Individuare una specifica causa che produce un preciso effetto è logica che va bene per miriadi di situazioni, perfetta per aggiustare la lavatrice che non va più. Ma l’evento dell’universo che è, invece di non essere, quello del nostro personale esserci, o più semplicemente la circostanza che questa mattina ci siamo svegliati dal sonno profondo, poco o niente hanno a che fare col modello del come e del perché, tant’è che come e perché questa mattina ci siamo svegliati mica lo sappiamo, visto che, nella sua totalità, è evento altro che sfugge la dinamica di causa-effetto.
Indagare l’essere all’interno di causa effetto genera angoscia perché utilizziamo una logica circoscritta e periferica, sì indispensabile per capire tantissime cose che succedono dalle nostre parti, ma inadatta per indagare l'essere. Non è semplice venirne fuori sia perché la logica di causa-effetto è inferenza primigenia che abbiamo dentro a priori, sia perché è dogma che imperversa per spiegare come funzionano natura e mondo e che i monoteismi utilizzano per spiegare perché sono. Ma per penetrare l’essere urge una indagine seriamente irrazionale altra e oltre.