BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

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Bruno Vergani

Bruno Vergani

Radiografie appese a un filo. Condivisione di un percorso artistico, davanti al baratro con angoscia parzialmente controllata.

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Lunedì, 03 Giugno 2013 20:38

Miseria del laicismo?

Originale la critica al ‘laicismo’ «Miseria del laicismo»  di Diego Fusaro pubblicata da «Lo Spiffero», che giudica sciagurata la laicità quando si attarda nel combattere l’innoffensiva religione tradizionale e il suo rarefatto Dio trascendente, trascurando di attaccare l'immanente mostro della produzione capitalistica nell’«onnipervasivo monoteismo del mercato».
‘Laicismo’ che - per l’Autore - nel combattere l’innocua religione, ma indifferente al crudele capitalismo dilagante, diviene connivente e alleato del capitalismo stesso: «contestando tutti gli Assoluti che non siano quello immanente della produzione capitalistica, il laicismo integralista si pone come il completamento ideologico ideale del dilagante fanatismo economico.»
Fusaro scorge, «salvo errore», «da Paolo Flores D’Arcais a Eugenio Scalfari, da Michel Onfray a Piergiorgio Odifreddi» gli esponenti nostrani di un laicismo neoilluminista che, nel destrutturare la sottomissione alla superstizione religiosa, favorirebbe il dominio della superstizione economica.

Va riconosciuta a Fusaro una valorosa visione anticonformista. Stimolante la riflessione su un capitalismo sì potente da far impallidire il Dio di una tradizione millenaria, ma nel contempo tanto mimetizzato - grazie alla sua onnipervadenza -  da non essere più distinto e giudicato, eppure la tesi di Fusaro lascia molteplici motivi di perplessità a partire da contraddizioni nel metodo e merito:
nel giudicare la miseria del laicismo anti-clericale propone nel contempo una laicità anti-capitalistica, comunque reattiva, quasi precettistica. Insidioso aggettivare e ridurre a princìpi ideologici precostituiti la laicità in quanto risulta comico stilare il catechismo del laico ortodosso.

Visti i presupposti non meraviglia che Fusaro termini la sua stringata analisi affermando che «il laicismo si configura oggi come l’involucro ideologico per la globalizzazione, per il liberalismo e per la santificazione del monoteismo del mercato. Per questo, se mi si definisce laico, respingo garbatamente la definizione

Ogni uomo pensante e un minimo onesto respingerebbe con l'Autore il ‘laicismo’ per come esposto nell'articolo insieme agli indicati ammonimenti correttivi, percependosi invece laico perchè capace di pensiero soggettivo: se la testa del soggetto è sana tale definizione di laicità, nella sua elementarità, si rivela precisa e congrua: primato del pensiero e della persona. Soggetto pensante e soggetto laico, dunque, coincidenti. Fusaro incluso suo malgrado.

Lunedì, 03 Giugno 2013 10:54

Legittima difesa

L’occhio sinistro sbarrato l’altro serrato e mentre si raffredda, forse obbedienti a un grande funzionamento, scappano le pulci e si posano le mosche. Gatta a pelo lungo, dicono di razza norvegese, da un’ora cadavere.

Mi attivo per la sepoltura ma sul manico del badile riposto in legnaia c’è avviluppata una serpe come sul Bastone di Asclepio. Si allontana lenta forse per lasciarmi proseguire.
Fatto lo scavo gli chiudo l’occhio, la prendo dal cesto e vedo i suoi escrementi sul fondo, è un po’ irrigidita ma tiepida.

La sotterro pensando alla serpe avviluppata sul manico del badile e considero: quando l’onirico entra con tanta prepotenza nel reale simpatizzo più per Jung che per Freud.

Poi ritorna la razionalità: legittima difesa.

Giovedì, 30 Maggio 2013 08:20

Percorsi di consapevolezza politica

Stimolato dall’analisi politica di Alberto Giovanni Biuso, intellettuale valoroso, che indica nel sostegno al MoVimento 5 Stelle l'ultima e unica possibilità di emancipazione dalla morsa del potere partitocratrico, vado rapido a www.beppegrillo.it, per comprendere e agire.

Aperto il blog, epicentro e piattaforma politica del MoVimento, sopra tutto, leggo:

«Denti Fissi in 8 ore Veramente Senza Dolore, 60 rate zero costo di interessi».

Sabato, 25 Maggio 2013 10:56

Il portoncino

Puglia centrale, Ceglie Messapica, centro storico. Alle 15 e 45 ero pacatamente concentrato: per rinnovare il vecchio portoncino in ferro del monolocale lo smalto grigio metallico, color canna di fucile, andava tinteggiato con cura altrimenti rimaneva solcato. Alla fine del vicolo, da dietro l’angolo, un gruppo di ragazzi allestivano una festa di piazza. Ascoltavo passivo il sottofondo di cantilene, battute, urletti di ragazze e quelle voci mi avevano trasportato indietro di quarant’anni quando ragazzo frequentavo il gruppetto di amici: stessi suoni, giochi, medesimo desiderio nascosto di sessualità.
Il pennello scorreva chirurgico mentre una dimensione universale mi fagocitava, le voci di quei giovani venivano da vicino e insieme da lontano, dal passato e dal futuro: erano le stesse dei ragazzi medievali che giocavano in piazza a Siena, degli adolescenti degli anni Sessanta in una festa a Boston e le stesse che si sentiranno tra novanta anni in un ritrovo di giovani a Tokio che, inconsapevoli, obbediscono al canovaccio decretato dalla natura.

Il portoncino era diventato come nuovo e passavo a salutarli ma, concentrato su di loro, erano tornati ragazzi ordinari. Chissà com’è che per vedere l’universale devi fluttuare di sbieco omettendoti un po’.

Giovedì, 23 Maggio 2013 08:18

Falso dilemma

Terminata la spesa avevo nel carrello 20 euro di cibo per gatti, ma offrivo 50 centesimi al mendicante piazzato all’uscita del supermercato.

La matematica sentenzia che quell’uomo vale per me un quarantesimo dei miei animali.

Non mi fido della matematica.

Martedì, 21 Maggio 2013 16:46

Feconda bile nera

Quando il poeta guarisce dalla melanconia cessa  di scrivere,

se si azzardasse nel continuare elaborerebbe, sprovvisto di bile nera, saggi mediocri.

Domenica, 19 Maggio 2013 10:54

Quando Hyde massacra un gentiluomo

La madre che butta i figli dal balcone sgonfia all’istante sistemi filosofici in apparenza valorosi. Sveglia i filosofi dal sonno delle sistematizzazioni l’uomo che a Niguarda ha picconato a morte i passanti, tutti accoppati a capocchia e gran parte dello scibile filosofico non sa risolvere.
Teorie e racconti di metempsicosi consolano qualche ingenuo, altri sedano un po’ l’angoscia chiedendo pene severe e polizia armata a proteggerli, ma tutti i poliziotti e le carceri del mondo lasciano irrisolto il male, in fondo il vero e unico problema. Se c’è un primato inalienabile è quello del male, a differenza del bene e del vero non concede spazio a giochi interpretativi.

Martedì, 14 Maggio 2013 15:42

Il dito

Il copyright del dito indice pietrificato all’insù non appartiene al cristianesimo: aveva iniziato Platone e anche Nerone ne soffriva, poi frotte di pii hanno imitato. Meglio diffidare.

Tutto sommato la storia dell’umano pensiero si divide in quelli con l’indice fisso all’insù e quelli che invece lo fanno fluttuare.

 

 

 

 


Sabato, 04 Maggio 2013 11:05

Il Bollino

Legittimo il marchio di fabbrica per una automobile ma è frode appiccicare il bollino su mele e banane, per essere atto legittimo occorrerebbe perlomeno una prima trasformazione del frutto.

Il marchio lo puoi appiccicare se dalla mela fai un succo, meglio ancora un sidro: operazione un po’ metafisica che trasforma la mela in altro e oltre.

Non so se il titolare del copyright di mele e banane legittimo detentore dell’opera d’ingegno sia il Dio di Genesi, ma se fossi lui sanzionerei tutti quelli che appiccicano bollini sopra i frutti del suo pensiero; selezionatori che si spacciano per creatori.

Giovedì, 02 Maggio 2013 08:35

Metafisica domestica

Ieri mi era venuta voglia di rileggerlo ma il libro dell’Adelphi con la copertina gialla non c’era più, l’ ho cercato per un quarto d’ora nel terzo scaffale della libreria «Al culmine della disperazione» di E.M. Cioran, quello che rendicontava:


 «L'insonnia è una vertiginosa lucidità che riuscirebbe a trasformare il Paradiso stesso in un luogo di tortura. Qualsiasi cosa è preferibile a questo allerta permanente, a questa criminale assenza di oblio. È durante quelle notti infernali che ho capito la futilità della filosofia. Le ore di veglia sono, in sostanza, un'interminabile ripulsa del pensiero attraverso il pensiero, è la coscienza esasperata da se stessa, una dichiarazione di guerra, un infernale ultimatum della mente a se medesima. Camminare vi impedisce di lambiccarvi con interrogativi senza risposta, mentre a letto si rimugina l'insolubile fino alla vertigine».


D’improvviso mi sono ricordato che l’altro inverno avevo rotto la lettura per buttarlo nella stufa accesa. La legna di ulivo stagionata ardeva sana e l’aveva bruciato in una fiammata. L’avevo gettato nella stufa considerando che non esiste nulla di peggio dell’acciambellarsi su sé stessi come una serpe e frequentare labirinti che ti fanno esausto per morire stanco per niente e senza aver raggiunto niente, eppure ieri mi sarebbe piaciuto rileggerlo.

Chissà se l’Autore, nel vedermi, avrebbe più apprezzato l’incenerimento della sua opera in una stufa domestica, onorato come un mandala di sabbia tibetano, o quando - nell’aver rimosso il gesto - cercavo il suo libro per rileggerlo? Forse entrambi: meglio cercare un libro che si è bruciato che conservarlo chiuso impolverato e defunto nel loculo dello scaffale. Tutto sommato ogni scrittore ha il lettore che si merita.

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