BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

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Mercoledì, 23 Luglio 2014 08:54

Smisuranza

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Il ragazzo biondiccio sedeva solo al tavolo dell’Autogrill. Con la mano destra portava alla bocca polpettine di patate delle quali apprezzava l’odore. Preciso le inseriva attraverso un angusto varco tra l’angolo delle labbra e la cannuccia della bibita che succhiava con piacere. Con la sinistra digitava SMS sull’ iPhone da dove un filo gli portava musica nelle orecchie che canticchiava sottovoce mentre coi piedi teneva il tempo. Non è escluso eseguisse tutto al meglio, era così abile che frattanto avrebbe anche potuto andare al cesso senza interrompere il suo multiforme fare e pensare.
Però più di così non avrebbe potuto: la naturale abilità ha un limite, mica si possono fare o pensare nel contempo più di una decina di diversità. Vero che il pensiero è abile di implementare innumerevoli soluzioni comprensive, creative e riflessive, ma in divenire, mica d’un botto.

Chi non vuole rassegnarsi alla laboriosità progressiva nella misura può abbandonarsi alla infinita quiete soprannaturale. Mistica, estasi, rapimento e trance, oggi disponibili anche nelle varianti neoliberiste spinte, nemiche di ogni limite. Lì è possibile l’impressione soggettiva di smisurata espansione onnipervadente. Qualcuno la chiama dissociazione, qualcun altro santità, altri illuminazione o realizzazione.

A ben vedere le divisioni non derivano dal conflitto tra devoti di teismi e seguaci di ateismi, ma tra misurati e smisurati.

Ultima modifica il Mercoledì, 23 Luglio 2014 11:08

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