Piazza & Casa
Avverto un latente mix fascistaborghespretesco in chi urla di voler mandare “tutti a casa”, anche se Ulisse avrebbe interpretato la minaccia come il miglior augurio.
"Tutti" è ente inesistente, mera astrazione, e separare la casa dalla piazza non ha mai portato a nulla di buono. Fa male alla piazza, fa male alla casa.
L’Altro
Inghiotto la compressa e il mal di testa cessa di colpo come un temporale estivo grazie a chi l’ha formulata, grazie all’ingegno di tutti quelli che hanno dato risorse e intelligenza per generare-realizzare farmaci efficaci. Salgo sul treno, sull’aereo, sul traghetto e arrivo a destinazione. Talvolta i sedili sono sporchi, qualche volta ritardano, ma grazie all’ingegno di qualcuno, grazie all’Altro, arrivo.
Non lo conosco, sovente è morto da tempo o abita lontano, ma in ogni caso merita obiettiva riconoscenza per l’aver inventato la pizza napoletana, per l’aver scritto nel Seicento un testo di filosofia, per aver progettato e realizzato un computer che mi fa lavorare meglio e anche per l’antiparassitario che toglie il prurito al gatto, per il calorifero e la forchetta, la neurochirurgia e le regole di grammatica, per le scarpe e gli occhiali.
Qualcuno ha procurato molto danno e poco profitto, qualcun altro ha però compensato, anche morendoci, riparando con bilancio positivo. Un po’ di ammirazione, gratitudine, riconoscenza sono il minimo sindacale che l’Altro oggettivamente merita.
Tutto sommato dittature e olocausti sono stati storicamente implementati da malmostosi ingrati.
« E che felicità ci dà l'insegna luminosa quando siamo in cerca di benzina »
cantava Franco Battiato (“Frammenti” 1980). Faceva lo spiritoso, però non male.
Aladin
Poso 10 euro sul banco: «Toscani Extravecchi», rapidi me li danno col resto, giusto il tempo per voltarmi a destra tirato da un crocidare elettronico: un anziano, scarpe lise, pigia bottoni su un cassone dorato. Sopra c’è scritto “Aladin”, appena sotto la scritta un monitor con figure del cazzo che ruotano e gracchiano. Più ruotano più gracchiano, più gracchiano più incantano il vecchio pirla che c’è davanti.
Lo conosco, era un contadino valoroso. Coltivava ceci e fave, potava con maestria mandorle e ulivi. Per ricrearsi si appostava sottovento per sparare alle volpi. Gli piaceva sentirsi più furbo di loro. Gli piaceva vincere. Così avevano fatto i suoi avi da sempre: cacciare per nutrirsi, dinamiche primordiali di attesa, di vita, di rischio, di sconfitta o vittoria. Raggiunta la pensione aveva venduto la casa di campagna e riposti zappa e fucile si era trasferito in paese. Palazzotto popolare.
Forse è meno pirla di quanto appare. Le ragioni delle sue compulsive ossessioni nell’angolo della tabaccheria sono profonde e antiche, finanche nobili. “Aladin” mero equivoco.
vocazione
I regolamenti vanno bene per il condominio, le prescrizioni per la cistite, i precetti per faccende militari e gli ammaestramenti per addomesticare uccelli esotici.
Per realizzare vocazioni è invece necessario onorare, senza ritardo, norme fluttuanti.
Grande, grande, grande.
Albori di internet. Ricordo l’euforia. Mi eccitava l’idea di aprire una “vetrina” a New York per vendere, da quelle parti, i miei prodotti; un giro in Google e un altro in Wikipedia e in quello zapping metempirico mi percepivo un po' onnisciente; poi con l’arrivo dei 'Social Network' sembrava che l’umanità intera potesse essermi amica.
E’ trascorso un decennio: cedo, grazie alle rete, qualche prodotto a Cuneo e anche a Rieti; Google lo utilizzo per sapere di qualche enciclica papale e la ricetta per fare il latte di mandorla; Wikipedia mi informa del pensiero di qualche filosofo minore e nei 'Social Network', invece dell’interezza dell’umanità, incontro gruppi sovente scomposti.
Non mi preoccupo, rinuncio all'illimitato e circoscrivo: universalità non è immensità.
Deicidio
Ho visto l’Antigone di Brecht da Sofolcle, attualizzata dal regista Giancarlo Luce.
L’ho vista anestetizzando il mito, l’ho sdrammatizzata omettendo del tutto gli dèi, peraltro già narcotizzati dalle varie riscritture.
L’ho pagata: Antigone era perfettamente sovrapponibile a una Daniela Santanchè che difende il suo signore. Mai più.
Professionalizzazione
“Corsi avanzati” servono per far di conto in Microsoft Excel 2010 e per imparare a ballare la Salsa cubana senza schiacciarsi i piedi. Fuori da lì subodorano all’istante di clericale.
neologismo
Idiomorfo minerale in cristalli aventi regolari contorni poligonali.
Iddiomorfo divinità inorganica delle alte sfere, assoluta, immodificabile, pura. Inesistente in natura alberga, in differente grado, in qualche concezione filosofica e in numerose religioni. Vanta miliardi di devoti. Tra i più noti oppositori Gesù di Nazareth.
Benzina, Diesel, GPL, Vino.
Quanti chilometri fai con un litro? Oltre all'automobile potrebbe risultare utile conoscere il consumo di vino necessario al buon funzionamento di una festa. Calcoli empirici riferiscono che:
per quella goliardica servono litri 0,72 a 13,5 gradi pro capite di carburante dozzinale;
Il ritrovo di artisti necessita, a invitato, litri 1,2/Ora di differenti gradazioni, bianco, rosso e rosato;
la festa intellettuale litri 0,48 di buona qualità a 13 gradi, per ogni testa. Medesime quantità di Primitivo di Manduria a 15 gradi favoriscono la performance della durata dell’eloquio ma a scapito del suo valore.
Apologia della puzza
Supermercato, banco delle verdure, pieno agosto. Nell'incrociare la signora obesa una vampata putrida si era mischiata all'odore di percoche. Lì, un misterioso suggeritore interno mi ha detto:
Accetta l'organico amico, tollera i suoi incidenti. Solo il melanconico realizzato odora di niente, di quarzo e silice.
Prima di diventare sabbia era stato, per lungo periodo, ameba. Condizione che giudicava di semiperfezione: anche i protozoi, pur unicellulari, cambiano forma e nel loro essere parassiti si relazionano, a modo loro, all’Altro. Troppo poco l’organico, troppo impuro, lui eterno e imperituro voleva gloria compiuta nell’essere pietra.