BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

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Bruno Vergani

Bruno Vergani

Radiografie appese a un filo. Condivisione di un percorso artistico, davanti al baratro con angoscia parzialmente controllata.

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Venerdì, 08 Maggio 2015 08:00

Il genio

Il genio da vecchio è un po’ bizzarro e da giovane mica tanto normale. Sai bene cosa sto dicendo se hai avuto l’occasione di incontrarne qualcuno, in una esistenza non più di un paio per i più fortunati.  

Noto lo scostamento tra il suo ordinario vivere quando, un po’ imbranato, si allaccia le scarpe, si nutre, urina e dorme, da ogniqualvolta che, improvviso, entra nel suo ruolo vocazionale nella materia dove è genio: lì smette di ridere e anche di sorridere, cessa qualsiasi ironia e autoironia, l’occhio da espressivo vira vitreo e un po’ fisso come nella bambina del film L’esorcista. La voce per misterioso ontologico ordinamento gli cade sulla medesima nota come nella salmodia gregoriana per dire preciso come se stesse leggendo un libro, il genio parla come scrive.
Non possiamo escludere che in tanto rigore gli entri nel corpo un qualche nobile predecessore nella materia, anche più di uno, talvolta una legione. Nell’ultima fattispecie scuole di pensiero si mischiano producendo paciughi di tesi che lui meccanico coordina e armonizza senza mai fluttuare. Poi d’improvviso torna normale, o quasi.

Mercoledì, 06 Maggio 2015 19:52

Naturalismo DOC. Test rapido

Test per misurare la solidità di discorsi e saggi che trattano di naturalismo.

Siccome il naturalismo va un po’ di moda e numerosi ne parlano e scrivono si consiglia il seguente test, semplice, rapido ed affidabile, per distinguere il naturalismo solido dalle patacche:

1 Ascoltare il discorso o leggere il testo
2 individuare il lemma “Natura” ogni volta che viene detto o scritto
3 Sostituirlo con "Maria Vergine Immacolata"

Se il discorso o il testo non lo rigetta all’istante trattasi di patacca.

Mercoledì, 06 Maggio 2015 11:11

GPS posizione attuale

Mi ero immesso sull’autostrada della tradizione platonico-cristiana, la prima che avevo trovato, quella ben segnalata, larga, ben tenuta, con poche e corte gallerie sempre illuminate. Di tanto avevo sostato negli appartati parcheggi del nichilismo moderno gestiti dalla medesima autostrada. Nell’inteso traffico hegeliani mi sorpassavano con auto sportive, non ho mai capito dove erano diretti così in fretta. Marxisti conducevano autoarticolati revisionati mentre qualche heideggeriano tentava di superarli, c’era anche un pulmino carico di suore, erano quasi tutti lì. Differenti modelli e velocità di spostamento nella stessa direzione verso un po’ ignoto casello di uscita.

Troppo traffico, così sono uscito per imboccare l’antica panoramica e ammirare le bellezze naturalistiche. In quella strada nessun cartello per indicare la direzione eppure avevo percezione che mi portasse in un bel posto. Strana sensazione quel panorama naturale al quale appartenevo, davvero bello ma se non glie lo dicevo io manco si accorgeva.

Autostrade della cultura, strade della natura ed io che le percorro. Dei tre l’ultimo è il fattore più prossimo e cruciale eppure il più ignoto. Ci sarà pure un sentiero per percorrerlo alla larga da mistiche autostrade antropocentriche?

Martedì, 05 Maggio 2015 09:22

Freno, frizione, acceleratore

Ho ascoltato Diego Fusaro enucleare e denunciare l’attuale imperversare della fanatica e folle fede nell’economia capitalistica. In tale tesi Fusaro, nel definirsi laico, contesta lo sciagurato “laicismo” nostrano che nell’attaccare pregiudizialmente tutte le religioni e correlati monoteismi produce territori vuoti favorendo la prepotente occupazione del messaggio unico dell’imperativo capitalistico.
Concordo sulla riflessione di un capitalismo tanto potente da far impallidire tradizioni religiose millenarie, ma nel contempo così mimetizzato - grazie alla sua onnipervadenza -  da non essere più distinto e giudicato. Tesi già di Costanzo Preve che nel suo saggio «Una nuova storia alternativa della filosofia»  interpreta il capitalismo odierno al pari di un monoteismo totalitario e assoluto, individuando nel pensiero ellenistico-cristiano un freno (katéchon) all’imperversare della imperialistica smisuratezza capitalistica.

Annoto, tuttavia, nell’ apologia - tout court - delle religioni rischi di ingenuità per l’evidenza che incontriamo concezioni religiose che sì frenano, ma anche che accelerano l’onnipervadenza capitalistica. Potrebbe apparire pittoresco omettere il deleterio contributo alla smisuratezza procurato, ben prima e sovente "con" il capitalismo, da Iddio e dalle teorie connesse alla sua onnipotenza, onniscienza e onnipresenza storicamente e socialmente declinate. Chiarificazione che Costanzo Preve coglie distinguendo il pensiero di Gesù di Nazareth da concezioni neo-veterotestamentarie alla George Bush. Un apprezzabile differenziare il “Discorso della Montagna” dal “Dio degli eserciti” che richiederebbe congrua dissertazione.

Aggiungo allo sterminato elenco ben poco katéchon che si potrebbe stilare riguardo le religioni la fattispecie dei massacri in nome di Dio perpetrati nei nuovi continenti e, imparagonabile forma provinciale soft, il recente “formigonismo” del quale ho enucleato le esaltate e smisurate dinamiche recensendo una biografia di don Giussani.

Occorre, dunque, tra freno e acceleratore anche frizione nell’approfondito distinguo tra religioni e specifiche, variegatissime, interpretazioni e applicazioni storiche delle stesse. Brutta faccenda se il rimedio è peggiore del male.

Lunedì, 04 Maggio 2015 19:16

Senza soluzione di continuità

Alle giornate filosofiche ho apprezzato l’ideatore e direttore scientifico dire brillante ai partecipanti il concetto di utopia e ammirato quando, poco prima, con la medesima passione e precisione, gli aveva sistemato le sedie per farli accomodare.

Giovedì, 30 Aprile 2015 22:57

Lectio Magistralis & plastico empirismo

Oggi ho ascoltato Serge Latouche preciso nel criticare il mito della crescita e puntuale nel decolonizzare l'economicismo sviluppista incistato nell'immaginario degli occidentali come me.

Tutto sommato un po' c'ero arrivato da solo proprio ieri, seppure ancora sprovvisto della bella Lectio Magistralis di Latouche, mentre guidavo nel centro di Palermo provenendo dalla misurata quiete della contrada rurale pugliese, dove vivo e lavoro quasi sereno:

nel percorrere neanche cinque chilometri in più di tre quarti d'ora, tra diecimila auto ammucchiate in manco un ettaro con dentro individui imprigionati e moto e motorini con sopra facce di gloriosa insoddisfazione impegnati a quasi investire pedoni piuttosto incazzati, avevo già un po' subodorato, un po' sospettato, un po' intuito, che probabilmente in questa fattispecie di sviluppo, forse, qualcosa non funzioni proprio al meglio.

 

Venerdì, 24 Aprile 2015 12:23

Boa constrictor

Chissà com’è che più un argomento è perfettamente logico e più procura un retrogusto un po’ asfittico? Leggere un saggio tutto poggiato su una ferrea logica può stringerti fino a soffocarti.

Forse utile, di tanto in tanto, interpretare la logica al pari di una stravagante divinità mitica da non prendere troppo sul serio.

Giovedì, 23 Aprile 2015 09:48

Articolare

Muovere le articolazioni come pure articolare dicendo precisi.
Camminare, dire, nuotare, cantare, remare: differenti manifestazioni della medesima personale iniziativa di pensiero.

E il moto di cuore che batte, e la peristalsi gastrointestinale che nel sonno profondo digerisce la cena? Non so fino a che punto articolazione personale o di qualche Altro, oppure mero autonomo funzionamento, ma chiunque sia o non sia l'artefice risulta piuttosto affidabile.  

Mercoledì, 22 Aprile 2015 10:07

Professioni

La professione di promotore finanziario e quella d’esperto in demonologia giudaica un po’ si somigliano, l’agricoltore verticale è invece altra faccenda, però manco lui sta tanto bene.

Sabato, 18 Aprile 2015 18:20

Consenso

Oggi per prodotto artistico che “funziona” sovente s’intende quello abile nell’implementare opere che appassionino e coinvolgano all’istante un inerte fruitore intrattenendolo.

“Utente” che si lasca prendere in presa diretta senza necessità di lavoro, noncurante di indagare, enucleare e identificare l’impulso che lo eccita e trascina per analizzarlo, smontarlo, elaborarlo e riarticolarlo come fanno i bambini se gli dai un orologio con cui giocare.

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