La squadra
Dall’inorganico all’organico, dall’organico al vegetale, dal vegetale all’animale e una scimmia si drizza sulle zampe posteriori, gli si ingrossa il cervello e sa.
Forse si sbaglia, ma ci sta che si possa interpretare l’intero processo finalizzato a quel emergere e non possiamo escludere che carbonio, amminoacidi, cellule, licheni, amebe, pesci e gatti, gioscano del gol dai noi segnato grazie ai loro passaggi.
L’eccentrico animale
Predicibile che quell’ancestrale bastoncino infilato da una scimmia in un buco per estrarre termiti e la pietra che scagliava contro chi voleva rubargliele, siano evolute in razzo verso Marte e bomba nucleare. Niente di stupefacente nella tecnologia dei nostri giorni, mera serie di utensili performanti, intelligenza artificiale inclusa.
Ciò che davvero spiazza della nostra specie è un tutt’altro genere di produzioni, dall’abilità nel raccontare storie all’invenzione dell’ascesi, quel singolarissimo moto che contro l’istinto naturale tende all’estraniazione da sé, limitando i propri desideri ed estirpando passioni per ascendere a ideali e teorie non di rado inventate di sana pianta.
Siamo animali così strani da attuare un “movimento della ragione che raggiunge il suo scopo solo spezzando la logica dell’intelletto”[1]. Da dove nel funzionamento generale questa eccentricità?
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1 Alogica razionale (Jaspers).
Studio sull’odio
Con una danzatrice, un musicista e un filosofo di strada di passaggio, Vincenzo Todesco ha messo in scena uno studio sull’odio. Qualcuno ha ripreso e inserito dei fotogrammi all'inizio e dei titoli di coda con uno smartphone. Ho messo il video sotto, qualcosa si vede e, con un po’ di impegno, qualcosa si sente.
P.S. Verso la fine, dopo il buio in scena, la rappresentazione continua.
Locuzione fondante
Spesso borbottavo credendo fosse d’ostacolo alla vocazione personale, invece l’aver inventato e curato per più di quarant’anni una piccola impresa artigianale è stato, oltreché necessario per campare, provvidenziale per apprendere in presa diretta il principio di realtà, o perlomeno come funziona il mondo da queste parti nel nostro tempo.
Se non si parte dalla relazione io-mondo (il mondo che c’è, non quello che suppongo) ogni riflettere e ruminare, se sconnesso dall'imprendere, rischia di infognarsi in deliranti bolle autistiche, di gruppo incluse. D’altro canto se ci stravacchiamo sopra al mondo che c'è castriamo ulteriori domande e differenti possibilità, precludendoci quel proficuo fluttuare di pensiero che fa bella la vita nell’indagarla e fa procedere il mondo.
Insomma ora et labora[1], credenti o no c’è da essere grati al monachesimo per aver formulato la locuzione.
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1 In versione tedesca: Beruf (professione-vocazione), vedi Max Weber.
L’Altro
"Partoriscono a cavallo di una tomba, il giorno splende un istante, ed è subito notte" (Beckett, Aspettando Godot).
Bella fiction (a chi piace il genere), anche se impossibile un così alto livello di purezza autistica. Basta che in quella stanza con porta chiusa a tripla mandata compaia un ragnetto nell’angolo del soffitto, o dalle persiane abbassate filtri luce di luna o vento con vociare di passanti, ed è subito eterno.
Abilitazione linguistica
Ancora non sappiamo come l’ordinato funzionamento della natura, che non fa sbocciare pinguini sui nespoli, abbia prodotto in noi -operazione più complicata e strana- coscienza, volontà e libero arbitrio.
In attesa di spiegazioni l’inopinato accadimento ci autorizza ad utilizzare il lemma “Dio”.
Catalisi
Odio, nucleo sempiterno di fuoco che erutta dal profondo. Se si mischia con l’ossigeno di religioni, miti, ideologie, detona in olocausti.
Se incontra idioti pensieri di paese produce cattiverie di provincia, ma basta e avanza che incontri il santo patrono del paese, che si imbatta con le piaghe di San Rocco che il cane lecca, o le frecce di San Sebastiano o a una qualche madonna di contrada, ecco che Odio detona in tutta la sua gloria.
Ehilà, c'è nessuno?
Possiamo rimanerne indifferenti, potrebbe non piacerci oppure piacerci, ma mica si può essere amici di una pianta di cappero, si è amici dei pensanti.
Quelle strane entità senzienti che, tra ereditarietà e circostanza, oltre a percepire intendono, vogliono, scelgono.
La scienza non ha ancora ben spiegato che cosa siano e più quel Chi permane nessuno, più la violenza nei suoi confronti risulterà lecita.
Valore aggiunto
Nel pensare ai miei amici, tranne un paio di eccezioni che confermano la regola, mi ritrovo con Cioran:
«Mi intendo pienamente soltanto con quelli che, senza essere credenti, hanno attraversato una crisi religiosa da cui sono rimasti segnati per sempre. La religione – come contrasto interiore – è la sola via per bucare, perforare lo strato delle apparenze che ci separa dall'essenziale.»
Brutta china
Dalle nostre parti, in questo periodo, di demenza e cattiveria ce ne sono a sufficienza per finire davvero male, ma in quanto sprovviste di un mito, di una religione, di una ideologia assoluta, di un ideale metafisico, prevedo che andrà un po’ meglio.