Ci muoviamo in sistemi di cause che producono effetti, ordine prevedibile e meritocratico, dove artefici del nostro destino evitiamo di sputare controvento e i nodi, prima o poi, arrivano al pettine. Ma siccome non sappiamo da dove il vento venga e dove vada, fluttuiamo nel contempo dentro sistemi caotici al cospetto dell’inaspettato, quelli del “che Dio ce la mandi buona” e “in bocca al lupo”.
Osservando la civiltà possiamo individuare le strutture istituite dal primo sistema e quelle che abbiamo architettato per anestetizzare il secondo. A volte si mischiano e compenetrano, ma decostruendole, giusto un po’ nei loro elementi base, si può agilmente vedere da che parte stanno.