Sono decine le differenti opzioni teoriche che la filosofia ci offre per risolvere il problema del libero arbitrio, ma mica è semplice abbracciarne una. Il problema è che considerando, da una parte, l’evidente possibilità che abbiamo di scegliere questo invece di quello e, dall’altra, l’osservazione che tutti i fenomeni e gli eventi naturali sono necessariamente e meccanicisticamente determinati da altri precedenti eventi, non vedo ragione per cui gli umani dovrebbero fare eccezione.
Nella confusione è un po' da invidiare la soddisfazione della madre che prende a ciabattate il figlio che mal si comporta. Sembra atto istintivo e reattivo, invece ce ne vuole di impegno per riconoscere nel figlio -e, dunque, nell’evento Homo sapiens- l’assoluta autodeterminazione di ognuno; soggetto agent causation dicono oggi alcuni filosofi, vale a dire potere attivo effettivo in capo all’agente, ovvero libertà e per questo responsabilità e personale imputabilità.
Che percorso teoretico avrà svolto la signora per raggiungere una così indubitabile certezza?