BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Per saperne di piu'

Approvo

Panteismo, alla lettera Dio è tutto. Il lemma stesso con quel “tutto” porta a interpretare la relazione della sussistenza di Dio nel mondo e del mondo in Dio in termini di quantità; una sorta di calcolo percentuale di mondo/Dio-Dio/mondo che tenta di definire la grandezza di una quantità rispetto all’altra. Ma siccome sono grandezze strane e che non stanno mai ferme, forse meglio evitare misurazioni e viversele fluttuando di spirito.

Comunque, se le percentuali piacciono, ci si può dilettare con numerose possibilità di calcolo:

panteismo ossia Dio è tutto, ovvero tutto quanto è Dio con gloria di tutte le cose e di Dio ma con elisione in agguato. Però è presente anche la versione soft che vede la natura permeata da Dio, una sorta di impregnazione o anche di fluire e sciogliersi di quote di Dio, o di Dio tutto intero, nella natura e della natura in Dio, fino anche a equivalersi. Se Dio è visto come entità impersonale ma immanente è panteismo, invece se Dio è considerata entità astratta si avrà un panteismo con accenti trascendenti da calcolare con specifici algoritmi. Nel caso Dio è visto come persona, cosciente, onnisciente, immanente e insieme trascendente, non è panteismo ma panenteismo. Se nel panenteismo si vuol sottolineare che Iddio è dentro tutte le cose si mette un trattino così: "pan-enteismo", se invece si vuole far risaltare il primato di Dio, che pur albergando nelle cose le trascende, si mette un trattino cosà: “panen-teismo". Se Dio non è considerato persona ma comunque entità razionale non è panteismo e neppure panenteismo bensì pandeismo - che etimologicamente è il contrario di pandemonio. Se il tutto è in Dio, Dio è tutto, dunque se Dio è nel tutto il tutto è (in) Dio, ovvero acosmismo vale a dire siccome il mondo è Dio il mondo non è più il mondo. C’è il panteismo ateista, il monista, il pampsichista, il naturalista, il cosmista New Age. Non possiamo escludere che ci sia pure qualche forma eretica di panteismo teista, però la percentuale non so come si calcola.

Pubblicato in Filosofia di strada
Domenica, 28 Marzo 2021 17:56

Tre lavande

Fa meno freddo e le tre lavande piantumate a ottobre iniziano a vegetare e le sento premere su di me.

Sono un portale di accesso ma se definisco a cosa apre si chiude.

Pubblicato in Erbario
Sabato, 27 Marzo 2021 23:30

Annunciazione a Maria

I poeti dovetter esser i primi storici delle nazioni (Giambattista Vico)

Il filosofo greco-romano Celso (II secolo) sosteneva che il concepimento di Gesù non fu opera dello Spirito Santo e neppure fu intervento di Giuseppe, ma di un gagliardo soldato romano, tale Panthera.

Antonello da Messina, Beato Angelico, Piero della Francesca, Leonardo e Tiziano, non gli hanno creduto e hanno preferito dipingere l’ipotesi più oscura e inverosimile, cogliendo e facendo emergere da quella irrealtà storica livelli originari e primari di realtà.

Strana cosa i miti. Così falsi, così veri.

Pubblicato in Sacro&Profano
Mercoledì, 24 Marzo 2021 15:38

Convenienza antropocentrica

Le piante si adattano un po’ a tutto, pensiamo ad esempio ai binari dei treni che senza un diserbo costante sarebbero inutilizzabili in tempi brevi, consideriamo Chernobyl oggi rigoglioso di foreste. Alcuni cisti della Macchia Mediterranea sono così resilienti agli incendi da averci preso gusto al punto che, per favorire la germinazione dei semi, occorre infornarli per un paio di minuti alla temperatura di 120° C. Trattamento che incenerirebbe gli spermatozoi di Homo sapiens e di tutti mammiferi procurandone l’estinzione, mentre i semi di Cisto si sono adattati a quelle temperature al punto da richiederle.

I danni che facciamo alle piante, dalle quali dipendiamo in presa diretta, sono innanzitutto un disastro per noi mica per le piante che, impipandosene di noi, in qualche modo se la cavano. L’emergenza ecologica non è motivata da una serafica devozione naturalistica ma da una praticissima convenienza antropocentrica. Strano regno è l'antropocentrico forse l'unico per che per perdurare deve abdicare. Strana legge che vale anche a livello personale: “Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.”


Pubblicato in Erbario
Domenica, 21 Marzo 2021 14:34

Fantasy

E guardano con alterigia i metafisici e i religiosi deridendo le consolazioni che si inventano per anestetizzare la paura di morire, inconsapevoli che per stilare il loro catechismo, che chiamano "la realtà dei fatti concreti", occorre una fantasia non meno sfrenata e dagli esiti più tetri.

Pubblicato in Pensieri Improvvisi
Sabato, 20 Marzo 2021 12:46

Ragion pratica

Ho sentito un prete illuminato dichiarare:

“Quando mi dicono che le chiese sono sempre più vuote è buon segno; è segno che lì dentro c’è gente che ragionava.”

Resta solo da capire perché, invece lui, stia ancora lì. Escludendo che ragioni meno di quelli andati via, possiamo ipotizzare che rimanga lì, a elogiare i salpati, trattenuto da misteriosi ormeggi forse simili a un incantesimo, ma è più probabile che resti per ragion pratica e buone ragioni pratiche.

Pubblicato in Attualità
Mercoledì, 17 Marzo 2021 18:58

Monismo di strada

Ma non è che necessità, caso e libertà, sono la stessa identica cosa a cui diamo nomi diversi indotti dal punto di vista che assumiamo?

Pubblicato in Pensieri Improvvisi
Domenica, 14 Marzo 2021 16:53

Disneyland

Col romanticismo i giardini mutano, finiscono quelli formali all’italiana e alla francese, geometrici con fontane e statue, e si inizia a simulare la selvaggia natura con artefatti che la imitano.

Con la rivoluzione industriale i contadini cessavano di coltivare patate per andare in fabbrica e gli aristocratici piantumavano, al posto delle patate, cespugli e fiori rari così da sorprendersi nonostante l’artefatto programmato, così da emozionarsi delle finte grotte che avevano fatto costruire, così da godersi improbabili pagode e tempietti un po’ perversi contigui a rovine fasulle.

Il giardino all’inglese proclama la gloria della selvaggia natura e con essa dell’uomo libero e sovrano, anche se quelli che in quei terreni coltivano patate si erano riversati in fucine a mozzarsi le dita col maglio e bruciarsi le trachee col coke, mentre gli aristocratici eccitati dalle fragranze vegetali messe in scena si dilettavano con le rime di un sonetto divise in tre quaterne e un distico.

L’ecologia è qualcosa di più vasto e di molto più complesso del mero verde.

Pubblicato in Erbario
Sabato, 13 Marzo 2021 14:46

Fitofilia

Sembra che a Socrate le piante dicessero poco o niente: “Il fatto è che a me piace imparare, ma la campagna e gli alberi non vogliono insegnarmi nulla, a differenza degli uomini della città.” (Platone, Fedro).

Anche Costanzo Preve, filosofo di ispirazione marxiana hegeliana, scrivendo dell’ultimo Jean-Jacques Rousseau giudicava un fallimento il suo essere finito in giardino a contemplare piante selvatiche. Il giardino è un rifugio rassicurante, annotava Preve, perché a differenza degli uomini le piante non parlano.

Perfino Jung, seppure in seguito interessato alle piante addirittura in prospettiva alchemica, osservava che una particolare passione per le piante potrebbe essere indizio di disturbo evitante; persona che distogliendo per timidezza, timore, o orgoglio, la libido dai suoi simili fa sì che si convogli nell’inconscio, dove ritorna a lui in forme arcaiche e infantili, talora producendo nevrosi.

Diagnosticato il disturbo non è semplice formulare una prognosi anche se sembra sia perlopiù favorevole, ma il decorso è lungo.

Pubblicato in Erbario
Venerdì, 12 Marzo 2021 14:38

Umani pettegolezzi

Sotto al Pino d’Aleppo spinte da una potenza bella e affidabile, alla quale sento di appartenere, stanno rifiorendo la Bellavedova e la Pervinca. Ma questa evidenza di bellezza, affidabilità e inerenza, potrebbe essere nient’altro che una mia costruzione: un “riempimento dell’intenzione” (Husserl).

Ma intanto, sia come sia, svincolata dai giudizi e dagli aggettivi che gli appiccichiamo addosso quella potenza-sostanza continua il suo onnipervadente movimento glorioso.

Pubblicato in Erbario

Copyright ©2012 brunovergani.it • Tutti i diritti riservati