BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

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Bruno Vergani

Bruno Vergani

Radiografie appese a un filo. Condivisione di un percorso artistico, davanti al baratro con angoscia parzialmente controllata.

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Sabato, 11 Giugno 2016 09:44

Nature, nature, nature… alla francese

Un bel segugio di passaggio mi ha sbranato la gatta e mentre senza emozione raccattavo i pezzi caldi e insanguinati per seppellirli ripetevo in francese: «Nature, nature, nature…» : alla fin fine tutta natura: cane, gatto, terra e probabilmente anch’io.

In sottofondo il borbottio di mia moglie che progettava d’individuare il proprietario del cane incustodito per dirgliene quattro: alla fin fine cultura.

Venerdì, 10 Giugno 2016 08:33

Tirato per la giacca

Incappo nella citazione:
«Io ritengo che Gesù di Nazaret sia stato il più felice uomo che sia vissuto».[1]
Diffiderei di uno così - deficiente che non si guarda attorno constatando con empatia l'imperversare della sofferenza - ed esula dalle mie competenze il diagnosticare lo stato d’animo altrui, ma la citazione è utile nel suo implicito riconfermare un dato: nell’intera storia umana Gesù di Nazareth è stato, ed è, il più tirato per la giacca [2], in tutte le possibili direzioni e con ogni forza che la fisica consente.  
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1 Dorothee Solle, Phantasie und Gehoram, Stuttgart 1968, p. 61 (trad. it., Morcelliana Brescia 1970, p.75 – cit. Hanna Wolff, Gesù, la maschilità esemplare, Queriniana).
2 «Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirandole a sorte per sapere quello che ciascuno dovesse prendere.» (Marco 15,24)

Martedì, 07 Giugno 2016 19:26

Il frammento

“Pericopezzare” da pericope, forse suona meglio “pericopizzare”, non c’è nel dizionario però esprimerebbe preciso quel diffuso tagliare tutt’attorno a sé stessi, oppure complesse biografie o opere omnie, per dilatare  oltremisura, nel bene o nel male, il frammento prescelto.

Domenica, 05 Giugno 2016 19:48

Precetto del sabato sera

«Non parliamo di lavoro» decretano gli amici all’inizio del weekend col ponte, normando la temporanea distrazione a lenimento della consueta afflizione: ora d’aria da ordinamento penitenziario.

Mercoledì, 01 Giugno 2016 11:48

Plastica eterea

Comprensibile il tradurre entità, ideali, virtù e valori, in immagini che li rappresentino così da tornarci ritualmente sopra per farne memoria, eppure una eccessiva produzione allegorica potrebbe rivelarsi indizio che gli ideali e i valori rappresentati sono più teorici che reali:

di norma ciò che realmente c’è e sta in piedi di per sé non necessita d'overdose di duplicati tantomeno sublimi, basta l'originale.

Sabato, 28 Maggio 2016 15:02

Lui

Oggi allo stramonio gli faccio una foto [click sopra per ingrandirla], sì è quello dal fusto violaceo che Linneo differenziava da Datura stramonium considerandolo specie a sé che chiamava Datura tatula e che adesso viene sistematizzato come mera forma accidentale dello stramonio comune denominandolo Datura stramonium L. f. tatula (L.).

Intanto lui senza necessità di nome e catalogazioni impipandosi di umani arbitri condivisi sintetizza veleni che possono curare e si diverte nel prendere forme antropomorfe, forse mima beffardo un qualche dio crocifisso a salvezza del mondo pacatamente orgoglioso di non averne bisogno.

 

Venerdì, 27 Maggio 2016 11:12

Pippa nichilistica?

Un tempo mi piacevano gli esponenti del nichilismo estremo, quello tosto, tosto, tosto, contiguo a una certa mistica orientale, oggi li vedo discutibili e anche un po’ narcisi per due ordini di ragioni:

per il loro implementare un presupposto e artificioso “Ente Nulla” in realtà inesistente e ammesso ma non concesso esistente per nulla vuoto, in quanto perlomeno ricolmo di Io-Altro-Natura. Astrazione che per essere mantenuta necessita di continua aspirazione a oltranza di tutto l’esistente (che fatica!) per realizzare un sistematico indiscriminato annichilimento. Artificiale sottovuoto spinto poi imbottito, di solito, dal loro dolore che giudicano, quello sì, esistente e reale;

se hai freddo ti metti addosso una coperta, se hai fame mangi e se non hai coperta e cibo provi almeno a cercarli invece di crogiolarti nel freddo e fame, ma se giudichi irrimediabile «l’inconveniente d’esser nato» (Cioran) e invece di accopparti rapido consideri che «La terra si volge dal giorno verso la notte; l’individuo muore; ma il sole arde senza interruzione in eterno meriggio» (Schopenhauer) e che, dunque, siccome il personale cessare sarebbe in ogni caso parziale e limitato, inabile nell'interrompere il grande funzionamento, invece di appartenervici (Naturalismo) o cantarlo (Leopardi) così da affrancarlo dal non senso, non rimane che permanere vegeti imbronciati per non essere il Padreterno muovendosi egolatrici (con sterminate "egoteologie") e appartati per intrattenersi in una lamentosa antropocentrica pippa.

Giovedì, 26 Maggio 2016 14:38

Babele psichica

Non sempre le frasi realizzano, di per sé, quanto dichiarano (enunciato illocutivo), dipende da come interpretiamo, e gli altri interpretano - senso, valore, significato - le singole parole interconnesse; “connettere” come pensare e nel contempo correlare.

Consideriamo la parola “potere”, a cosa pensiamo nell’enunciarla o nell'ascoltarla? Potrebbe significare dominio del quale siamo vittime - perlopiù è interpretata così - o, all’opposto, “potere” come libera possibilità di emancipazione e soddisfazione attuata dalla personale potenza, così anche per "soggetto" che può intentersi assoggettato o viceversa sovrano.

Dopotutto redenzione è significare e dire puntualmente le parole, corretto vocabolario che considera tutte le accezioni senza equivocarle apprendendone e magari implementandone di nuove così da optare, via, via, per quelle corrette. Tutto sommato è possibile anche definirle sane invece che corrette perché opzioni di accezioni psichiche oltre che linguistiche. 

Lunedì, 23 Maggio 2016 18:29

A gamba tesa

Possibile inesperti in materia cimentarsi nella lettura o nell’ascolto di testo o discorso specialistico e avanzato?


Per le scienze dure possibile ma davvero poco utile, per tutto il resto nulla è precluso nell’andarci dentro di brutto a modo nostro così da captare stimoli proficui alla personale elaborazione o a cogliere uno stilema capace di rivoluzionarci, beninteso vigili nel considerare la possibilità che l’autore intenda esprimere tutt’altro - non necessariamente di meglio di quello che, grazie a lui, operiamo noi.

Lunedì, 23 Maggio 2016 17:38

Aridatece er Franti?

Stimolato dalle considerazione di un arguto amico mi domando:
come reagirebbero quelli che, dentro una certa tradizione devozionale, contemplano l’adorabilissmo Gesù Bambino splendore eterno del divin Padre deh! deh! deh! nel caso si ritrovassero quello storico tra capo e collo invece di quello idealizzato che alberga nella loro immaginazione? Non dico che lo abbiano per figlio[1], per allarmarli forse basterebbe che il pargolo Gesù di Nazareh, quello reale, si aggirasse nel loro quartiere.

Scostamento tra immagine romantica e realtà che mica vale soltanto per la devozione al bambin Gesù, consideriamo il Nietzsche pargolo ol Pessoa che ritornano nel presente figli di contemporanei accademici osservanti o di letterati dabbene. Li riconoscerebbero e onorerebbero all’istante o, nascondendoli al mondo, invocherebbero l’intervento di esperti nei disturbi di personalità? 

P.S. Quello della foto non è Franti del libro Cuore ma Proust tredicenne.

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1 "Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. […] Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo».  Ed egli rispose: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero le sue parole." (Luca 2,46-50)

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