Ho ascoltato Diego Fusaro enucleare e denunciare l’attuale imperversare della fanatica e folle fede nell’economia capitalistica. In tale tesi Fusaro, nel definirsi laico, contesta lo sciagurato “laicismo” nostrano che nell’attaccare pregiudizialmente tutte le religioni e correlati monoteismi produce territori vuoti favorendo la prepotente occupazione del messaggio unico dell’imperativo capitalistico.
Concordo sulla riflessione di un capitalismo tanto potente da far impallidire tradizioni religiose millenarie, ma nel contempo così mimetizzato - grazie alla sua onnipervadenza - da non essere più distinto e giudicato. Tesi già di Costanzo Preve che nel suo saggio «Una nuova storia alternativa della filosofia» interpreta il capitalismo odierno al pari di un monoteismo totalitario e assoluto, individuando nel pensiero ellenistico-cristiano un freno (katéchon) all’imperversare della imperialistica smisuratezza capitalistica.
Annoto, tuttavia, nell’ apologia - tout court - delle religioni rischi di ingenuità per l’evidenza che incontriamo concezioni religiose che sì frenano, ma anche che accelerano l’onnipervadenza capitalistica. Potrebbe apparire pittoresco omettere il deleterio contributo alla smisuratezza procurato, ben prima e sovente "con" il capitalismo, da Iddio e dalle teorie connesse alla sua onnipotenza, onniscienza e onnipresenza storicamente e socialmente declinate. Chiarificazione che Costanzo Preve coglie distinguendo il pensiero di Gesù di Nazareth da concezioni neo-veterotestamentarie alla George Bush. Un apprezzabile differenziare il “Discorso della Montagna” dal “Dio degli eserciti” che richiederebbe congrua dissertazione.
Aggiungo allo sterminato elenco ben poco katéchon che si potrebbe stilare riguardo le religioni la fattispecie dei massacri in nome di Dio perpetrati nei nuovi continenti e, imparagonabile forma provinciale soft, il recente “formigonismo” del quale ho enucleato le esaltate e smisurate dinamiche recensendo una biografia di don Giussani.
Occorre, dunque, tra freno e acceleratore anche frizione nell’approfondito distinguo tra religioni e specifiche, variegatissime, interpretazioni e applicazioni storiche delle stesse. Brutta faccenda se il rimedio è peggiore del male.
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Pubblicato in
Filosofia di strada
3 commenti
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Martedì, 05 Maggio 2015 10:36
inviato da
Augusto Cavadi
Hai la email di Diego per fargli conoscere questo tuo post? Un abbraccissimo.
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Martedì, 05 Maggio 2015 10:50
inviato da
Maria
D'accordo con le riflessioni di Diego Fusaro, da te opportunamente sottilineate.