Rivelazioni
Non è detto che cane e padrone si assomiglino sempre, ma di sicuro più Dio viene definito con precisione più è probabile che sia il prodotto di uno specifico io che lo concettualizza a sua immagine e somiglianza, così per conoscere quell’io andrà indagata la versione del Dio che produce, rivela, riflette.
La via orientale
Certa è la morte anche se la rimuoviamo e la possibilità di una improvvisa disgrazia incombe sempre, nonostante ogni nostra accortezza per evitarla.
Per liberarci dall’angoscia esistenziale, oltre alla drastica alternativa fra suicidio e fede ricorrendo a “Colui al quale tutto è possibile” (Kierkegaard), si potrebbe optare per la terza via di dare un po' meno importanza alla nostra persona, imparando a vivere facendo a meno di noi stessi, visto che l’angoscia esistenziale è direttamente proporzionale all’importanza che attribuiamo al nostro io.
Funzionamento affidabile
Il fatto che tutti noi siamo senza esserci fatti è prova che siamo prodotti da un funzionamento capace e performante, comunque affidabile naturale o divino che sia.
Anime
Non so se nei corpi ci sia dentro un’anima, ma la potenza e il movimento che certi corpi fermi e zitti talvolta manifestano ne è forse prova.
Processi
Lavorare, operare, creare, scegliere, così da agire invece che subire, ma mentre ci sono processi che iniziano si svolgono e si concludono pensando, o scrivendo, o dicendo, altri raggiungono meta solo se attivano un movimento corporeo che interagisce con la materia e con gli altri corpi, o un moto etico che produce un preciso comportamento pratico.
Il senso della vita
La vita attua direzioni ma non proclama senso nel suo essere e funzionare e gli animali lo sanno bene, con la sola eccezione di Homo sapiens che invece ipotizza e teorizza “il senso della vita”, come se la vita seguisse nella sua totalità una direzione univoca che partendo da una origine dirige verso un fine preciso, logico, assoluto, eterno, universale.
Il punto è che per cercare il senso della vita occorre qualcuno che lo cerchi, senso che verrà cercato nel modo d’essere proprio di questo qualcuno, nella sua prospettiva e nella sua determinata situazione, senso necessariamente contenuto dentro i suoi orizzonti esistenziali al fine di soddisfare i suoi desideri individuali. Non appena si sente dire del senso della vita la cosa migliore da fare non è indagare la vita per trovarlo, ma chi lo afferma perché è lì che abita.
L’ora di finirla
Nell’ultimo quarto d'ora prima della fine del mondo zappava la lavanda selvatica nel giardino, così, per piacere, senza scopo.
Per entrare nell’infinito bisognerà pur abbandonare ogni fine.
Amplessi
Mentre egocentrato cercavo tutt’altro ho trovato due libellule che si accoppiavano in volo, danza che mi ha portato in un altro ordine di cose senza spazio, tempo, cronologia, causalità.
Forse l’essere eterni non è dato dal permanere di un’anima personale che sopravvive al corpo, ma al contrario dal non avere finalmente più bisogno di se stessi.
Approccio proattivo
Compiuti i settant’anni proprio non riusciva a fare a meno di se stessa, così aveva deciso di procrastinare il più possibile la morte ottemperando tutti i protocolli sanitari richiesti dalle sue parti per le signore di quell’età.
Protocolli cardiologici per esserci ancora, ancora e ancora, vascolari, dietetici, ematologici, endocrinologi, epatologici, gastroenterologi, geriatrici, immunologici, infettivologi, istologici, nefrologici, neurologici, odontoiatrici, oftalmologici, oncologici, ortopedici, otorinolaringoiatrici, pneumologici, ginecologici ed è campata fino a novantasei anni, impegnando per ventisei anni l’ottanta per cento del suo tempo e energie in cure e accertamenti, l’altro venti aspettando, con angoscia mirabilmente sedata, la morte davanti alla TV.
Tra serendipity e accidente
Si fa di tutto per non accettare che la cifra dell’esistenza è l’incertezza, è così difficile fluttuare nelle infinite e imprevedibili variabili di cui è intessuta la vita, che edifichiamo principi di realtà, di causa-effetto, di soggettiva ragion sufficiente.
Sottintese cause che valutiamo necessarie nelle quali ci identifichiamo così da stabilizzarci un po’ nel tentativo di dirigere l'orchestra, anche se di fatto ci muoviamo nel continuo e spontaneo accadere di cose né vere né false, di cose vere e insieme false, di eventi senza causa, di effetti che creano cause, di assenza di effetti con presenza di cause, di eterogenesi dei fini, di universi che non conosciamo, trovando continuamente nel bene (serendipity) e nel male (accidente indesiderato) cose che non cerchiamo.