Quel pomeriggio doveva potare il pesco dietro casa, poi andare tre ore dal cognato per aiutarlo a tinteggiare il soggiorno ricompensato con 50 euro. Doveva anche leggere un libro di Bauman, lì mai aperto sul comodino da tre mesi, invece è andato in piazza e si è messo addosso un cartello con scritto sopra:
“ESODATO”
lì ha trasformato il personale desiderio di liberazione in repressione reale.