
Che problematizza la possibilità del libero arbitrio è l'ordine delle leggi fisiche che nel funzionamento naturale determinano immodificabili concatenazioni di causa ed effetto, forza che fa ruotare parallelamente coatti tutti i girasoli nella stessa programmata direzione. Anche noi, seppur enormemente più complessi, siamo costituiti dalle stesse particelle dei girasoli e obbediamo alle medesime leggi[1]. Ma non è finita qui, un altro scossone destabilizza le fondamenta del libero arbitrio, pensiamo all'ontologia parmenidea dell’Essere uno-eterno-ingenerato-indivisibile; immobilità blindata all'insorgere di qualsivoglia divenire: continuo-infinito-presente…
Agent causation
Venerdì, 14 Febbraio 2020
Sono decine le differenti opzioni teoriche che la filosofia ci offre per risolvere il problema del libero arbitrio, ma mica è semplice abbracciarne una. Il problema è che considerando, da una parte, l’evidente possibilità che abbiamo di scegliere questo invece di quello e, dall’altra, l’osservazione che tutti i fenomeni e gli eventi naturali sono necessariamente e meccanicisticamente determinati da altri precedenti eventi, non vedo ragione per cui gli umani dovrebbero fare eccezione. Nella confusione è un po' da invidiare la…
Metafisicamente ibridi
Giovedì, 06 Febbraio 2020
“E voi chi dite che Io sia?” e suo malgrado, eterogenesi dei fini, fondò la cristologia, quell’estenuante ricerca che prova a definire quote e a calcolare percentuali dell’umanità e della divinità di Gesù, pancia della storia della Chiesa che ha determinato l’intero pensiero occidentale. Non poteva essere che così: la domanda precede il cristianesimo nel suo implicito chiedere a ognuno di noi: “Tu che sei?” riformulazione dell’antica esortazione “Conosci te stesso”, che il neoparmenidismo alla Severino ha riproposto affermando che…
Chiodo scaccia chiodo?
Lunedì, 20 Gennaio 2020
Mica puoi dire all’innamorato rifiutato di trovarsene un’altra, al genitore che perde il bambino di rimpiazzarlo, all’amico deluso dall'amico di una vita che ne ha altri, o a chi gli muore il cane che al canile c'è solo l'imbarazzo della scelta. Cosa è, in noi e negli altri, questa specificità insostituibile che nel suo manifestarsi trascende la biologicità che la permette?[1] Se c’è un qualcosa che nel mondo rasenta il soprannaturale è forse questa irripetibile singolarità che onoriamo con maiuscoli…
Il nessuno eterno
Sabato, 11 Gennaio 2020
Averroè (1126 –1198) nel solco di Aristotele sosteneva che l’intelletto umano fosse esterno al nostro corpo e universale. Seppur intimamente allacciato al nostro temporaneo transito di soggetti pensanti, l’intelletto ci preesisterebbe perdurando oltre la nostra personale individualità. Davvero consolatoria l’ipotesi che l’intelligere che oggi viviamo continuerà vivace anche dopo schiattati, peccato che lo attueremo impersonalmente. Ma se nessuno saprà di farlo che gusto ci sarà mai? Per goderne ci vorrebbe un’anima incorporea personale ed eterna. Forse meglio emanciparci da cosmiche…
Il buono, il brutto, il cattivo
Giovedì, 09 Gennaio 2020
“La Giustizia” spoglia di concreti casi di specie; “Il Triangolo” sprovvisto degli oggetti triangolari che conosciamo; “La Madre” privata delle madri in carne e ossa; “L’Uomo” senza specifiche persone… Ci sono per davvero o sono mere fantasie? La problematica ha caratterizzato il medioevo -disputa sugli universali- ma in qualche modo era già iniziata molto prima della scolastica con Socrate-Platone, che mica ti chiedevano pareri su circostanze contingenti bensì definizioni della Pietà, della Saggezza, del Coraggio… Tutta roba che consideravano sussistente…
Giocare di anticipo
Venerdì, 27 Dicembre 2019
Gli stoici avevano costruito una cosmogonia dove le circostanze che interpretiamo negative e gli accadimenti che crediamo sfortunati sarebbero invece, nel loro inopinato piombarci addosso, il perfetto risultato e la completa espressione dell’ordine provvidenziale dell'universo, quindi del nostro più autentico desiderio. Anche i cinici, diffidando della fortuna, mettevano in conto le avversità accettandole di buon grado, Diogene aveva fatto testamento attraverso un esecutore inserendo una particolare disposizione: “Se mio figlio sarà riuscito a diventare un filosofo, lo distribuirai tutto [somma…
Snodi
Martedì, 17 Dicembre 2019
La filosofia aveva contribuito, nonostante qualche battibecco -vedi Tertulliano- alla formazione del corpo dottrinale della Chiesa nascente, collaborazione che è giunta fino a noi. Non è escluso che l’operazione, specie all'inizio, abbia procurato a qualche filosofo del tempo un respiro di sollievo. Un Dio creatore che si rivelava al mondo semplificava le improbabili cosmogonie in essere, lenendo crampi mentali procurati da complicate metafisiche che duravano da secoli. Notevoli i vantaggi anche per la compartecipata Chiesa nascente che dalla filosofia aveva…
Quasi amici
Mercoledì, 04 Dicembre 2019
Ad eccezione degli antichi filosofi della natura (physis), alcune concezioni fondanti del paganesimo e del cristianesimo non sono poi tanto diverse. Entrambe spiegano il mondo col processo del permanere-procedere-ritornare. Un antropocentrico proiettare su tutto l’universo quello che sperimentiamo empiricamente nascendo e vivendo per poi ritornare, morendo, in quel misterioso permanere da dove eravamo partiti.
In corsa per il Nobel
Domenica, 01 Dicembre 2019
Sono rimasti in due a contendersi il Nobel per il ginepraio più intricato della storia. Le Chiese cristiane per aver affermato e tentato di spiegare che Gesù di Nazareth è Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo nell'unità della sua Persona divina, vale a dire una ipostasi divina con due nature una umana e una divina. Tallonate da esponenti della tradizione pagana, per aver affermato e tentato di spiegare che da un sommo, impersonale, assoluto e integro Uno, non creatore,…
Coincidenza
Sabato, 16 Novembre 2019
Al cospetto dell’ineluttabile due le opzioni, anzi 3 : 1 opporsi 2 rassegnarsi 3 allearsi L’opzione 3 del far coincidere la propria volontà e persino il personale piacere con l’ineluttabile è squisitamente stoica[1]. Per riuscirci più che sforzo occorre l’accettazione di una ragionata cosmogonia. Per gli stoici tutta la realtà era materia attivata, nel modo migliore possibile, da un immanente principio divino. Tutto dunque necessario, perfetto e giusto, tutto quindi provvidenziale così com’è. Non so se le cose stiano davvero…
Fagocitosi storico-sociale
Venerdì, 08 Novembre 2019
Aristotele collocava l’uomo al vertice della natura perché lo vedeva, a differenza delle piante e degli animali, provvisto di un’anima intellettiva di origine divina. Nel contempo giudicava, per natura, i Barbari inferiori agli Elleni come lui. Se uno del suo genio era tanto condizionato dall'ambiente storico sociale al punto da remare contro il suo stesso pensiero, che accadrà a noi figli del nostro tempo che Aristotele non siamo?
Copia originale
Lunedì, 28 Ottobre 2019
Di fronte ad un'opera del naturalismo pittorico che impeccabile riproduce uno scorcio di natura, considerando l’immagine reale da dove è stato attinto si potrebbe cinicamente considerare: «Era meglio l’originale». Un platonico bello spinto, considerando il mondo perfetto delle idee da dove quello scorcio reale di natura deriva, potrebbe ancora affermare: «Però sarebbe meglio l’originale», giudicando quello scorcio di realtà del nostro mondo un immanente imperfetto albergante nella sua perfezione in un trascendente iperuranio. Stando così le cose giudicherebbe il dipinto…
Iperuranio
Giovedì, 24 Ottobre 2019
Se ci si trova in una stanza senza averlo chiesto, o dimentichi di averlo voluto, è ragionevole chiedersi dove si è e perché ci si trova lì, nascere in questo mondo un po’ assomiglia al trovarsi in quella stanza. I primi filosofi avevano individuato negli elementi naturali, dell’acqua, aria, fuoco…, le cause prime che generavano il mondo, elementi in seguito soppiantati da teoresi che individuano l’origine dell’esistente nei numeri e nell’essere. Poi Platone e tutto cambiò: la causa del mondo…