Torno al primo ricordo, nell’osservare il fuoco di una stufa sentivo di esistere. Fuoco d’essere sorto spontaneo non so da dove, non conosco il perché, non so come, senso di essere che è ancora qui immutato. Senso di essere che è il più importante capitale che ho ma anche il più grande problema da quando ho iniziato necessariamente a chiamarlo io collocandomi prospetticamente al centro dell’universo.
Ma se non partissi da questo provvisorio e parziale arbitrio come potrei vedere il sussistere del mondo? Sul modello della visita oculistica per il rinnovo della patente non sarebbe poi male verificare quanto e cosa vedono gli scentrati che provano a osservare il mondo dall’Essere o dal Tutto omettendo l’io, così da conoscere i risultati di tale astrazione.