BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Per saperne di piu'

Approvo
Lunedì, 18 Novembre 2013 14:52

San Giorgio e il Drago

Innanzi a mali estremi individuare, catturare e sanzionare i responsabili talvolta circoscrive la sofferenza delle vittime. Anche individuare le cause della tragedia e annotarne misura lenisce talvolta la sofferenza, ma che fare quando il reo della devastazione è inafferrabile?

Evadono la punizione i rei giudicati incapaci di intendere e di volere; evadono qualsivoglia sanzione anche i morti per suicidio, pur colpevoli diretti della sofferenza procurata ai prossimi. Uomini che come uragani o tumori colpiscono a caso con motivazioni non agilmente attingibili.

Di fronte all’inaccessibile rimane la narrazione a circoscrivere e consolare: territori fantastici dove la vita continua dopo la morte, Far West celesti dove, in qualche maniera, si pareggiano i conti. La fiaba inizia già in questa vita, quando i mali diventano “il Male”, cosicché un qualche Dio benevolo possa perlomeno affrontarlo.

Percorsi da rispettare: non accada di contestarli proponendo, inconsapevolmente, altre fiabe meno belle.

Pubblicato in Filosofia di strada
Giovedì, 14 Novembre 2013 10:32

Tecniche consolatorie

Shoah, Gulag, genocidio del popolo armeno, dei pellerossa. Vittime dell’Apartheid in Sud Africa, Hiroshima e Nagasaki, Afghanistan, Cambogia. Desaparecidos sudamericani, massacri in Ruanda, Etiopia, Congo. Il sacrificio umano della religione azteca che continua nella guerra dei cartelli messicani della droga…

Per sciogliere l’ "agghiacciamento" un po’ aiuta relativizzare gli eventi circoscrivendoli, pensando la Terra - con tutto quello che gli succede sopra - giacere in uno dei bracci periferici della Via Lattea, dove le distanze sono espresse in migliaia di anni luce. Talvolta stempera l’orrore pensare vittima e carnefice entrambi neonati. Anche diventare vegetariani, emancipandosi da subdoli nazismi personali, aiuta.

A ben vedere il miglior rimedio sta nel considerare sorella morte, quella che fa cessare all’istante la sofferenza della vittima raggiungendo, indi, anche il carnefice per regalarci parvenza di equità.

Eppure il male continua come se fosse immortale. Roba da scriverlo con la maiuscola riconoscendogli entità autonoma, potente e misteriosa. I cattolici lo fanno e a me viene la tentazione di imitarli.

Pubblicato in Filosofia di strada
Martedì, 12 Novembre 2013 11:00

Vittima

Clinica milanese Santa Rita, quella dove eseguivano inutili e dannosi interventi chirurgici per profitto economico, quella dove una donna affetta da tubercolosi ha accettato di essere inutilmente operata una, due e tre volte. Dopo il  progressivo peggioramento mica ha sentito un’altra campana - riprova che sarai più fortunato - e si è fatta ancora operare, nella medesima clinica e dallo stesso chirurgo, la quarta, quinta e sesta volta. Non guarendo ha accettato di farsi rioperare per la settima, ottava e nona volta. Ogni intervento per asportargli senza motivo un pezzetto di pleura. L’hanno chiamata “clinica degli orrori”, francamente un po’ di orrore lo effonde anche la zelante “vittima”.

Paradigma universale la clinica Santa Rita per le sue vicende così contigue a alcuni “femminicidi”; a governanti che mal governano per potere conferitogli dalle “vittime”; a giochi d’azzardo imperversanti e connesse vittime che lo permettono.

Pubblicato in Filosofia di strada
Sabato, 09 Novembre 2013 17:52

Spirito di adattamento

Alcune malattie rare e non rare che colpiscono Tizio invece di Caio; l’autotreno che salta la corsia mentre dall’altra parte sta transitando in quell'istante proprio quello lì e non un altro; nascere invece del non nascere; nascere in Svizzera invece che in Liberia; il successo smodato di Checco Zalone. Quante cose succedono senza motivo, davvero troppe.
E’ anche per questo che ritengo puntuale la seguente annotazione di Mario Trombino:

«Meritocrazia. Sarebbe come dire che vince il migliore. Ma non è così nei fatti: vince il più adatto. Rileggere Darwin.»

E’ anche per questo che tra le grandi narrazioni culturali non vincono quelle più valorose ma quelle mitiche che, nell’implementare senso e significato all’assurdo, si rivelano più adatte a consolare. 

Pubblicato in Pensieri Improvvisi
Domenica, 03 Novembre 2013 19:13

Selvaggio ma non incolto (tris)

Rimando a "selvaggio ma non incolto", però qui c'è una variante imprevista: la realtà naturale esagera a tal punto nell'ostentarsi in affascinanti macro metastasi che da apatica diventa contigua alla subcultura "New Age".

 

 

 

 

Pubblicato in Frammenti Autobiografici
Venerdì, 01 Novembre 2013 18:23

Nicea-Palermo

Serata di autunno, Palermo. Ingurgito una polpetta al pesce spada affumicato e l’amico filosofo e teologo mi chiede:

«Quante nature in Cristo secondo la dottrina cattolica?”  
E io - considerando la natura divina e nel contempo umana di Gesù Cristo -  rispondo: «Due» e bevo un sorso di vino per inghiottire un pezzo di polpetta rimasta a metà esofago.

L’amico a raffica: « E quante persone? Non per te e neanche per me, ma secondo la cristologia cattolica».
In difficoltà pensavo cosa si dovesse mai intendere per “persona”. L’amico perplesso dall’impasse (visti i miei trascorsi cattolici) chiarisce: «Persona come ipostasi, insomma l’Io.»
E io equivocando natura e persona rispondo ancora: «Due! » al pari di un ibrido Toyota. Errore!

Pensando alla Trinità mi correggo rapido: «Tre». Errore!

Per esclusione affermo: «Una». Risposta esatta. Per la dottrina cristologia cattolica l’Io di Cristo è proprio e solo divino.

A Taranto quando una ragazza apprezza il neomelodico napoletano dicono che è cozza dentro; la dottrina Cattolica che Gesù è Dio dentro. Se l’avessi saputo prima non mi sarei attardato più dello stretto necessario (qualche minuto) in ambienti cattolici: mica mi piace essere amico di uno che ha Dio invece dell'Io.
Inaspettatamente utile la teologia.

Pubblicato in Frammenti Autobiografici
Sabato, 19 Ottobre 2013 12:02

Dicono

Dicono che sono nato e morirò. Non mi ricordo di essere nato e a morire non ho mai provato. Ho visto amici farlo e al momento mi è dispiaciuto, poi me li sono ritrovati operanti in me. Faccio piacevole esperienza dell’addormentarmi per poi sognare, non sempre ricordo cosa eppure al risveglio ho la percezione di aver compiuto un discreto lavoro, talvolta eccellente.

Dispongo di un corpo, mi piace. Penso, mi piace. Lavoro, mi piace. Ho amici, mi piace, con loro si raccolgono più frutti. Ogni tanto incontro dei rompiballe, non mi piace. Nei giorni di scirocco mi fa male la testa, non mi piace. A momenti nel guardarmi intorno mi addolora tanta inutile sofferenza, in altri considero che il mondo, così com’è, è esattamente come deve essere, mi piace lavorare per realizzare, in questo alternarsi di giudizio, una sintesi congrua e se riesco valorosa.

Non mi sono fatto da me, perché, dunque, tutto questo?

Nell’indagare ho realizzato che chi dice risposte racconta storie, è la domanda stessa che le scrive, mi piace neutralizzarla vivendo per rispondere preciso: «Non lo so».

Mi piace l’aroma del tabacco speziato, da un paio di mesi alterno al toscano la pipa.

Pubblicato in Frammenti Autobiografici
Martedì, 15 Ottobre 2013 21:41

Plagio

Strana forma di rubare è il plagio:

una appropriazione totale del bene senza che nulla sia sottratto al legittimo proprietario che ne dispone per intero come prima del furto;

talvolta molto di più per l’ostentazione della refurtiva inscenata dai ladri.©2013

Pubblicato in Pensieri Improvvisi
Venerdì, 27 Settembre 2013 17:39

C’era una volta

Io chi sono? Non sono causa di me stesso eppure sono. Per emanciparmi dalla strana condizione avevo creduto a fiabe popolari di genere tradizionale di quelle condivise, di quelle che sistemano, di quelle che piacciono, di quelle che tranquillizzano. Ogni civiltà ha le sue. Però ricordo al risveglio dall’ultima operazione, dopo sei ore di anestesia, la coscienza che andava e veniva in un istante come quando si accende e spegne la lampadina del soggiorno. Quando si spegneva, nello sparire vedevo che con me si dissolveva l’intero universo. Quando si accendeva, prima tornavo io e immediatamente dopo, successivo al mio pensiero, tutto quanto. E’ dunque l’universo che esiste grazie a me e non il contrario. Davvero semplice: se si riuscisse a spiegarlo all’asilo le religioni smetterebbero di colpo, come i temporali estivi. Non serve. I bambini lo sanno già anche se poi lo dimenticano. Lì, al sorgere dell’amnesia, chiedono disgraziati che gli si racconti una fiaba.

Pubblicato in Filosofia di strada
Giovedì, 26 Settembre 2013 11:16

Prevenzione

Il permaloso, l’altezzoso e anche il fondamentalista dovrebbero, perlomeno, preavvisare l’interlocutore.

Metodo efficace è che si appiccichino sulla giacca un triangolo giallo per segnalare al mondo pericolo latente;

un cerchio rosso a indicare divieto e uno azzurro che avverta degli obblighi a lui dovuti.

Utile anche un rettangolo rosso relativo al materiale antincendio per spegnerlo quando si incazza.

Indispensabile quello verde per le vie di fuga.

Pubblicato in Pensieri Improvvisi

Copyright ©2012 brunovergani.it • Tutti i diritti riservati