Bruno Vergani
Radiografie appese a un filo. Condivisione di un percorso artistico, davanti al baratro con angoscia parzialmente controllata.
Sublime lampascione
“Poi Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba […] che è su tutta la terra»” ed è andata a finire che manco siamo riusciti a contarle tutte, innumerevoli non le abbiamo ancora trovate e di quelle individuate fatichiamo a trovargli un nome. Neppure per il diffusissimo lampascione ci siamo riusciti: la gente lo chiama lampascione o anche lampagione, magari giacinto dal pennacchio oppure cipollaccio col fiocco, talvolta cipollaccia turchina però anche canina. I botanici non hanno fatto di meglio classificandolo come Leopoldia comosa, ma anche Hyacinthus comosum e talvolta Muscari comosum, così come capita.
E mentre tentiamo di individuare e contare le erbe sulla terra, così da denominarle per usufruire del divino dono, queste cambiano, si adattano, s’ibridano all'impazzata, si evolvono. Qualcuna sembra estinguersi mentre indomabile ci supera sublime. Non è escluso che Iddio ce l’abbia donate per liberarsene: imbarazzante per l’Onnipotente gestire forze così incontrollabili.
Forse tutto il pensiero umano, spirituale, filosofico, scientifico, è un po’ come coltivare quattro gerani in vaso sul balcone illudendoci di dominare tutte le erbe del Mondo e va bene così: dobbiamo pure tenerci insieme, dobbiamo pure proteggerci da espansioni dirompenti.
La ridarella, ad esempio.
Più l’imperativo che la proibisce si manifesta perentorio e più diventa irrefrenabile mentre tu arranchi per contenere le due forze. E' suppergiù questa la dinamica della ridarella.
C’è qualcosa di meglio per esemplificare e comprovare il Super io che proibisce, l'Es che erutta e l'Io che prova a controllarli? Peccato sia roba da ragazzi.
Metafisica connaturata
Cose come Dio (L’Essere, per chi preferisce), l’anima e il senso del cosmo, anche se indagate da sempre permangono irrisolte. Incommensurabili perché ci trascendono o per il banalissimo motivo che semplicemente non esistono?
In fin dei conti cambia poco: che le parti più misteriose e durature siano quelle che non esistono è una buona trovata ingegneristica per i progettisti di macchinari: dato che non ci sono, permangono infrangibili; per rispondere alla problematica forse meglio la metafora dei buchi nel formaggio che fuori da lì non esistono più, dove noi siamo il formaggio e i buchi la metafisica a noi connaturata che produciamo.
Naturalmente metafisici (e perché mai lo siamo?[1]) prospettiamo enti forse irreali ma, in quanto pensati, esistenti ed efficaci[2].
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1 Heidegger giudica “la prima di tutte le domande” quella che segue: “Perché vi è in generale l’essente e non il nulla?” La seconda, non meno vasta, dovrebbe forse essere: “E perché mai te lo sei chiesto?”
2 Le cose possono essere irreali eppure esistere, quelli che vanno al cinema o leggono romanzi lo sanno.
Redenzione
Grigia o dorata che sia la condizione esistenziale è comunque restrizione se non fosse per l’inesauribile capacità di pensare e per la presenza della natura intorno a noi.
E se pensiero e natura fossero un tutt’uno? Oltreché emancipati anche redenti.
Tiro mancino
Siccome opera anche anche il caso e la natura se ne infischia di doveri e diritti, va messa in conto la possibilità d’essere vittime di ingiustizie per colpa di nessuno.
In tanta impotenza possiamo comunque prepararci a incassare bene il diretto.
Viventi strutture articolate assai
Se ingurgiti un bel po’ di bacche di sambuco fresche le vomiterai di brutto, manco mezz’ora e il conato sopraggiungerà potente e ammirerai il liquame violaceo fuoriuscire a getto come in un film di Tarantino.
Il fatto d’averle mangiate indica che ne ignoravi la sostanza, ma l’evento d’averle vomitate, così da non intossicarti sangue e viscere, dice che la conoscevi con precisione.
Siamo e sappiamo un bel po’ di più di quel che presumiamo.
Mestieri (quasi) impossibili
Il consulente filosofico, se doc, non esercita i mestieri impossibili del governare, educare, curare (Freud), eppure rischia l’impraticabilità del suo operare per meri fattori di domanda e offerta:
chi necessita di quel percorso è sfornito dei prerequisiti[1] per comprenderlo e iniziarlo; chi ne è fornito lo sta già percorrendo.
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1 Consapevole esigenza di volere un ragionevole orientamento esistenziale e ordinamento intellettuale sulle grandi domande della vita. Più che un prerequisito già un traguardo e non da poco, al secolo raro.
Strategie esistenziali
In alcune concezioni cristiane l’Offerta non è un qualcosa che io do a Dio visto che tutto è già suo, ma il riconoscere che ciò che mi accade intorno, così come accade, è la volontà di Dio e dunque il mio bene.
Nietzsche in una sua lettera trasvaluta la dinamica così: «Le cose non eserciteranno alcuna signoria su colui che deve imprimere la propria volontà sulle cose; alla fine gli eventi fortuiti si conformano ai nostri bisogni più veri».
Versione passiva e attiva dello stesso racconto, non tra i più deliziosi però tra i più consolatori.
Olfattometria
Leggo in una lettera di Nietzsche:
«Forse l’estrema purezza dell’atmosfera in cui proprio quel compito [la sua missione] mi ha posto fa sì che a poco a poco io non riesca più a sopportare l'odore “delle persone”».
Nietzsche è Nietzsche, tu sei tu, io sono io e il coraggio uno non se lo può dare e a me una roba tanto estrema non è mai venuta in mente. Di tanto in tanto solo cosine somiglianti alzandomi storto qualche mattina, ma come quando s'individua il punto della perdita di gas mi ero accorto che il fetore non proveniva da quelli che mi stavano intorno, ma dal concetto di estrema purezza che mi albergava in testa.
FESTIVAL DELLA FILOSOFIA D’A-MARE VI EDIZIONE
Se mi chiedessero quando è nata la filosofia risponderei, da non filosofo di professione, che è iniziata molto prima di Talete di Mileto e non necessariamente in Grecia come insegnano a scuola. Autorizzandomi da me preciserei che non si chiamava ancora filosofia, ma già operava precisa nei primi uomini che davanti all’amico morto pensavano soluzioni al proprio dolore, implementando cosmogonie per comprendere il mondo e la vita, escogitando strategie e strumenti per proteggersi e prosperare. Passione, amore, sofferenza, potere, tecnologia, dal 25 al 28 aprile al FESTIVAL DELLA FILOSOFIA D’A-MARE a CASTELLAMMARE DEL GOLFO (TRAPANI), sarà possibile riflettere su queste differenti, quanto interconnesse e attualissime, tematiche con filosofi veri. Non sono necessarie competenze e neppure erudizione, basta e avanza essere pensanti. Io vado. Ci vediamo lì? Ecco il programma:
FESTIVAL DELLA FILOSOFIA D’A-MARE
VI EDIZIONE
CASTELLAMMARE DEL GOLFO (TRAPANI) 2019
Non è un convegno per filosofi di professione:
sia perché non è un convegno, bensì un insieme di pratiche filosofiche (passeggiate, conferenze, laboratori, seminari…);
sia, soprattutto, perché non è destinato ai professionisti della filosofia, ma a tutte le persone che vogliono ritagliarsi un’occasione di conversare tra di loro e con filosofi disposti a un dialogo sereno e costruttivo su alcune questioni scottanti.
E’ dunque l’unico spazio di riflessione critica in cui la relazione maestro-discepolo cede il posto alla relazione fra con-filosofanti (nel senso originario e autentico del termine: amanti della saggezza).
Giovedì 25 aprile 2019
Ore 15 – 16,30 : Accoglienza, registrazione, sistemazione alberghiera presso Hotel Al-Madarig
Ore 16,30 – 17,30 : Passeggiata filosofica (Augusto Cavadi) a partire dall’Hotel Al-Madarig
Ore 17,30: partenza per la Fattoria sociale “Martina e Sara”
Ore 18 – 18,30: visita guidata della Fattoria sociale
Ore 18,30: ritorno a Castellammare del Golfo
Ore 21: Concerto presso il Teatro Comunale (Giorgio Gagliano)
Venerdì 26
Ore 9,30 – 11,00 : La passione amorosa (Alberto Giovanni Biuso) presso Castello a mare
Ore 11,30 – 13,30: Laboratori di con-filosofia (filosofi e non-filosofi di professione in ricerca) sul tema dell’amore con Chiara Zanella, Marta Mancini, Augusto Cavadi. I laboratori si svolgeranno presso l’Hotel Al-Madarig
Ore 16,30 – 18,00: I molti volti della sofferenza (Giorgio Gagliano) presso Castello a mare
Ore 18,30 – 20,30: Laboratori di con-filosofia (filosofi e non-filosofi di professione in ricerca) sul tema della sofferenza con Chiara Zanella, Marta Mancini, Augusto Cavadi. I laboratori si svolgeranno presso l’Hotel Al-Madarig
Sabato 27
Ore 9,30 – 11,00 : Natura umana, biotecnologie e poteri economico-politici (Orlando Franceschelli)
Presso il Castello a mare
Ore 11,30 – 13,30: Laboratori di con-filosofia (filosofi e non-filosofi di professione in ricerca) sul tema delle biotecnologie con Chiara Zanella, Marta Mancini, Augusto Cavadi. I laboratori si svolgeranno presso l’Hotel Al-Madarig.
Ore 16,30 – 18,30 :
Agorà di confronto su tutte le tematiche affrontate (i partecipanti al Festival interloquiscono con Alberto Giovanni Biuso, Augusto Cavadi, Orlando Franceschelli, Giorgio Gagliano, Marta Mancini, Chiara Zanella). Presso il Castello a mare.
Ore 21: Spettacolo teatrale al Teatro comunale (Lettura interpretata de “La commedia dei filosofi”, di Albert Camus. A cura di Manuela Pascolini e Antonio Carnicella)
Domenica 28
Ore 10,00 – 12,00: Laboratori di con-filosofia (filosofi e non-filosofi di professione in ricerca) su:
- Mistica cristiana e mistica buddhista (Giorgio Gagliano con Augusto Cavadi)
- Essere animali (Alberto Giovanni Biuso con Marta Mancini)
- Elogio della solidarietà samaritana (Orlando Franceschelli con Chiara Zanella)
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Note tecniche
* Agli incontri si partecipa solo se muniti di pass: 20 euro (per i quattro giorni), 10 euro (per un singolo incontro). Per i cittadini di Castellammare del Golfo sconto del 50%.
- Ingresso libero solo per le manifestazioni artistiche presso il Teatro comunale.
- Si può dormire e mangiare dove si preferisce: Castellammare del Golfo offre ottime possibilità per tutte le tasche e per tutti i gusti.
La nostra organizzazione ha stipulato una convenzione con i due splendidi Hotel "Al Madarig" e "Punta Nord Est" (nel primo dei quali si svolgeranno molti incontri).
Qui di seguito le condizioni economiche concordate per entrambe le strutture alberghiere.
Di solito arriva una domanda ricorrente: ma sino a quando si può prenotare in questi due hotel?
La risposta è sempre la stessa: sino a quando ci saranno posti liberi. Perciò può darsi che tra pochi giorni ci sia tutto occupato, può darsi che ci siano camere libere la mattina del 25 aprile 2019.
Camera e colazione: € 40,00
Supplemento singola: € 20,00
Supplemento vista mare e balcone: € 10,00 a camera
Gratuità: 1 su 20 paganti
Tassa di soggiorno: € 1,50 per persona, a notte. Per eventi patrocinati dal comune, gratuita.
Sale meeting (N. 2 DISPONIBILI): incluse
Modalità di prenotazione: Ogni partecipante dovrà contattare direttamente la struttura e garantire la prenotazione tramite i dati di una carta di credito (numero e scadenza) oppure un acconto pari all'importo della prima notte tramite bonifico.
Cancellazione: le cancellazioni effettuate fino a 7 giorni prima della data prevista di arrivo non comportano alcun costo. Le cancellazioni tardive e la mancata presentazione comportano l'addebito del costo della prima notte.
I nostri Servizi:
• Bar
• Wi-fi gratuito in tutta la struttura,
• Internet point gratuito
• Deposito bagagli gratuito
• Parcheggio libero davanti l'Hotel (fino ad esaurimento posti)
Unico riferimento per le prenotazioni (specificando in quale dei due alberghi si intende sostare e facendo esplicito riferimento alla convenzione per il Festival di filosofia):
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tel 0924 33533