Frettolose conclusioni nichilistiche
Che il mondo è così ma anche, all’opposto, cosà, non significa che le cose s’elidono simultaneamente l’un l’altra e così non è più vero niente, ma che la realtà è evento complessissimo e in continuo movimento e noi arranchiamo un po’ nello stare al passo.
Vanaglorie gnostiche
Affermare che il mondo della natura non è un bel posto, equivale a dire che è un brutto posto per me, rispetto a me, non in assoluto. Gli gnosticismi che vedono il nostro essere nel mondo condizione svantaggiosa -gnosticismo religioso (valle di lacrime), idealistico (mondo della natura ontologicamente subordinato al mondo dell'uomo), esistenzialistico (gettatezza)-, poggiano tutti non solo su prospettive antropocentriche per certi versi inevitabili, ma anche su rilevanti quote di egocentrismo. Dare un po' meno importanza a se stessi può contribuire a produrre buona filosofia e buona vita.
l'Absurde
Un esistenzialista francese vede l’universo radicalmente assurdo, invece un contadino pugliese lo vede piuttosto affidabile. Ognuno ha le sue buone ragioni, anche se probabilmente il contadino nel suo produrre olio dall’olivo che cura contatta la realtà, diciamo così in presa più diretta rispetto all’esistenzialista, che si interfaccia all’ulivo tenendolo a distanza e interpretandolo a partire da artefatti concettuali.
Forse per contattare ancora meglio il reale si potrebbe perfezionare il metodo del contadino, contattando l’ulivo non più asserviti a fini produttivi ma per quello che è. Vederlo nella sua gloria assoluta ci è forse precluso, però nell’osservarlo senza ingombranti memorie interpretative possiamo coglierne un assaggio, un qualcosa che gli somiglia.
Insospettate prigionie
Perché sia davvero libero di fare quello che voglio dovrò, prima, essere libero di volere o di non volere ciò che voglio, ma il problema è che scelgo di volere o di non volere quello che voglio perché sono io, non perché sono libero. Un altro buon motivo per svincolarmi da me stesso.
Robe dell’altro mondo
Mondo degli uomini, mondo della natura, e noi che con disinvolta noncuranza fluttuiamo da uno all’altro. Probabile che questa nostra abilità iniziò quando la maestra ci mostrò la carta fisica e quella politica dell’Italia, come una identica realtà vista da angolazioni diverse, invece che portolani di differenti ontologie.
Moti disperati
Non è detto che il quieto distaccarsi da se stessi sia sempre un atto rinunciatario o nichilistico, potrebbe anche essere un attivo aderire a funzionamenti più vasti e affidabili.
Potremmo incontrare più nichilismo in un egocentrico darsi da fare nel proprio pezzo di mondo; più è forsennato più è disperato.
Vergine madre figlia del tuo figlio
Forse l’io è nel contempo tanto evidente quanto insussistente perché emerge da interconnessioni con altre entità, un po’ come quando linee che si intersecano creano un punto perfettamente percettibile, pur non avendo dimensione e sussistenza in sé. Forse tutte le cose che sono lo sono interconnettendosi.
Aggiornamenti
Necessità contrapposta a casualità è roba vecchia, oggi si parla di possibilità. Se le cose stanno così la disciplina per interpretare il mondo è la statistica.
Vie
La via della ragione produce scienza, le vie dell’intuizione, dell’azione e dell’esperienza sensibile talvolta, quelle della fede e del sentimento no, eppure non meno di quella della ragione sono tutte possibili vie per accedere alla realtà.
Possibilità statistiche
Meglio diffidare del clinico che fatta la diagnosi formula una prognosi precisa, in questo suo poggiare su un nesso necessario tra causa ed effetto è medico di stampo ottocentesco, se invece formula un "vedremo”, in questa consapevolezza dell’imprevedibilità del futuro è medico evoluto.
Nelle scienze attuali ciò che deve ancora avvenire non lo si può prevedere, se non come ipotesi che interpreta statistiche storiche di empiriche regolarità e parallelismi tra eventi contigui.