L’occhio sinistro sbarrato l’altro serrato e mentre si raffredda, forse obbedienti a un grande funzionamento, scappano le pulci e si posano le mosche. Gatta a pelo lungo, dicono di razza norvegese, da un’ora cadavere.
Mi attivo per la sepoltura ma sul manico del badile riposto in legnaia c’è avviluppata una serpe come sul Bastone di Asclepio. Si allontana lenta forse per lasciarmi proseguire.
Fatto lo scavo gli chiudo l’occhio, la prendo dal cesto e vedo i suoi escrementi sul fondo, è un po’ irrigidita ma tiepida.
La sotterro pensando alla serpe avviluppata sul manico del badile e considero: quando l’onirico entra con tanta prepotenza nel reale simpatizzo più per Jung che per Freud.
Poi ritorna la razionalità: legittima difesa.