Uovo sodo
Faccia da uovo sodo immobile come la sfera di Parmenide. Occhi sgranati e fissi, pupille all’insù, molto all’insù.
Nell’iconografia cristiana non di rado santi e beati appaiono cronicamente colpiti da patologia organica al nervo ottico abnorme e bilaterale, o da affezione psicotica acuta da stupefacente.
Viene il sospetto che siano stati disegnati da un qualche diavolo buontempone. Urge indagine rapida e approfondita dell'autorità ecclesiastica.
Le prossime vacanze filosofiche estive per non…filosofi
Si avvicina l'edizione estiva delle vacanze filosofiche per non… filosofi in Puglia.
Qui di seguito le notizie essenziali per iscriversi,
per approfondimenti si può consultare il sito www.vacanzefilosofiche.it
INVITO
Il sito internet www.ilgiardinodeipensieri.eu di Bologna Il gruppo editoriale “Il pozzo di Giacobbe”-“Di Girolamo” di Trapani organizzano le
XV SETTIMANA FILOSOFICA PER… NON FILOSOFI
* Per chi:
Destinatari della proposta non sono professionisti della filosofia ma tutti coloro che desiderano coniugare i propri interessi intellettuali con una rilassante permanenza in due luoghi tra i più gradevoli del Bel Paese, cogliendo l’occasione di riflettere criticamente su alcuni temi di grande rilevanza teorica ed esistenziale.
* Dove e quando:
A - Ostuni (Brindisi), Valle Itria a m. 220, dal 17 luglio al 23 luglio 2012
* Su che tema:
La bellezza della politica
Le “vacanze filosofiche per…non filosofi”, avviate sperimentalmente sin dal 1983, si sono svolte regolarmente dal 1998. Per saperne di più si possono leggere: A. Cavadi, Quando ha problemi chi è sano di mente. Breve introduzione al philosophical counseling (Rubbettino, Soveria Mannelli 2002) oppure Autori vari, Filosofia praticata. Su consulenza filosofica e dintorni (Di Girolamo, Trapani 2008) oppure, A. Cavadi, Filosofia di strada. La filosofia-in-pratica e le sue pratiche (Di Girolamo, Trapani 2010). È attivo anche il sito www.vacanzefilosofiche.it curato da Salvatore Fricano (Bagheria).
Programma orientativo dell’edizione di luglio in Puglia
Arrivo nel pomeriggio (possibilmente entro le 19) di martedì 17 luglio.
Primo incontro alle ore 21 presso Erboristeria “Il gelso”.
Sono previsti due seminari giornalieri, dalle 9.00 alle 10.30 e dalle 18.00 alle 19.30, sui seguenti temi:
* Dove, quando, come nasce la politica moderna * Attraverso, e oltre, le ideologie del XXI secolo * Naufragio della politica ed etiche contemporanee
I seminari saranno introdotti a turno da Mario Trombino (Bologna) e Augusto Cavadi (Palermo). Partenza dopo il pranzo di lunedì 24 luglio.
Si consigliano per questa edizione: A. Cavadi – L. Poma, La bellezza della politica (Di Girolamo, Trapani 2011); A. Cavadi, La filosofia ci farà liberi? (www.bibienne.it, Fosdinovo 2011).
Costo
L’iscrizione al corso (comprensiva dei materiali didattici) è di euro 100 a persona. Chi si iscrive entro il 10 giugno ha diritto a uno sconto di 20 euro. Eccezionalmente si può partecipare a uno dei 12 incontri (euro 10).
Ognuno è libero di trovare il genere di sistemazione (albergo, camping o altro) che preferisce.
Chi vuole può usufruire di alcune convenzioni:
a) Una casetta indipendente presso l’Erboristeria “Il gelso” (due camere da letto per 2 + 2 persone; un bagno; un’ampia cucina): 240 euro per l’intero periodo
b) Un ‘trullo’ (2 camere da letto per 2 + 2 persone;un bagno; un’ampia cucina): 300 euro per l’intero periodo.
Per accordi: http://www.holiday-rentals.co.uk/p610836 oppure tf. 0831.330495
Altra possibilità (varie sistemazioni):
http://www.residenzaurora.com/
In caso di necessità, consultare anche: http://www.urpcomunediostuni.it/turismo/turismo_bed.html
Avvertenze integrative
*Per i primi 4 giovani o adulti non occupati che ne facciano richiesta è possibile avere presso l’Erboristeria “Il gelso” una ospitalità gratuita a scelta dentro un locale coperto o nel giardino adiacente (si consiglia in questo caso una tenda). I quattro ospiti avrebbero a disposizione un bagno autonomo.
Avvertenze tecniche
• Per l’iscrizione al seminario, dopo aver risolto la questione logistica, inviare l’acclusa scheda d’iscrizione e la copia (anche mediante scanner) del versamento di € 50,00 a persona, a titolo di anticipo sulla quota complessiva, a: prof. Elio Rindone (tel 0699928326 - cell. 331.4206991- fax 0623313760 - email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.). In caso di mancata partecipazione alla vacanza-studio, detta somma non verrà restituita. La prenotazione al seminario non è valida finché non è stato effettuato il versamento e la data del bonifico fa fede per lo sconto!
• Il saldo della quota di partecipazione sarà versato all’arrivo.
Scheda di iscrizione
Nome_______________________
Cognome____________________
Via o piazza_________________
N. civico____________________
c.a.p. e Città_________________
Prov._______________________
tf.__________________________
e-mail______________________
fax_________________________
Ho spedito € 50 a persona mediante bonifico bancario* intestato a: Elio Rindone conto cor. n° 1071306 presso Monte dei Paschi, agenzia 96, Roma
Codice IBAN del conto corrente: IT43L0103003278000001071306
Anticipo per Ostuni
Firma______________________
* I versamenti possono essere unificati per due o più iscrizioni
universalità
L’ universalità non dipende dall’ampiezza di orizzonti spaziali ma da coraggio personale.
I valorosi dicono del gatto di casa con valenze universali, le mezze seghe di macropolitica da provinciali.
Breve invito ad implementare colonie feline
Se si vive in campagna è proficuo, per il filosofo, accudire una trentina di gatti; siccome, di solito, campano meno degli uomini dopo un po’ qualcuno morirà e nel contempo qualcun altro nascerà. Ciclo che elargisce all'osservatore impressione di immortalità, però, per farne esperienza piena, è preferibile non dare nome ai felini. Quando il corpo del gatto invecchia e non risponde più, lui indifferente si sdraia sotto un cespuglio di lavanda e, mentre altri nascono, crepa.
Anche gli uomini mediterranei delle zone rurali quando il corpo non risponde più non si preoccupano dell’ignoto però, imperfetti, si rattristano dello stato di abbandono degli ulivi e della vigna che non possono più potare e zappare, quasi che il mondo, o almeno un suo frammento, necessiti a oltranza di loro.
brand management
Il valore percepito e il valore reale non sempre coincidono, nei profumi per uomo lo scostamento raggiunge il massimo grado: tranquille molecole di terpeni e fenoli attraverso tecniche di brand management si trasformano in fragranze onnipotenti.
La saturazione semantica, allegorica e liturgica degli spot mira ad agganciare lo spettatore ad un "oltre" suggestivo, pura astrazione che per ragionieri di Arezzo e bancari di Caserta diventa realtà assoluta. Ogni mattina se lo spruzzano addosso e finalmente hanno sensazione d’esistere gloriosi.
Il brand management nobilitante patacche viene anche utilizzato per promuovere religioni, innamoramenti, partiti politici, filosofie...
Giardini mediterranei
Per realizzarli occorre vivere in zone temperate, negli ultimi decenni ne ho implementati alcuni, meglio farli a novembre così si evita di irrigare.
Per un duecento metri quadri si acquistano da vivaisti 10 piante per specie di Salvia, Lavanda, Rosmarino, Lentisco e Terebinto che sono dei pistacchi selvatici, Echium, Timo capitatum e serpillo, Viburno e qualche Frassino ornello.
Cisti vari, Elicriso italicum e la Phlomis herba venti non è facile trovarle dai vivaisti, piante troppo povere non meritevoli di mercato che si potranno agilmente sradicare ai bordi delle strade contigue alla macchia mediterranea, così non verranno schiacciate dalle auto.
Si piantano a capocchia nello spazio prescelto non curanti che siano troppo vicine e il giardino prenderà consistenza. L’artificio all’inizio c’è, poi tutto accadrà spontaneo: qualche pianta seccherà altre esploderanno in vegetazione. L’anno dopo, mentre il mondo si preoccupa, si passeggerà in mezzo. Finito il giro si avrà l'impressione di aver ricevuto notizie rassicuranti. Antipolitica? Per nulla.
A domanda rispondo. Gianni Barbacetto su "il Fatto Quotidiano"
MEMORIE DI UN MEMORES COSÌ CL È DIVENTATA “AFFARI”
Gianni Barbacetto
Il Fatto Quodidiano, Milano 24 aprile 2012
Li ha visti da vicino, i ciellini e la loro élite, i Memores Domini. Perché Bruno Vergani era uno di loro.
“Ho incontrato Comunione e liberazione a Carate Brianza, dove abitavo. Avevo 14-15 anni e sono entrato nel movimento. Ero felice: invece di avere due o tre amici, ne avevo trecento. Ma ho preso la cosa molto seriamente e qualche anno dopo ho deciso di fare una scelta di dedizione totale a Dio. Era il 1976, avevo 19 anni. Ne ho parlato con don Luigi Giussani, il prete carismatico che aveva fondato Cl. Mi ha proposto di entrare in quello che allora era chiamato il ‘Gruppo adulto’ di Cl e che poi si è chiamato ‘Memores Domini’. Prima di entrare, ho fatto un anno di noviziato. Ero il novizio più giovane d’Italia. Poi sono finalmente entrato nella Casa e dopo un altro anno ho fatto la ‘promessa’: i tre voti di povertà, obbedienza e verginità, in linea con la tradizione monastica. Eravamo in effetti una comunità monastica ispirata alla regola di San Benedetto e formata da piccoli nuclei dislocati in anonimi appartamenti metropolitani. All’interno di ogni Casa un responsabile, il capo Casa. A coordinare le Case un direttivo guidato da don Giussani. La mia Casa era a Concorezzo, vi abitavamo in cinque e capo Casa, o priore, era Alberto Perego”.
Qualche anno dopo, Perego diventerà uno dei collaboratori più stretti di Roberto Formigoni, il titolare di conti all’estero (“Paiolo”) e di società offshore (Candonly, Fondazione Memalfa) su cui affluiscono soldi misteriosi. Sarà anche il compagno di viaggio di Formigoni nelle vacanze del capodanno 2009, a Parigi e poi all’Altamer Resort di Anguilla, nelle Piccole Antille, a spese del faccendiere della sanità lombarda Piero Daccò.
“Ma allora Perego era solo un ragioniere che lavorava in uno studio di Milano. Avrebbe dovuto essere la guida anche religiosa del mio gruppo, ma era molto modesto. Eppure a lui dovevamo obbedienza assoluta. Obbedire a lui era come obbedire a Dio. Perché per la teologia di Cl, l’Ente supremo s’incarna in Gesù Cristo e poi nella Chiesa: ti prende fisicamente nel pezzo di Chiesa che tu hai incontrato. Dovevamo rifiutare la fede intimistica, per una fede concreta. Don Giussani lo chiamava ‘processo analogico’. Per me, dunque, il Dio incarnato era Alberto Perego!”.
Vergani non regge a lungo.
“Ero scisso tra i grandi ideali della fede e la infinita tristezza della vita quotidiana. Nel 1980 me ne sono andato”.
Oggi è stupito dei soldi che circolano nelle mani degli uomini di Cl.
“Allora ciascuno della Casa metteva il suo stipendio nella cassa comune, da cui si attingeva per pagare le spese. Ognuno prendeva poi per sé un piccolo contributo: io ci compravo i sigari e le scarpe. Facevamo vita sobria: avanzavano sempre dei soldi che erano messi a disposizione del direttivo dei Memores, che li utilizzava per far crescere il movimento, comprare altre Case, ingrandire la corporazione... Ricordo don Giussani: aveva i pantaloni sempre un po’ lisi, viveva in un modesto appartamento in via Martinengo a Milano. E ora leggo che Perego compra ville in Sardegna... Eppure sono convinto che questo esito era già scritto nella teologia di don Giussani: Perego e Formigoni non tradiscono, ma realizzano il pensiero del fondatore”.
Don Giussani era animato infatti dall’ossessione della “presenza”: i cattolici, contro una visione intimista e individualista della fede, devono mostrarsi nel mondo, costruire cose visibili.
“Sì, il problema è l’ontologia di don Giussani. Noi uomini siamo strappati dal nulla che ci incombe addosso, incontrando Cristo nella forma specifica che lui ha scelto: la Chiesa cattolica, luogo in cui si fa presente. Nella concretezza, incontrando Cl. Il singolo uomo è in sé insignificante, è nulla. Per poter essere, deve diventare cellula appartenente alla corporazione ecclesiastica, come le api e le formiche sono nulla senza il loro gruppo organizzato. Anzi di più: per l’uomo la dipendenza ontologica è totale, come i buchi nel formaggio. Dio presceglie un gruppo di uomini, Cl, e questi lo rappresentano in Terra. Chi è scelto è tutto, in quanto appartiene (cioè obbedisce) al gruppo. Chi è fuori è nulla. È una teologia tribale”.
Il successore di don Giussani, Julián Carrón, come l’arcivescovo di Milano Angelo Scola, sembrano prendere le distanze dalla deriva affaristica di Cl.
“Ma hanno la medesima teologia del fondatore. Carrón ne ha ripreso proprio l’ontologia, negli esercizi spirituali dei giorni scorsi a Rimini”.
Alcuni ciellini provano disagio per lo stile di vita di Formigoni. E la ciellina Carla Vites, moglie di Antonio Simone (in carcere, come Daccò, per le indagini sui milioni sparita alla Fondazione Maugeri), ha avuto parole durissime nei confronti del presidente della Lombardia.
“Carla Vites invitava Cl a ‘un sussulto di gelosia per la propria identità’. Ma Formigoni non ha tradito quell’identità, l’ha realizzata. Chi è dentro Cl è in missione per conto di Dio, può tutto, le regole sociali e il codice penale non contano più. La presenza di Cristo che vive nella storia coincide con Cl, come pure il senso della storia e il bene pubblico. Questa è la vera patologia, non le camicie a fiori di Formigoni”.
art. 21
«Ogni ufelè al fa ul so mesté» vale solo per pasticceri, neurochirurghi e idraulici per tutto il resto è roba da inibiti.
L'art. 21 della Costituzione stabilisce che: «Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero…»
Compresi nella fattispecie: bluffare del tuttologo, ammonimento del teologo, iperbole del filosofo teoretico, smargiassata del politico, bugia dell’ipocrita, stupidata dell’idiota, boutade del blogger.
Tutti convinti, con Kant, dell’universalità della propria soggettività.
Grand’uomo pover’uomo
Annuncio di nascita: «E’ nato Pinco Pallo il giorno 12 marzo alle ore 8»
e ci si ferma lì.
Si nasce immuni da predicato, da ciò che si dice del soggetto e non sarebbe male una esistenza che continui così, ma l’infezione è precoce.
Imperversa già nel bambino che da soggetto sovrano non curante di attributi, insomma uomo, inizia ad infettarsi con aggettivi e ruoli che lo designano, qualificano e determinano.
Cresciuto si farà chiamare avvocato, lo scriverà bello in grande sul citofono e griderà in piazza la sua notorietà, competenza e onestà. Nell’elargire consigli a persone intime premetterà: «Ti parlo come avvocato e come amico».
Dopo tanta fama, stima e autostima, virtù e onore, l’epilogo.
Necrologio: «Partecipiamo al grande dolore per la morte dell' avvocato Pinco Pallo valente professionista integerrimo pubblico amministratore e da sempre amico affettuoso».
Gli è andata bene. Almeno all’inizio, per un paio di mesi, aveva fatto esperienza d'essere uomo invece che un brav’uomo. Non possiamo escludere che avrebbero potuto massacrarlo fin dal primo istante:
«E’ nato Pinco Pallo il giorno 12 marzo alle ore 8, neonato buono, bravo, intelligente e serio».
Ineffabile stupore. Racconto
Per accertare se esistevo o non esistevo di tanto in tanto frequentavo cerimonie con nativi americani incontrati per caso. Con loro ingurgitavo nottetempo piante psicotrope attorno ad un fuoco. Alla fine della settima cerimonia lo sciamano, per premiarmi di tanta devozione, mi aveva regalato del Peyote secco, che avevo lasciato là, dimenticato nella credenza.
Vicini di contrada avevano insistito per invitarmi ad un pellegrinaggio. Non avevo piacere, motivo e neppure interesse di alzarmi prima dell’alba per salire su un pullman che mi avrebbe portato sulle montagne di Avellino al santuario di san Gerardo, ma in piena notte mi ero svegliato per andare in bagno e nell’urinare d’improvviso avevo associato il Peyote secco, dimenticato nella credenza, al pellegrinaggio. Lo stupore procurato dalla pianta forse mi avrebbe fatto apprezzare il pellegrinaggio, l’azione emetica l’avrei giustificata come mal d’auto. Così, invece di ritornare a dormire, mi ero mangiato la polvere di cactus messicano ed ero partito con il gruppo.
Il parroco della contrada, un francescano, non aveva nessuna autorità, rimaneva seduto all’ultimo posto ignorato da tutti. Comandava su tutti l’immagine di san Gerardo, un giovane prete dallo sguardo autistico, appiccicata sul parabrezza. Di tanto in tanto qualcuno prendeva iniziativa per recitare rosari estemporanei un po’ in dialetto, un po’ in italiano dialettale.
L’effetto del Peyote aumentava, l’avevo capito perché stavo pregando anch’io. La nausea era gestibile. Giunti al santuario un giovane diacono con la faccia da san Gerardo ci aveva accompagnati nel santuario per la messa. Aveva riferito che quello era un giorno speciale perché d’indulgenza, una sorta d’offerta speciale sullo sconto dei peccati. Mentre i pellegrini si comunicavano il Peyote, andato completamente in circolo, mi elargiva l’acme dell’azione psicotropa: lì composto vedevo i pellegrini stupiti e ossessi, rapiti in una magia celestiale, tutti con l’espressione precisa dell’immagine di San Gerardo appiccicata su parabrezza del pullman. Cloni perfetti.
Il giorno successivo tornato a casa avevo intravisto un pellegrino lavorare nella sua cava, caricava col bulldozer pietre su un camion. Non latrava più: «Viva san Gerardo! Viva Maria!» L’espressione della faccia era ordinaria, l’ossesso stupore gli era passato. Aveva fatto più effetto san Gerardo a lui che il Peyote a me.