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Martedì, 11 Luglio 2023 21:37

“Io sono”

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Venuti al mondo la nostra primissima esperienza, che ha preceduto e permesso tutte le altre, è stata verosimilmente la percezione consapevole di essere; non d’essere questo o quello ma la nuda, diretta, immediata, percezione di esistere. In seguito intanto che ogni età procedeva e dentro e fuori di noi si succedevano continui cambiamenti, quella percezione d’essere permaneva immutata come se fosse fuori dal tempo.

L’appercezione (la percezione cosciente di percepire) è spesso la radice della differenziazione e contrapposizione fra il mondo degli uomini e quello della natura[1], forse accade perché la vediamo come una nostra conquista supponendo così di averne l’esclusiva, senza renderci conto che è invece un dato naturale, può darsi universale[2], che è emerso spontaneo come il cuore che batte e l’occhio che vede.

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1 L’estrema dottrina di George Berkeley (1685 -1753), arriva fino al punto di considerare la materia inesistente se sprovvista di un soggetto che ne fa esperienza.

2 Le pietre non lo so, ma non possiamo escludere che calendule e girini a modo loro appercepiscano, senza per questo sentirsi di protendere dal funzionamento naturale.

Ultima modifica il Mercoledì, 12 Luglio 2023 10:02
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