BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

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Bruno Vergani

Bruno Vergani

Radiografie appese a un filo. Condivisione di un percorso artistico, davanti al baratro con angoscia parzialmente controllata.

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Giovedì, 22 Novembre 2018 15:57

Prospettica antropocentrica

Torno al primo ricordo, nell’osservare il fuoco di una stufa sentivo di esistere. Fuoco d’essere sorto spontaneo non so da dove, non conosco il perché, non so come, senso di essere che è ancora qui immutato. Senso di essere che è il più importante capitale che ho ma anche il più grande problema da quando ho iniziato necessariamente a chiamarlo io collocandomi prospetticamente al centro dell’universo.

Ma se non partissi da questo provvisorio e parziale arbitrio come potrei vedere il sussistere del mondo? Sul modello della visita oculistica per il rinnovo della patente non sarebbe poi male verificare quanto e cosa vedono gli scentrati che provano a osservare il mondo dall’Essere o dal Tutto omettendo l’io, così da conoscere i risultati di tale astrazione.

Lunedì, 19 Novembre 2018 18:54

Problematica filosofica: il bulbo di Scilla

Le piante captando la luce e assorbendo le sostanze contenute nella terra e nell’acqua sintetizzano -il processo di sintesi è una sorta di trasformazione creatrice- sostanze per costituirsi e vivere, processo denominato metabolismo primario. A nostra volta mangiamo le piante per nutrirci proprio di tali composti che i vegetali hanno elaborato, come i carboidrati del frumento, le proteine dei legumi, i lipidi dell’olio di oliva e gli zuccheri della frutta. Molecole che non siamo in grado di sintetizzare direttamente dalla luce, dall’acqua e dalla terra come fanno i vegetali.

Le piante inoltre sintetizzano altre sostanze per scomposizione e degradazione dei composti prodotti dal metabolismo primario, ciò accade nei casi di stress termici o meccanici, nelle infezioni o in condizioni di siccità. In questo metabolismo secondario, e qui veniamo al punto, oltre alle nuove sostanze prodotte dalla degradazione del metabolismo primario vengono anche sintetizzate altre molecole, innumerevoli nella specie ma in quantità modeste, che servono alla pianta per difendersi e curarsi: alcaloidi, eterosidi, oli essenziali, resine ecc., principi attivi sia tossici che le piante producono per non essere mangiate dagli animali, sia terapeutici per la pianta stessa. Molecole che a nostra volta, per una sorta di affinità biologica pianta-uomo, possiamo utilizzare per curarci, se sappiamo assumere il principio attivo corretto nel giusto dosaggio.

Quest’ultima fattispecie di principi attivi prodotti dai vegetali a differenza di quelli prodotti nel metabolismo primario, non sono assolutamente necessari perché la pianta permanga viva e vegeta, ma una sorta di plus che ne ottimizza il vegetare e il riprodursi. Ad esempio la mediterranea Scilla contiene nel bulbo dei glucosidi tossici per il topo e oltre un certo dosaggio tossici anche per l’uomo, anche se anticamente utilizzati come cardiotonici ed espettoranti; non è neppure del tutto indispensabile l’aroma dei fiori che emanano profumo per attirare insetti impollinatori: la Scilla potrebbe comunque vegetare sprovvista dei suoi glucosidi pur rischiando di essere mangiata dai topi, così le piante che producono aromi floreali pur rischiando di diminuire drasticamente il proprio riprodursi.

Tutte le fasi del processo metabolico delle piante appaiono mirabili, ma in particolar modo quelle del metabolismo secondario al punto da stimolare quesiti più filosofici che botanici: in quella produzione utile, ma non indispensabile, di migliaia di principi attivi differenti, tutti con scopi mirati, permane l’impressione che operi nella pianta una sorta di libera intenzione e scelta di direzione. Nel medioevo i pagani narravano tale ipotesi immaginando particolari elfi dimorare dentro le piante e i credenti ci vedevano la farmacia del Signore con rimedi fatti ad hoc per ogni malanno umano. Con Darwin il metabolismo secondario è stato spiegato come un casuale accadimento dove, ad esempio [esempio mio non di Darwin] una prima Scilla che accidentalmente aveva sintetizzato uno specifico glucoside per degrado di un suo zucchero a seguito di un incendio, glucoside che casualmente esplicava una specifica azione ratticida. Ebbene quella Scilla avrebbe vegetato meglio e più a lungo rispetto alle sue simili sprovviste di quel glucoside (adattamento) che venivano mangiate dai topi fino anche ad estinguersi.

Osservando migliaia di principi attivi presenti nelle piante (farmacognosia), non pochi inediti e ognuno con azione difensiva e curativa specifica, può sembrare una forzatura vederli generati dal caso, tuttavia non dobbiamo dimenticare che il processo evolutivo dura da milioni di anni e visto che anche un orologio fermo dà l’ora esatta due volte al dì (uno che va a capocchia probabilmente di meno, ma prima o poi la azzeccherà) è statisticamente possibile che un particolare alcaloide si sia formato a capocchia (accidente) nel momento e posto giusto favorendo una particolare specie.

Considerando le due ipotesi appare forzata quella che scorge nella pianta un nucleo che intenda e voglia autoperpetuarsi attuata da una sorta di soggetto, o di regia ordinante, che architetta liberamente strategie mirate al suo mantenersi, inclusa l'attenuata versione schopenhaueriana che interpreta tale potenza, seppure orba, comunque volontà. Nondimeno che una totale casualità produca un così perfetto ordine complesso lascia spazi a ragionevoli perplessità. Plausibile che entrambe le dinamiche contengano tratti di verità e non siano poi del tutto separate.

 

Domenica, 18 Novembre 2018 11:54

Diritto naturale?

La natura non è imputabile perché funzionamento retto da cause necessarie[1] e lineari[2] estranee alle categorie di bene/male, responsabilità, libertà, volontà, soggetto.

Ne consegue che se l’uomo è, pari, pari, natura non è responsabile quindi neppure libero e qualsiasi morale e diritto sono mere convenzioni che poggiano sul niente. Un bel problema.

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1 Che non posso essere in modo diverso da come sono, come le leggi della fisica.
2 Gli enigmi esistono solo per gli uomini quando ignorano le cause.

Venerdì, 16 Novembre 2018 18:15

Epiloghi naturali

Grande maestro il gatto che senza frignare va a morire sotto il lentisco, anche se surclassato dall'agave che schiatta aprendo migliaia di fiori su pornografico stelo[1].

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1 Altezza superiore ai tre metri.

Mercoledì, 14 Novembre 2018 12:17

L’orniello

Nel piantumare un orniello ecco l’immediata esperienza di un senso delle cose, diciamo spirituale e delle essenze, quello della natura, di un eventuale Dio, dell’io nell’universo. Ma basta scorrere le notizie su Google News ed ecco l’opposta evidenza di un senso materialistico e secolare, storico-genealogico, dove Salvini, Trump, la Juventus, la cronaca locale e l’espansione economica cinese fanno il mondo.

Dato che entrambe le visioni reggono ho ingenuamente considerato che non sarebbe male unificare i due regni in uno solo, ma ripensandoci meglio ho constatato che i tentativi storici in tal senso non di rado hanno procurato disastri: sovente le concezioni secolari invece di misurarsi con le essenze e ridimensionarsi al cospetto di esse, si sono arbitrariamente espanse proprio in loro nome (guerra santa, versioni ideologiche incluse).

Dopotutto l’antica indicazione: «Rendete dunque a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio» permane ragionevole.

Domenica, 11 Novembre 2018 12:36

Travasi

Sorge un pensiero che si scioglierebbe come neve al sole se non venisse concettualizzato dal suo autore codificandolo in un sistema di parole con significato corrispondente. Quel pensiero, mentalmente fissato attraverso il linguaggio, potrà adesso comunicarlo emettendo dei particolari suoni o scrivendo specifici segni.

Ogni travaso, da pensiero a concettualizzazione (tanto vicini da sembrare un tutt'uno) e da concettualizzazione a parola detta o scritta, implicherà nel bene e nel male delle mutazioni del pensiero iniziale: concentrazione, purificazione, distillazione, contaminazione, diluizione, degrado, disidratazione, sublimazione, scissione. A procedura conclusa inizierà quella dell'ascoltatore, o lettore, che elaborerà a sua volta nuovi travasi personali, migliorando o degradando il pensiero ricevuto attraverso il veicolo della parola o della scrittura.

C'è qualcosa di misterioso nell'intendersi ancora con se stessi e con gli altri. C'è qualcosa di miracoloso quando l'altro ti chiarisce quello che avevi pensato davvero.

Giovedì, 08 Novembre 2018 19:32

Inopinato accadimento

Che a differenza di una pietra, di un girasole, di un gatto, accada un punto e grado della natura che dice:

«Al culmine della disperazione, solo la passione dell'assurdo può rischiarare di una luce demoniaca il caos»[1]

è prova provata che la natura si protende da se medesima (anche l'uomo è natura) scostandosi di brutto dal meccanicismo materialistico che la dovrebbe fondare e ordinare. Ma come fa?

In fin dei conti elargiscono più indizi dell’esistenza di un possibile Dio i pessimisti estremi che i santi, gli uni e gli altri fautori di quella cosa che chiamiamo civiltà. Inopinata e strana, nondimeno reale.

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 1 Emile M. Cioran “Al culmine della disperazione”, Adelphi.

Martedì, 06 Novembre 2018 18:30

Breve invito al sonno profondo

Più ci si concentra su un problema e più, a mo' di computer, aumentano le possibilità di risolverlo, mentre per le problematiche che appaiono irresolubili meglio mollare l’osso e dormirci sopra (in subordine va anche bene potare le rose o guidare l’auto) e in quell’omissione mentale le soluzioni, o perlomeno delle indicazioni utili, (av)vengono in mente.

Non so da dove, non so chi opera, però funziona.

Domenica, 04 Novembre 2018 21:25

Conoscenza certa

Che la filosofia abbia, per prima, implementato una sua branca, l’epistemologia, per verificare e monitorare fondamenti, condizioni e metodi, del suo operare in vista di un sapere certo, dice due cose.

La prima è che la disciplina è tanto affidabile e rigorosa al punto di sospettare di se medesima.
La seconda è che non è infallibile.   

Domenica, 04 Novembre 2018 18:14

Linea retta? Forse semiretta? Oppure segmento?

La scienza afferma che l’universo non possa essere iniziato dal nulla, circostanza che esclude un creatore. L’assenza di un benevolo regista cosmico (e anche quella di un abile demiurgo) è scientificamente riconfermata dalla previsione certa che il sistema solare finirà, e non solo il nostro.

Qualcosa non torna in questo sentenziare l’impossibilità di creare dal nulla accettando però, nel contempo, di finire nel nulla. Oltre alla considerazione che, a differenza del saldo concetto di nulla inteso come negazione logica, il nulla ontologico è entità e categoria tra le più problematiche e nebulose, forse anche i parametri di inizio e di fine sono inadeguati e un po’ fuorvianti per gli immensi spazi.

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