Non si schioda. Manco una volta che Dio riconosca falsa una propria precedente affermazione così da smentirla. Sempre uguale a come era prima Dio è noioso. Nei racconti biblici talvolta si adira ma poi gli passa e gravita ancora nella sua immacolata fissità.
Un vero peccato che la tradizione cattolica abbia ficcato, a Gesù di Nazareth, Dio al posto dell’io; nell’incistargli l’onnipotente lo hanno condannato a impotenza: poco interessante uno capace di mutare l’acqua in vino ma incapace di mutare sé stesso in progressione.
Eppure nel leggere i Vangeli, qua e là, il protagonista appare pensante, originale, imprevedibile, autonomo, umano, come se due storie opposte convivessero, ambigue, nella medesima narrazione: quella di un Dio che ha preso corpo e va in giro a fare miracoli e quella di un uomo rivoluzionario che apprezza essere tale indifferente, anzi ostile, a qualsiasi divinizzazione.
Storie che andrebbero separate, ma mica è facile. Troppi strati di incenso appiccicoso da rimuovere più tenaci del POWER FLEX della Loctite, quello per «Incollaggi flessibili sufficientemente forti da sopportare le condizioni più estreme.»
2 commenti
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Martedì, 25 Febbraio 2014 13:11
inviato da Pietro Spalla
Caro Bruno, effettivamente se un Dio invecchia fa invecchiare anche i suoi credenti. Del resto: com'è possibile che, mentre l'uomo si evolve, il suo Dio rattrappisce nella sua fissità? Ma forse sta a noi salvare questo Dio stanco e malaticcio, rigenerarlo e rivitalizzarlo. Vuoi vedere che Dio si è temerariamente affidato all'Uomo per salvarsi sperando di potere rinascere, piccolo e infante ma nuovo ed attuale, in noi e per mezzo nostro? Ora che ci penso quella del Dio Bambino è una specie di Archetipo (Jung docet) che qualcosa potrebbe dirci al riguardo...