Una aspettativa sia soddisfatta che delusa dopo un periodo di appagamento o di sconforto produrrà un'altra aspettanza.
Per uscire dal labirinto di questo perenne avvento senza Natale possiamo tentare con la psicologia, prendendo consapevolezza che le cose che aspettiamo sono nient’altro che un surrogato della Cosa che realmente vogliamo e sciogliere l’equivoco. Si potrebbe anche praticare l’atarassia in stile buddhistico o stoico, con un’ascesi che raggiunga la completa assenza di desiderio. Se troppo faticoso si può perseguire un mix di ruralità e grecità classica, nella pacata rassegnazione che si accontenta di ciò che passa il convento di questo mondo, consapevoli dei limiti della condizione umana.
Nel caso di esito insoddisfacente forse ci rimane un’ultima, ulteriore, possibilità per uscire dal labirinto liturgico dell'avvento perpetuo sprovvisto di Gesù bambino, costatando che i desideri e le aspettative non sempre coincidono: c’è il desiderio che aspetta qualcosa ma, di tutt’altra natura, c’è anche il desiderio che libero ad ogni esito e possesso non aspetta un bel niente e inizia a attivarsi appagato dal suo stesso movimento, insomma lavoro.