Inghiotto cibi che non ho costruito e inspiro aria che non ho formulato, sorretto da ossa che non ho eretto mi sposto con muscoli che non ho assemblato, da tubazioni che non ho impiantato espello scorie che il corpo ha scartato. Rivestito da pelle che non ho confezionato sento da orecchie che non ho edificato e con occhi che non ho generato vedo il mondo che non ho architettato.
Senza che prenda iniziativa il sangue mi circola nelle vene e da una strana massa gelatinosa che mi ritrovo nel cranio trabocca il pensiero che esisto.
Non mi son fatto eppure sono, non sarei mai stato capace di fare tanto. Mi affido, fate voi.