L’amalgama
Mi hanno raccontato che negli anni ’60 operai di un’impresa edile nell’eseguire movimenti terra avevano trovato reperti della Roma antica. Per evitare beghe con la soprintendenza archeologica li avevano triturati e pressati con lo schiacciasassi così da realizzare la massicciata del nuovo edificio in costruzione.
Non tanto diversi da chi cita strumentalmente il pensiero altrui analizzandolo frettolosamente per subito triturarlo, così da poterlo fagocitare a giustificazione e fondamento delle proprie teorie.
Principio di non-contraddizione?
C’è il personale progettare, chiaro implementare e soddisfatto concludere, ma siccome non tutto dipende da noi c’è pure l’imprevisto, il non definito, l’interrotto, il provvisorio, il sospeso, il tutto pendente con meta rinviata in attesa del verificarsi di determinati eventi altri e poi, non di rado, albergano nel reale differenti statuti interconnessi dove nell’ottemperarne alcuni se ne trasgrediscono altri.
Ho indizi che la complessa realtà dei vivi se ne infischi della logica classica.
Fibrillazione statica
Nel correre in differenti, numerose, situazioni, avverto stagnazione. Perché accada movimento è necessaria riflessione.
La circostanza
C’è chi interpreta la contingenza non casuale ma in qualche modo diretta da un regista divino: categorie della prova o della punizione invece che dell’accidente; della provvidenza invece che del merito o del fortuito favorevole e così via, concetti e narrazioni presenti in numerose religioni, pagane incluse.
In fin dei conti, con o senza divin regista, la circostanza permane per tutti i vivi cruciale, in quanto la dignità di una esistenza dipende dal rapporto dell’Io con l’ambiente, svolgersi personale di consapevolezza, interpretazione e scelta, di volta in volta in un dato luogo e preciso momento. Circostanza: giudizio universale per tutti quanti.
Rolling on the river
Galleggia sul fiume, si muove lenta verso di me, forse è una vecchia porta, forse di chiesa.
Fa da zattera a un figuro, dalle dimensioni è un ragazzino, no è un vecchio rattrappito.
Che vuole? Dorme profondo.
Chissà da dove irrompe profumo di caprifoglio così dolce che vira al fecale. Non è lui che puzza, lui è secco non produce secrezioni. C’è anche l’amore secco che sa di faggio stagionato.
Forse è una vecchia porta, forse di chiesa, sopra nessuno.
Discorso di circostanza (pippa)
Ruderi
D’estate in erboristeria cambia la clientela, invece dei contadini pugliesi in cerca di rimedi tradizionali per l’artrosi da zappatore entrano stranieri e nordici nostrani, di questi ultimi perlopiù anzianotte femmine agiate, molto prevedibili e piuttosto idiote col loro cagnolino in braccio, curatissimo e rassegnato. Catorci di un impero caduto cercano profumi esotici, li provano e riprovano, mica è facile coprire l'irreversibile puzzo, mix di stantio metafisico e insoddisfazione ontologica.
Vivo e soddisfatto mi sembrava invece l’ingegnere pachistano incontrato l’altra settimana a Torino, manco trent’anni determinatissimo nel costruire e imprendere, forse sovrano di un nuovo regno, sicuramente del suo.
Ansia da prestazione
Mica è da buttare in blocco tutta la New Age, ma un aspetto lascia davvero perplessi: nell’affrontare le tematiche più enigmatiche e complesse, metafisiche e ontologiche, mai che si senta proclamare un sano e consapevole “non lo so”, sistematicamente sostituito da parodie naif e caricature per spiegare ognora tutte cose alla lettera.
Faceva bene Gesù di Nazareth che nell'addentrarsi in tali territori adoperava senza ansia da prestazione metafore rurali. Questione di merito ma anche di stile.
Avanspettacolo
Estate tempo di offerta culturale.
Eccola che umile annuncia alla piazza la personale professione, la super specializzazione, i saggi pubblicati, la sterminata erudizione, i numerosi e prestigiosi ruoli accademici e le valorosissime collaborazioni.
E’ lì per formarmi, educarmi, curarmi.
Ma che malattia avrò mai?
Vie
C’è anche la via del diamante, buddhismo che scorge nel corpo di tutti gli esseri senzienti la natura buddhica adamantina, sole di cristallo purtroppo oscurato dalle nuvole dei pensieri impuri.
Singolare che per raffigurare la somma quintessenza umana ci si rivolga all’inorganico. Forse meglio il Sacro Cuore di Gesù, almeno si muove.