Sfaceli d’immacolate concezioni
“La Madre è colei che ama, devi esigere questo amore perché tuo diritto naturale”. Quell’enunciato era un cancro che da bambino avevo equivocato per medicina. Perché “La Madre” è una fantasia, la “Madre che ama” ente irreale frutto di un dogma sbagliato.
Non esiste “La Madre” entità sacra e cosmica né in cielo né in terra, ma donne che nate da altre donne partoriscono a loro volta altre madri, che accudiscono la prole come possono e riescono. Ognuna un caso diverso, nessuna indispensabile, ognuna criticabile, ognuna apprezzabile, tutte mortali. Molto semplice, nulla di trascendentale.
Normative criminogene?
Se fosse normale e lodevole avere più compagne e compagni,
se fosse lecito avere nel contempo più mariti e mogli,
forse ci sarebbe qualche morto ammazzato in meno.
Sacro colon
Entra in erboristeria un prete mai visto lo saluto e mi posiziono in ascolto. Lui zitto ispeziona il negozio, guarda e riguarda da tutte le parti e spara:
«Non c’è neppure un crocefisso!»
Conciliante addito come surrogato l’immagine della Visitazione, quella di Maria e Elisabetta gravide affissa tra il diploma di erborista e la licenza d’opificio di trasformazione alcolici.
Lui mi guarda perplesso. Chissà? Forse gli piace di più Gesù morto in croce che dentro a un ventre di donna? O forse è uscita una nuova normativa che obbliga all’affissione del crocefisso e io non ho ottemperato?
Smette di fare il prete per diventare cliente e riferisce della sua severa, cronica, ulcerosa, colite atipica. Descrive occulte e viscerali stigmate che percolano sangue colorandogli le feci di nero.
Libro mastro
Da quattro anni, esclusi giorni festivi e mese di agosto, prendo cura di me stesso anche leggendo e elaborando quotidianamente “Think!” del dottor Contri.
Ho fatto i conti e dovrei allo psicoanalista perlomeno cinquemila euro, invece è gratis… e pensare che il dottore se ne impipa di fare il benefattore.
Oltre a questo puntuale ricevere mi accade, in altre relazioni, gratuito dare: a volte si è figli, a volte padri.
Esegesi psicologica
Non male interpretare la mitologia biblica come puntuale proiezione psicologica di tipologie umane a iniziare dal protagonista, un Dio umorale e ambiguo come solo gli uomini sono capaci.
E poi quanti giovani Isacco lì, lì, per essere immolati e quanti Giobbe nelle personali, passate e attuali, vicende umane. C’è anche un qualche Abramo che si aggira in città e piccoli Mosè imperversano.
Forse in questo approccio al Libro sono privilegiati gli atei che, noncuranti di speculazioni filosofiche e teologiche antiche e presenti, possono goderselo appieno in presa diretta.
Il botanico
Preferiva le specie a fioritura modesta;
giudicava pornografiche le fioriture appariscenti.
Nei colori sfrontati dei petali scorgeva il rozzo infierire della forza che trasforma, prima o poi, tutti gli uomini in terra.
Incontrava conferma alla sua estimazione nei cimiteri, così traboccanti di oscene corolle.
Omeostasi
Giudico preziosi i pneumatici dell’auto nell’affrontare il curvone in velocità, nel contempo schifosi quelli abbandonati al bordo della superstrada. Intanto la natura, noncurante del mio contestualizzare e interpretare pneumatici, persegue altro ordinamento. Irreversibile già ha iniziato a inglobare, flemmatica e catatonica, uomini e pneumatici. Fra pochi decenni ci sarà ben poca differenza tra il mio apparato somatico e quattro gomme abbandonate. Naturale funzionamento di ceneri di magnesio e zolfo che alimenta carbonio.
Numerosi ignorano l’irregressibile processo, qualcuno prende consapevole distanza, altri si rassegnano sereni. Poi ci sono quelli che tifano in suo favore in disinvolto osannante paganeggiare. Forse -a loro insaputa- scorgono un qualche regista occulto, un accattivante orco artefice della perenne fagocitante omeostasi. Strana devozione.
Provincia planetaria
Le subregioni italiane le riconosci dalle piazze dei paesi nell’omologato stile dei campanili. Subregioni contigue hanno sovente territorio simile e si somigliano, come la Brianza, il Varesotto e la Bergamasca, oppure il Comasco e il Lecchese, ma quando la storia degli abitanti è stata diversa anche le piazze, pur in territori affini, appaiono differenti: la Valchiavenna mica è l’Ossola.
Le subregioni sono prodotte dall’interazione del pensiero degli abitanti con la terra del luogo. In questo circoscritto impastare accade una inaspettata lievitazione planetaria; nell’arcaico mescolamento tra pensiero e terra c’è qualcosa di universale, cosicché tutti quelli che emigrando da terre remote si insediano sotto un qualunque campanile -in qualche modo- erano lì da sempre.
Teoria del complotto
Più ci si auto esautora dalla responsabilità personale che intende, vuole, sceglie e implementa in libertà, più si scorgono congiure esterne, macchinazioni, cospirazioni, trame e intrighi.
Nei casi più severi di abdicazione da sé il complotto è interpretato planetario.
Alla ricerca di un significato della vita
Viktor Frankl (1905 –1997) psichiatra viennese è il fondatore della “terza scuola viennese di psicoterapia”, dopo Freud e Adler, denominata logoterapia. Correlata alla fenomenologia e all’ esistenzialismo è filosofia e terapia che invita a cercare il logos, inteso come senso della vita. “Analisi esistenziale” che vede la persona spiritualmente libera, oltre il fisico e lo psichico, responsabile del suo destino. Possibilità, dunque, per il soggetto di emanciparsi dai fattori sociali, pulsioni e archetipi, grazie alla sua originale libertà e responsabilità abile nel realizzare valori e scopi così da implementare senso all’esistere.
Frankl, ebreo, nel 1942 fu deportato, con parte della famiglia, in differenti campi di concentramento, Auschwitz incluso. A differenza dei suoi cari sopravvissuto a tale tragedia la sua biografia dà forza, rispetto e credibilità, alla sua posizione filosofica e proposta terapeutica.
Il libro, curato da Eugenio Fizzotti, raccoglie vari contributi di Frankl, di diversa provenienza, che enucleano in linguaggio semplice e diretto i cardini della logoterapia.
In mezzo a tanto valore il volume risulta -in estesi passaggi- ingenuo e superficiale, a iniziare dalla scrittura stile nazional-popolare all’ “americana”: quasi un susseguirsi di spot a favore della logoterapia che poco entrano nel merito e dove, nonostante stringate premesse riconoscenti a Freud, Adler e Jung, sono estrapolati e riportati, solo e sempre, casi clinici fallimentari dei terapeuti -tragicomica armata Brancaleone- delle correlate scuole, contrapposti ai sistematici successi della logoterapia.
Ma il punto che lascia davvero perplessi è un altro: Frankl è un segugio che subodora e sbrana ogni nichilismo per affermare il primato del significato esistenziale, ma quale significato? Al riguardo nessun approfondimento, sembra che sia sufficiente averne uno per vivere sani. Eppure anche i nazisti ne avevano e di precisi.
Alla ricerca di un significato della vita
Viktor Frankl
a cura di E. Fizzotti, Mursia.