BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

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Sabato, 09 Marzo 2019 19:25

Metafisica connaturata

Scritto da 

Cose come Dio (L’Essere, per chi preferisce), l’anima e il senso del cosmo, anche se indagate da sempre permangono irrisolte. Incommensurabili perché ci trascendono o per il banalissimo motivo che semplicemente non esistono?

In fin dei conti cambia poco: che le parti più misteriose e durature siano quelle che non esistono è una buona trovata ingegneristica per i progettisti di macchinari: dato che non ci sono, permangono infrangibili; per rispondere alla problematica forse meglio la metafora dei buchi nel formaggio che fuori da lì non esistono più, dove noi siamo il formaggio e i buchi la metafisica a noi connaturata che produciamo.

Naturalmente metafisici (e perché mai lo siamo?[1]) prospettiamo enti forse irreali ma, in quanto pensati, esistenti ed efficaci[2].

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1 Heidegger giudica “la prima di tutte le domande” quella che segue: “Perché vi è in generale l’essente e non il nulla?” La seconda, non meno vasta, dovrebbe forse essere: “E perché mai te lo sei chiesto?”

2 Le cose possono essere irreali eppure esistere, quelli che vanno al cinema o leggono romanzi lo sanno.

Ultima modifica il Domenica, 07 Aprile 2019 11:05

2 commenti

  • Link al commento armando caccamo Domenica, 10 Marzo 2019 06:54 inviato da armando caccamo

    Se non possiamo comprendere l'Essere e il senso del Mondo, perché ci costruiamo modelli sia dell'uno e dell'altro, facendoci la guerra per affermare ora questo e ora quello, inutili castelli di carta, anziché concentrarci tutti insieme a curare la relazione tra gli uomini e tra gli uomini e il resto del mondo (così come ci appare), costruendo in questo modo un senso condiviso della vita?

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  • Link al commento Pietro Spalla Lunedì, 11 Marzo 2019 14:42 inviato da Pietro Spalla

    Non so se l'Essere con la E maiuscola ed il senso del cosmo si possono comprendere, ma non porsi il problema e non provarci neppure mi è sempre sembrato strano, e questo si davvero incomprensibile. Penso pure che per avere una speranza di capirci qualcosa dobbiamo partire dal visibile, dall'esperienza di quello che abbiamo intorno, anche dalle relazioni di cui parla Armando: forse sono tutti modelli di realtà esistenti in dimensioni altre (è da un po' che mi scopro un po' platonico).

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