Di norma si affronta e risolve una questione in quattro mosse:
determinata la problematica si presuppone una soluzione efficace e attuata si verifica che funzioni.
Procedura generalmente valida, dall’aggiustare lo sciacquone del cesso all’affrontare tematiche cruciali del vivere e del morire, di Dio e dintorni. Il problema è che nelle concezioni e ipotesi in corso d'opera per risolvere tali questioni ultime ci è preclusa qualsiasi sicurezza definitiva, necessariamente accertabile solo post mortem.
Così, alla fin fine, non c’è completa differenza tra quelli che affermano di credere in Dio e i miscredenti, tra loro contrapposti per le differenti ipotesi ma identici nell’attendere conferma definitiva della veridicità del loro supporre. Ateismo, teismo, agnosticismo, differenti concezioni medesimo stato. Appurata la comune condizione forse opportuno che, evitando di bisticciare, si alleino e collaborino.
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Filosofia di strada
1 commento
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Mercoledì, 09 Novembre 2016 03:32
inviato da
Maria
D'accordo ...