BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

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Sabato, 07 Luglio 2012 12:07

grazia e disgrazia

«Il concetto di evento come forza che nasce su un punto di rottura, genera l'impensabile e l'inimmaginabile, e fa dell'uomo un soggetto capace di verità.» Non è Giussani ma il filosofo, simpatizzante maoista, Alain Badiou ne «L'essere e l'evento» (1988)

Autorizzarsi da sé? Vietato da tutte le parti, obbligatorio evento o avvenimento, disgrazia o grazia. Ma basta.

Pubblicato in Filosofia di strada
Venerdì, 06 Luglio 2012 09:04

Il Manualetto

Da questa pagina cliccando al capitolo quarto accedi ad alcuni file audio, li ascolti e ripeti, li riascolti e ripeti ancora e anche se nato in Val Seriana diventerai siciliano, anzi di più: palermitano, catanese e anche messinese.

Manualetto per sembrare senza esserlo. Segno sinistro dei nostri tempi.

Pubblicato in Filosofia di strada
Sabato, 30 Giugno 2012 18:58

Errore

Faceva il consulente fiscale ed era già iniziato questo periodo difficile. Ogni due sabati ci incontravamo per programmare impresa, pensavamo e valutavamo ipotesi per il futuro.

Un sabato d’estate non era più venuto perché all’ospedale. Un tumore l’ha ucciso in sei mesi.

Nei nostri incontri mai avevamo valutato la possibilità dell’evento, né per me né per lui. Errore.

Che strano: almanaccare l’idea della Morte con fantastiche escatologie ed eternità connesse inibisce, rallenta, paralizza, conduce in paludi, invece considerare e valutare la possibilità effettiva, pratica, dell'evento porta a non disperdersi, a pensiero rapido e puntuale, a vivere.

Pubblicato in Pensieri Improvvisi
Sabato, 30 Giugno 2012 18:54

Atto artistico

Questo momento qui. Tra un’ora non è più arte.

Pubblicato in Pensieri Improvvisi
Sabato, 30 Giugno 2012 10:08

L'Empio

Crede in Dio. Frequenta l’orgia dei buontemponi.
Lardoso. D’un flaccido ultramondano, da morto annegato da sette giorni.
Al risveglio l’occhio da pesce lesso si apre sulla provincia. In qualunque luogo si risvegli lo trasforma in provincia.
Sceso dal letto ricomincia a funzionare: canterella al suono dell'arpa, si pareggia a David negli strumenti musicali, beve il vino in larghe coppe, si unge l’adipe del ventre con gli unguenti più raffinati. Sdraiato sopra un trono barocco gira su sé stesso, rotazione perpetua, immodificabile.

Pubblicato in Brevi Racconti
Martedì, 26 Giugno 2012 10:08

totalizzatore ippico pascaliano

Dio credo in te perché se esisti ottengo eterna salvezza e se non esisti ho comunque vissuto un'esistenza lieta rispetto alla consapevolezza di finire in polvere.

Se esisti ed io ci ho creduto: + (mi è convenuto);

Se non esisti ed io ci ho creduto: x (non ci ho perso né guadagnato);

Se esisti ed io non ci ho creduto: - (ci ho perso);

Se non esisti ed io non ci ho creduto: x (non ci ho perso né guadagnato).

 

E si udì una voce nel cielo: «Ma per chi cazzo m’avete preso!»

Pubblicato in Sacro&Profano
Lunedì, 25 Giugno 2012 14:10

Traboccante/tracotante

Ogni volta che qualcuno riferisce di traboccare grazia penso a idraulici e pozzi neri.

Pubblicato in Pensieri Improvvisi
Lunedì, 25 Giugno 2012 13:57

ipermercato

Alla terza scaffalatura un cartello: “ANIMALERIA”.

Sopra i ripiani ossa di plastica e cappottini antisole per cani. Il cartello era preciso-preciso, giusto-giusto: umana bestialità.

Pubblicato in Pensieri Improvvisi
Martedì, 19 Giugno 2012 09:51

Apocalisse provinciale

Aveva da sempre ruotato il capo solo a destra o a sinistra ed era rimasto vivo, ma quel martedì guardò all’insù e rimase pietrificato.

Ammaliato dall’illimitato. Pervaso dal celestiale. Dall' ineffabile, aereo, paradisiaco, grandioso, etereo, idilliaco, supremo, stupendo, sovrumano, eccelso, altissimo, immenso, indicibile, grandissimo, sconfinato, angelico, sacrosanto, intangibile, impareggiabile, meraviglioso, splendido, strabiliante ed estatico Assoluto.

Esausto guardò all’ingiù e vide il suo ventre immenso.

Pubblicato in Sacro&Profano
Giovedì, 14 Giugno 2012 11:39

Civico 108

Per non pestare la merda dei cani camminavo a testa bassa ma all’incrocio con viale Magna Grecia l’ho dovuta rialzare per non essere pestato dall’autobus.

Al civico 108, contiguo al semaforo rosso, un manifesto:

«FESTEGGIAMENTI POPOLARI DI SANTA RITA:
COM’E’ BELLO IL MONDO. COM’ E’ GRANDE DIO!»   

Sul viale passava lento un motorino. Sopra uno che assomigliava a Primo Levi.

Pubblicato in Frammenti Autobiografici

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