BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Per saperne di piu'

Approvo
Venerdì, 13 Luglio 2018 12:25

Omeopatia spirituale

Il rimedio omeopatico non contiene alcuna traccia del principio attivo originario. Nella visione omeopatica l’effetto terapeutico non è procurato dalla presenza fisica del farmaco -che è stato così tanto diluito da non esserci più- ma da un suo impalpabile quid (impronta, memoria, messaggio, energia, vibrazione).

Se le cose stanno così dovrebbe risultare superfluo che il rimedio venga veicolato in un supporto materico che lo contenga e ingurgitato, in quanto quel misterioso qualcosa dovrebbe agilmente esplicare la sua peculiare azione terapeutica anche solo toccandolo, guardandolo, o addirittura solo pensandolo. Insomma gratis.

Prendiamo atto che la dottrina cattolica ci era già arrivata fin dal Concilio di Trento, quando dettagliò la pratica eucaristica della Comunione Spirituale nell’  “unirsi a Gesù Cristo presente nell'Eucaristia, non già ricevendolo sacramentalmente [mangiando l'ostia consacrata], ma per un vivo desiderio procedente dalla fede”,  pratica che elargiva gli stessi frutti della comunione sacramentale.

Pubblicato in Erbario
Venerdì, 13 Luglio 2018 10:58

Ragionamenti

Operazione razionale spiegare inizi e sviluppi del mondo e dell’uomo col Neodarwinismo invece che con la narrazione biblica.

Nondimeno ragionevole che l’accreditata teoria evoluzionistica spieghi con precisione com’è accaduto che un particolare punto della natura, in un certo momento della sua singolare evoluzione, sia stato capace di scrivere la Bibbia.

Pubblicato in Sacro&Profano
Giovedì, 12 Luglio 2018 10:36

Metafisica dell’accoppiamento procreante

Cupìdo ha trionfato siamo in troppi e anch'io faccio numero, rilevazione che potrebbe agevolare l’accettazione del personale epilogo, faccenda di bon ton come quando sull’autobus si cede il posto.

Gli sparuti quanto agguerriti suoi avversari nostrani[1] tutti sconfitti e pure gli oppositori del lontano oriente[2] ben più numerosi e sofisticati: proprio là le statistiche demografiche proclamano la sua gloria. Ultimo oppositore superstite la scienza coi suoi contraccettivi, al momento battuta.

_________________________________

 

1 “Il matrimonio è un lupanare e fare figli significa procreare diavoli” (Catari); “l’amore procreativo commette il peggiore dei crimini, cioè la perpetuazione di altre creature destinate anch’esse a soffrire !” (Schopenhauer); “Lo spermatozoo un bandito allo stato puro” (Cioran).

2 Apologeti buddhisti, induisti, taoisti e Zen del Vuoto, del Anam senzanome, del “Non nato”.

Pubblicato in Filosofia di strada
Lunedì, 09 Luglio 2018 17:43

Vocazione & soddisfazione

Lavorare, collaborare, imprendere è moto necessario per vivere in questo pianeta, iniziativa che accomuna quasi tutti, ma in questo, e oltre questo, ognuno sceglie nelle contingenze che incontra un personale cammino che, nella misura del possibile, persegue a modo suo, nelle ultime quarantotto ore il mio l'ho percorso così:

studiando un alcaloide salvavita ho osservato che la molecola è costituita dagli stessi atomi di un alcaloide che uccide, allora ho indagato la stranezza leggendo Euclide e visionato in internet una lezione di Oddifreddi sui numeri primi. A cena con l’amico architetto gli ho esposto tutto d'un fiato una sintesi di quanto appreso e quello mi ha riferito che si è persuaso che ogni figura geometrica è costituita da triangoli. Ruminando i nuovi dati acquisiti ho indagato un eventuale Dio creatore fabbricatore di mattoni -triangolari?-  e pure il demiurgo platonico che li ordina e assembla, così da affinare attraverso il mito la mia indagine su questa semplicità che generare infinite complessità.  

Delirio? Vocazione? Non saprei ma so che tutto questo mi piace. Se dovessi schiattare adesso mi sentirei un po’ inibito nel cantare in recto tono insieme a Wittgenstein le sue ultime, stesse, parole: «Dite a tutti che ho avuto una vita meravigliosa!»[1] però sento che la direzione è giusta.

____________________________________________________

1 «Tell them that I had a wonderful life!» citato in Giorgio Pizziolo Rita Micarelli, L'arte delle relazioni. Vol. I, Alinea editrice, 2003, p. 36

Pubblicato in Frammenti Autobiografici
Sabato, 07 Luglio 2018 17:38

Umani compiti

Mica preesiste un vero e determinato io personale, va costruito non cercato. E forse anche Dio.

Pubblicato in Pensieri Improvvisi
Sabato, 07 Luglio 2018 10:01

L’inventario

Inventario dell'universo:

cinque solidi regolari non uno di più, manco cento atomi per costituire la materia al completo, suppergiù cinque per strutturare quella vivente, il tutto computabile con appena dieci simboli univoci 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9.

Se Dio c’è è uno semplice.

Pubblicato in Filosofia di strada
Martedì, 03 Luglio 2018 18:45

Intimazione

« Sii altruista! » è imperativo che si auto contraddice.

Educare mestiere impossibile (Freud).

Pubblicato in Pensieri Improvvisi
Domenica, 01 Luglio 2018 11:27

Preminenze

Quando ci ammaliamo andiamo all’ospedale invece di ruminare Rilke e se l’auto non parte telefoniamo al meccanico piuttosto che meditare il pensiero di Kant.

Ma fuori da queste passeggere contingenze meglio bazzicare quelli giusti, in più estesi e stabili regni.

Pubblicato in Pensieri Improvvisi
Sabato, 30 Giugno 2018 12:11

Mandrake

Nel passare davanti a un negozio cristiano cattolico di articoli sacri nell’osservare quanto esposto in vetrina -chi non ne ha fatto esperienza se non ha di meglio da fare può farla virtualmente qui- mi son chiesto: «La religione e la magia quanto convergono e quanto divergono?»

Si fa presto a dire religione ma meglio religioni, operazioni tra le più complesse e per nulla univoche prodotte dall’umanità, dalle rivelate attraverso le quali il soprannaturale si manifesterebbe in questo mondo, alle naturali sprovviste di soprannaturalità. Invece la magia -pur rischiando un bel po’ di grossolanità- è più definibile. La possiamo stabilire come un’attività culturale che tende a bypassare i limiti ambientali e personali della condizione umana, attraverso concezioni e pratiche che tendono a placare aggirandola, o a risolvere superandola, quell’oggettiva impotenza che l’uomo sperimenta di fronte alla grandezza della natura e alle sue leggi, all’irriducibile altro da sé, all’imprevedibile destino personale. In ultima analisi un tentativo di raggiungere e conservare uno spazio di libertà personale, talora collettivo, condizionando o dominando -e fin qui sono istanze legittime e diffuse che caratterizzano numerose culture politiche razionali, iniziando dal marxismo- qualsiasi entità -questo invece è magismo- che si opponga o lo contrasti.

In ultima analisi l’approccio magico è una peculiare forma di potere di stampo metafisico, che si esercita nel tentativo irrazionale di dominare l’ambiente e il mondo subordinandoli smisuratamente a sé o al gruppo di appartenenza. Se le cose stanno così diverge, anzi si oppone, alla tracotante magia ciò che segue:     

« Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati gli afflitti, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché erediteranno la Terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati a causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli » (Matteo 5,3-12).

Mentre passando in rassegna l’offerta del negozio di articoli sacri una certa convergenza della religione con la magia sembra esistere, sussistere e persistere.

Pubblicato in Sacro&Profano
Giovedì, 28 Giugno 2018 10:30

Fra la persona e la cosa

Do una pulita al getto del carburatore e il tagliaerba ripiglia a funzionare e quel rombare sembra affermare il primato della materia e delle sue specifiche leggi, come se sentenziasse: tanto quanto ottemperi gli oggetti materiali e le relate leggi e più abiti la realtà, altrimenti puoi essere anche Goethe ma te la stai suonando e cantando se tanta sapienza non è capace di far ripartire un tagliaerba - qui metafora della realtà oggettuale e dei correlati funzionamenti.

Se la sentenza fosse corretta quelli più saggi dovrebbero essere coloro con più spiccato ed efficiente senso pratico, ma basta passare in rassegna chi conosciamo per renderci conto di quanto sia ingenuo tale giudizio, visto che tra i realisti competenti incontriamo sia persone valorose che idioti patentati.

Il punto è che fra la cosa e la persona e tra la persona e la cosa accadono moti dell’universo che i più arguti hanno dettagliato, da Kant a Husserl, e hanno fatto bene ad elargire concezioni e indicazioni così da evitare equivoci, visto che ottemperare le cose (materia) è atto complesso, insidioso, per certi versi impossibile.

Pubblicato in Frammenti Autobiografici

Copyright ©2012 brunovergani.it • Tutti i diritti riservati