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Giovedì, 14 Novembre 2013 10:32

Tecniche consolatorie

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Shoah, Gulag, genocidio del popolo armeno, dei pellerossa. Vittime dell’Apartheid in Sud Africa, Hiroshima e Nagasaki, Afghanistan, Cambogia. Desaparecidos sudamericani, massacri in Ruanda, Etiopia, Congo. Il sacrificio umano della religione azteca che continua nella guerra dei cartelli messicani della droga…

Per sciogliere l’ "agghiacciamento" un po’ aiuta relativizzare gli eventi circoscrivendoli, pensando la Terra - con tutto quello che gli succede sopra - giacere in uno dei bracci periferici della Via Lattea, dove le distanze sono espresse in migliaia di anni luce. Talvolta stempera l’orrore pensare vittima e carnefice entrambi neonati. Anche diventare vegetariani, emancipandosi da subdoli nazismi personali, aiuta.

A ben vedere il miglior rimedio sta nel considerare sorella morte, quella che fa cessare all’istante la sofferenza della vittima raggiungendo, indi, anche il carnefice per regalarci parvenza di equità.

Eppure il male continua come se fosse immortale. Roba da scriverlo con la maiuscola riconoscendogli entità autonoma, potente e misteriosa. I cattolici lo fanno e a me viene la tentazione di imitarli.

Ultima modifica il Lunedì, 18 Novembre 2013 15:31
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