Nel considerare l’attacco, sopra le righe, di Telmo Pievani nei confronti di Vito Mancuso pubblicato recentemente su MicroMega e nel leggere la correlata risposta, ho pensato: «Pievani è invidioso perché appare in televisione meno di Mancuso.»
Lì per lì ho cestinato la considerazione valutandola spiritosa, poi universalizzandola l’ho trovata meno bislacca di quel che appare.
Per spiegare toni e contenuti incomprensibilmente astiosi di persone di pensiero su tematiche tanto cruciali che esigerebbero, pur nel confronto, patto di implicita umana alleanza con l’interlocutore, utile l’osservazione di Freud:
«l'Io si sente a disagio, incontra limiti al proprio potere nella sua stessa casa, nella psiche. Questi ospiti stranieri sembrano addirittura più potenti dei pensieri sottomessi all'Io e tengono testa ai mezzi di cui dispone la volontà.»
Come essere immuni da sé stessi? Mica esiste la logica immacolata avulsa dal soggetto, esistono invece posture e imposture con connesse ipoteche ideologiche. Siccome non di rado sono coperte e giustificate da erudite competenze mica è facile enuclearle. Buon metodo per iniziare è leggere la biografia di ogni autore, lì alberga - in qualche modo - la “posizione”, la brace che scalda e procura piacere o che rancorosa innesca superflue fiammate.
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Filosofia di strada
1 commento
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Martedì, 18 Febbraio 2014 16:52
inviato da matilde cesaro
Biografie posturali....come dire: tante biografie, tante posture.
Vittime dell'ecclettismo (multitasking resiliente), espiamo portando in giro maschere.
(Ciao Bruno, molto bello questo pezzo)