Bruno Vergani
Radiografie appese a un filo. Condivisione di un percorso artistico, davanti al baratro con angoscia parzialmente controllata.
Idealismo assoluto?
Possiamo partorire idee poggiando sul puro e autonomo pensare, oppure ogni pensiero è elaborazione, assemblaggio e ordinamento, più o meno valoroso, di materia prima proveniente dalle percezioni sensoriali e dall’imbeccata di qualcuno?
Escludendo dal nostro pensare tutto ciò che i sensi percepiscono e ogni idea appresa e ereditata, che rimane? Può darsi che di auto sussistente resti solo il pensiero: “Sono”, che i bambini hanno la prima volta nel suo spontaneo sorgere. Anche un primo uomo primitivo ci andò forse vicino a questa qualità auto sussistente e inedita, quando all’improvviso pensò di piantare un palo in mezzo alla radura che non servisse a nulla. Segno di un oltre sacro che non aveva mai toccato, visto, sentito, che non aveva mai odorato o gustato e che da nessun suo simile era stato notiziato, eppure aveva onorato.
“Padrefiglio”
Imprimatur, imprimaturissimo
Nel leggere un articolo della teologa brasiliana ecofemminista Ivone Gebara, che individua nel dominio storico del clericalismo cattolico di stampo patriarcale la causa della violenza sulle donne e sulla natura, colgo qua e là qualche passaggio un poco raffazzonato e conclusioni forse troppo frettolose.
Ma nel leggere la sua biografia ogni perplessità si scioglie come neve al sole informato che la Gebara nel 1990, a seguito delle sue posizioni teologiche, era stata condannata dal Vaticano a due anni di silenzio. Vale a dire: “Taci donna e obbedisci !” Ovvero autocontraddizione performativa: noi gerarchia nel comandarla e sanzionarla per averci giudicati dispotici, clericali e maschilisti, diamo sul campo e in presa diretta plateale dimostrazione, inconfutabile prova e definitiva testimonianza che costei dice il vero.
Identikit
Davvero un brutto affare la cattiva filosofia, però è facile da riconoscere.
E’ reattiva e piuttosto permalosa, stravaccata sulla retorica sforna sofismi arzigogolati e si attarda altezzosa a metafisicare teoresi che non servono a nessuno. Esorta obbligando e vietando, dispensando a raffica i precetti che si inventa.
Biochimica e metafisica del metabolismo
Dante Alighieri mangia tagliatelle con ragù di frattaglie di pollo e con l’energia ricevuta da quei carboidrati, proteine e lipidi, scrive:
“Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza.”
La frase, in potenza, era già contenuta nelle tagliatelle col ragù?
Neuroni mobili e versatili
Dio disse: «La terra si copra di erba verde, produca piante con il proprio seme e ogni specie di albero da frutta con il proprio seme!». E così avvenne.
Tra i botanici e gli speziali tanti sono stati religiosi. Studiosi che leggevano la bibbia e la natura senza farsi in due, traducendo dal greco precursori pagani e dall'arabo maestri islamici senza farsi in quattro.
Piccole canaglie
L’acqua dalle nostre parti tutte le volte bolle a cento gradi, poco più, poco meno, invece a parità di condizioni non sempre accadono rivoluzioni francesi. I bambini nei loro giochi di queste cose se ne infischiano, ma vedendo gli adulti poggiare sul dogma di causa-effetto non appena li incontrano iniziano a chiedere a raffica il perché di questo e di quello, ma notiziati della causa ne domandano ancora ragione, riducendola a effetto.
Possibile che insistano perché si divertono nel vederci annaspare nel tentativo di trovare concatenamenti tra le cose, tra tutte le cose, quasi che il mondo smettesse di funzionare se non li troviamo alla svelta. Ho qualche sospetto che le piccole canaglie hanno perfettamente compreso che sforniti dello stratagemma assemblante e ordinante del dogma universale di causa necessaria saremmo noi adulti a collassare, mica il mondo.
Alfa e Omega
E mentre mi arrabattavo in vortici di ipotesi cercando le più coerenti e credibili, la verità era in fondo al dirupo tra un lentisco e un orniello, in una ginestra che nessuno vedrà mai.
Anatomia
Inghiotto cibi che non ho costruito e inspiro aria che non ho formulato, sorretto da ossa che non ho eretto mi sposto con muscoli che non ho assemblato, da tubazioni che non ho impiantato espello scorie che il corpo ha scartato. Rivestito da pelle che non ho confezionato sento da orecchie che non ho edificato e con occhi che non ho generato vedo il mondo che non ho architettato.
Senza che prenda iniziativa il sangue mi circola nelle vene e da una strana massa gelatinosa che mi ritrovo nel cranio trabocca il pensiero che esisto.
Non mi son fatto eppure sono, non sarei mai stato capace di fare tanto. Mi affido, fate voi.
Ghiaccio bollente
Negli ultimi decenni si sono sviluppate nuove teologie, alcune inedite, altre manifestazioni aggiornate di concezioni presenti da tempo nella storia della Chiesa: Teologia della Liberazione, teologie femministe, Gay Theology e teologia Queer, teologia indigenista, eco teologie, abbozzi di teologie scientiste e la Teologia Nera che negli Stati Uniti promuove i diritti civili degli afroamericani. Anche se operano in ambiti differenti, sono in gran parte accumunate dalla volontà di liberare l’oppresso dall’oppressione (e dall’oppressore). Ad esempio per la Teologia della Liberazione l’oppressore è il capitalismo l’oppresso il povero, per quelle femministe l’oppressore è il patriarcalismo e l’oppressa la donna. L’America Latina procede vivace nell’elaborare queste nuove teologie, sia perché dei cattolici impegnati ancora esistenti i più abitano là, sia perché da quelle parti le diseguaglianze sociali gridano davvero vendetta al cospetto di Dio (se considerando quello che succede nel Mediterraneo, non siamo però da meno).
Mentre la maggioranza dei cattolici permane indifferente al nuovo fermento teologico, gruppi di conservatori integralisti si oppongono al suo corso. Frizioni conseguenti a differenti concezioni del cattolicesimo. Per i tradizionalisti Dio si rivelerebbe appieno nelle sacre scritture e nella tradizione della Chiesa guidata dal suo Magistero (anche se adesso si sono ritrovati tra capo e collo un papa "avversario"). Il cattolico tradizionalista considera cessata la Rivelazione pubblica con san Giovanni Evangelista e, chiuso il Deposito, inizia la tradizione della Chiesa che, attigendo dalle sacre scritture, è vivo segno sacramentale di Dio nella storia. Per le nuove teologie invece Dio si rivelerebbe anche -per i più radicali solo- nella storia del mondo, nella natura e nella coscienza personale. Tutto sommato ognuno ha le sue buone ragioni per abbracciare una specifica concezione e non possiamo escludere che a due nemici, uno conservatore l’altro progressista, che pensano poco e litigano tanto, se gli invertiamo genitori, luogo di nascita e esperienze vissute, in apparente libertà invertiranno anche il partito preso.
Ciò che colpisce è che il conflitto fra i due schieramenti risulta il più delle volte insanabile. Caso davvero singolare che due concezioni che poggiano entrambe sul sommo comandamento ama il prossimo tuo come te stesso, sovente non riescano ad andare più in là della reciproca critica distruttiva. Sappiamo dell’insofferenza dei conservatori nei confronti di qualsiasi novità, che spinti da bisogno di protezione contestano qualsiasi cosa non appena inizi a muoversi, invece di starsene lì ferma sempre uguale in eterno. Anche tra gli innovatori non mancano esponenti irrigiditi nelle loro posizioni, con alcuni è difficile dialogare perché si è percepiti infedeli alla linea se si fa sommessamente presente che, talvolta, i poveri sono imputabili del loro stato, o che oltre ai maschi cattivi di tanto in tanto lo è pure qualche femmina. Impasse sintomo che ambedue le concezioni sono virate da visioni personalmente elaborate in onestà di pensiero e buona fede delle quali è possibile darne pacata ragione o revisione, a dogmi universali non negoziabili.
Come accade che un pensiero ritenuto a livello soggettivo ragionevole, formulato in perfetta buona fede, si trasformi in ideologia irremovibile che esige di essere ottemperata, come acqua che trasformata in ghiaccio smette di fluire, precludendo ogni autentica comunicazione interpersonale se la si pensa in modo differente? Probabilmente quando un pensiero personale viene condiviso e accettato da altri diventando sistema, già avviene una sorta di ipostatizzazione che lo ingessa un po’; più un sistema concettuale e interpretativo si diffonde più tende a cristallizzarsi. Altro problema dei nostri tempi è la riduzione spinta di problematiche complesse a elementi semplici, mentre la sempre più complessa realtà fluttua da tutt’altra parte. Sillogismi contratti dove riaffiorano pre-giudizi primigeni che una ideologia monolitica può favorire dandogli casa e protezione.