ChatGPT con le sue risposte tra il precisino e l’inibito, un po’ da primo della classe, un po’ alla Robertino di “Ricominciamo da tre” di Troisi [qui la clip], risulta noiosetto.
Addestrarlo all’irrazionale ficcandogli dentro algoritmi perturbanti non risolverebbe il problema, per vitalizzarlo davvero bisognerebbe fornirlo di un bel inconscio.