E’ forse una ingenuità voler sospendere il giudizio su un atto, basta una neutra constatazione di fatto e già emerge il suo valore o disvalore, perché l’atto il giudizio ce l’ha già dentro.
Un atto umano -l’atto lo facciamo noi, la natura esegue azioni- contiene ed esplica valore, non necessariamente nel senso morale assiologico, ma come cifra di validità e efficienza che produce positivamente o negativamente, come i poli elettrici e i numeri, quello che prima non c’era.
Impossibile vivere senza annotare e distinguere gli atti e questo riconoscimento è già giudizio che sentenziano gli atti stessi, perché al di là del bene e del male ogni delitto è in sé pena e ogni merito è già premio.