Le piante si costituiscono e vegetano captando, assorbendo e trasformando luce solare, acqua, anidride carbonica e le sostanze che sono contenute nella terra. Questo processo metabolico primario produce enormi quantità di cellulosa e lignina che costituiscono e strutturano le foglie e il legno degli alberi, ma anche carboidrati, zuccheri, proteine e lipidi, dei quali ci nutriamo mangiando le piante; sostanze indispensabili per il nostro vivere che prima di entrare nel laboratorio pianta erano luce, anidride carbonica, acqua e indigesta terra.
Ciò che vediamo di primo acchito in una pianta è prodotto da questo processo metabolico primario, ma come non si può conoscere una persona da una prima occhiata così è anche per le piante. Per conoscerle meglio occorre andare un po’ oltre le ombreggianti chiome e i tronchi che ci forniscono legname e ai frutti che ci nutrono. Per conoscerle davvero occorre prendere contatto con quelle sostanze seminascoste, spesso del tutto nascoste, che le piante sintetizzano attraverso il loro processo metabolico secondario. Sono sostanze presenti nella pianta in modesta quantità ma di innumerevoli tipi, ogni specie contiene le sue proprie.
Un po’ come l’inconscio sono sostanze nascoste ma potenti, plasmate in origine da shock termici o meccanici, o formatesi a seguito di infezioni o in condizioni di siccità. Sono numerosi e diversificati, troviamo alcaloidi, eterosidi, oli essenziali e resine, che curano e difendono la pianta. Alcuni di questi principi attivi possono curare anche noi, grazie a quote di affinità biologica pianta-uomo; quelli che la pianta utilizza per difesa sono quasi sempre tossici, ma nel giusto dosaggio anch’essi possono rivelarsi curativi.
Per incontrare queste sostanze in giardino occorre andare un po’ oltre alla meraviglia per i bei fiori o per i mastodontici tronchi, un po’ come quando per conoscere davvero una persona occorre andare oltre il suo aspetto fisico (con le piante di solito ci si ferma lì). Possiamo intravvedere queste molecole nascoste occhieggiare negli effluvi e nei colori del mondo vegetale, anche se quasi invisibili con un po’ di attenzione e di pratica si imparerà a scovarle.