BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

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Bruno Vergani

Bruno Vergani

Radiografie appese a un filo. Condivisione di un percorso artistico, davanti al baratro con angoscia parzialmente controllata.

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Giovedì, 31 Luglio 2014 09:46

Sistema nervoso espanso

All’ultima cena, quella di ieri, ero seduto alla destra dello scienziato. Stava bene coi baffi nuovi mentre masticava purè di fave con erbette amare.
Sollecitato dai presenti spiegava il suo scomporre la materia fino a raggiungere gli acidi nucleici per analizzarli, manipolarli, amplificarli, clonarli, così da implementare inedito materiale biologico per migliorare il mondo.

Una ontologia precisa, abile nell’implementare un univoco inventario dell’esistente “ciò che esiste”, e nell’esistente “ciò che è”, impassibile alle metafisiche delle “cose ultime”. Lo scienziato nel dire “reale” sembrava sapesse per davvero quel che diceva.

Sapeva o credeva?

Questa è domanda del mio brancolare, a lui basta e avanza il suo iPad, dice che è una espansione del suo sistema nervoso. Precisa che funziona meglio di lui.

Martedì, 29 Luglio 2014 11:47

Lo sguardo dell’altro

Avevo scelto di incontrarlo perché l’altro è indispensabile alla mia esistenza e alla conoscenza che ho di me. Lì a quattrocchi provavo a guardare di qua, provavo a guardare di là: cercavo di incontrare l’occhio giusto nel suo violento strabismo. Eppure nell’inaspettato brancolare, che non riusciva a guardarlo negli occhi, avvertivo una precisa libertà che regalava inedita positività alla relazione.

Tutto sommato occhi dritti che centrano precisi il bersaglio delle pupille altrui possono anche svilire i soggetti guardati in oggetti. Un colpo d’occhio clinico o concupiscente potrebbe paralizzare l’altro in un letto. Anche un colpo d'occhio ordinario, se ben sferrato, può procurare un momento di infermità nell’osservato; se il reciproco mitragliamento è fisso e assoluto - come d’uso fra innamorati - in tanta smisurata esaltazione i due potrebbero annichilirsi fino a sparire nel nebuloso oceano di presbiopia misticheggiante.

Forse aveva ragione il racconto biblico quando Mosè chiedeva a Dio di mostrargli la sua Gloria, e Dio gli rispondeva stabilendo una misura: «Ma tu non potrai vedere il mio volto, perché nessun uomo può vedermi e restare vivo», da vivo a morto: da soggetto a oggetto. Talvolta vale anche per gli uomini il vantaggio di guardarsi negli occhi con parsimonia.

Sabato, 26 Luglio 2014 11:07

Porte e finestre

Pizzeria. Non volevo impicciarmi ma al tavolo vicino i quattro parlavano a voce alta. A metà della seconda birra 0,5 l uno ha iniziato a ricordare l’amico morto di recente.

Quello che ingurgitava la crudaiola ha iniziato a proferire angoscianti teorie: ostentava porte di paradiso aperte che accolgono anime elette, là fisse in perpetuo adorare.

Non più rassicuranti le bislacche porte sbarrate che ribatteva il compare: «Morti non c’è più niente».

Poi imprevisto un piacevole «Non lo so cosa c’è dopo» da quello che, senza preoccupazione, mangiava la Napoli. Nella sua semplicità lasciava aperte finestre di possibilità, assortimento di potenziali e probabilità. Qualcuno lo chiama metodo scientifico.

Venerdì, 25 Luglio 2014 11:24

italiano 1 - sanscrito 100

Ogni cosa si designa col suo nome, ma ogni lingua è completa a modo suo.
In qualsiasi glossario sanscrito il termine “Coscienza” è riportato, come minimo, in una ventina di modi differenti. Nei dizionari inglese-sanscrito nel tradurre “consciousnestroveremo un centinaio di nomi diversi, tutti altamente specifici. Nell’apprenderli il pregiudizio che li interpretava difficili, superflui, obsoleti o rari, diventa apprezzamento per l’esauriente puntualità espressa.

Nelle moderne lingue europee, invece, disponiamo sempre e solo del lemma “Coscienza” che vira confusamente a seconda dell’ambito. C’è quella morale del Grillo Parlante di Pinocchio, quella neurologica, psicologica, psichiatrica e filosofica intesa talvolta come interiorità. Medesimo termine con qualche differente interpretazione e l’equivoco in agguato. Anche aggiungendo la “coscienza di classe” le opzioni permangono davvero misere rispetto al sanscrito.

Questo un po’ sleale comparare le correnti lingue nostrane - invece del latino e del greco antico - al sanscrito, attenua ma non assolve l’ingrata smemoratezza per l’ancestrale madre protoindoeuropea. Per perdere per strada così tanti pezzi probabilmente li si è valutati inutili. Peccato.

Mercoledì, 23 Luglio 2014 08:54

Smisuranza

Il ragazzo biondiccio sedeva solo al tavolo dell’Autogrill. Con la mano destra portava alla bocca polpettine di patate delle quali apprezzava l’odore. Preciso le inseriva attraverso un angusto varco tra l’angolo delle labbra e la cannuccia della bibita che succhiava con piacere. Con la sinistra digitava SMS sull’ iPhone da dove un filo gli portava musica nelle orecchie che canticchiava sottovoce mentre coi piedi teneva il tempo. Non è escluso eseguisse tutto al meglio, era così abile che frattanto avrebbe anche potuto andare al cesso senza interrompere il suo multiforme fare e pensare.
Però più di così non avrebbe potuto: la naturale abilità ha un limite, mica si possono fare o pensare nel contempo più di una decina di diversità. Vero che il pensiero è abile di implementare innumerevoli soluzioni comprensive, creative e riflessive, ma in divenire, mica d’un botto.

Chi non vuole rassegnarsi alla laboriosità progressiva nella misura può abbandonarsi alla infinita quiete soprannaturale. Mistica, estasi, rapimento e trance, oggi disponibili anche nelle varianti neoliberiste spinte, nemiche di ogni limite. Lì è possibile l’impressione soggettiva di smisurata espansione onnipervadente. Qualcuno la chiama dissociazione, qualcun altro santità, altri illuminazione o realizzazione.

A ben vedere le divisioni non derivano dal conflitto tra devoti di teismi e seguaci di ateismi, ma tra misurati e smisurati.

Domenica, 20 Luglio 2014 11:22

Privilegi

Privilegiati sono i radiologi e gli abitanti dei piani alti con vista sui cimiteri metropolitani. Punto di vista vantaggioso che vede dentro per i primi e oltre per i secondi, grazie alla possibilità diretta e plastica di osservare l’umanità che, via, via, si trasforma in cipresseto.
Ma l’immagine non basta, occorre che sia ben osservata per giungere a corretta interpretazione e giusta diagnosi. Compito non particolarmente difficile per i radiologi, complesso per quelli dei piani alti.  

Domenica, 20 Luglio 2014 09:21

Perfezioni contrapposte

L’etimologia chiarisce che “Perfezione” non è lo stato di purissima immobilità assoluta espressa in sommo grado, ma laborioso compimento.

La teoria della perfezione fissamente assoluta è ben altra faccenda: alberga nelle amebe e trova gloria nella sabbia inorganica e in scheletri ammucchiati in fosse comuni.

 

 

Immagine: Paolo Polli «Meditazione da seduti».

Venerdì, 18 Luglio 2014 08:33

Bluff

Valeva poco ma si era convinto del suo valore immenso.
Noncurante della normalità operava implacabile sopra tutte le righe.
Tutto sommato la riga è misura da implementare: c’è chi la traccia e ne ottempera il limite e chi no, di questi ultimi qualcuno finisce male, qualcuno diventa leader.

Giovedì, 17 Luglio 2014 09:37

Dea Madre

In numerose eco-narrazioni contemporanee, seppur giudicate dagli autori laiche, osservo precisa contiguità tra la Natura e la figura della Madonna della tradizione cristiana. Entrambe interpretate pure, immacolate, madri, dispensatrici di grazia e salvezza. Entrambe esaltate con incantato stupore. Medesimo archetipo, stessa Teoria.

Mercoledì, 16 Luglio 2014 08:46

Natura musa ispiratrice

C’è qualcosa che non va nell’optare per cieli stellati, ginestre fiorite e lo scorrere di limpide acque, omettendo metastasi, escrementi, terremoti, peli perianali, vibrioni del colera, valanghe e colecisti dismorfiche.

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