BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

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Martedì, 30 Ottobre 2018 17:52

Preclusione del desiderio

Ho letto un valente filosofo affermare l’inammissibilità filosofica dell’ipotesi creazionistica. Nel motivare la sua tesi definiva lo statuto epistemologico della filosofia -e qui veniamo al punto- macchina disciplinare poggiante su testi canonici che esclude le aspirazioni personali dei filosofanti; desideri individuali sì leciti ma estranei allo statuto filosofico. E pensare che mi ero invece convinto che l'aspirazione personale, iniziando dal desiderio di comprendere, fosse la molla della filosofia, senza per questo escludere la necessità di ottemperare canoni disciplinari condivisi così da evitare sterili filastrocche di opinioni.

In ogni caso ho fatto bene, anche se attratto dalla filosofia, a sottotitolare questo blog “condivisione di un percorso artistico”.

Pubblicato in Filosofia di strada
Domenica, 28 Ottobre 2018 11:59

Apologia dell’analfabeta funzionale

Lingue babeliche, modi di dire, linguaggi specialistici, neologismi, termini obsoleti e nella stessa lingua parole differenti con lo stesso significato e pure accezioni che distinguono parole identiche che però dicono cose diverse.

Al contrario delle forze-informazioni che connettono il cosmo (gravitazionali, elettromagnetiche, nucleari, biochimiche…) permettendo una chiara e perlopiù univoca interazione universale, la comunicazione tra gli umani, attraverso l’arbitrio condiviso delle parole che hanno inventato, implica un limite forse irrisolvibile:

più la definizione di una parola (frase, discorso) è accurata e meno è comprensibile a tutti, viceversa più è grossolana e approssimativa e più risulta comprensibile ai più. E' un po' come se arrivando puntuali si perde il treno della relazioni e arrivando in ritardo invece si parte. Davvero un bel nodo scorsoio per le élites intellettuali.

Per liberarci da questo cappio aporetico urge un inedito, efficace, linguaggio e forse gli analfabeti funzionali ne sono gli inconsapevoli precursori: dopotutto pur senza capire una mazza riescono a vivere lo stesso, indizio che un qualche nuovo ed efficiente codice linguistico, sfuggito a Umberto Eco, lo avranno pur implementato. Mi è scappato un aporetico, lo intendevo in senso estensivo non filosofico, giusto per (eventualmente) capirci.

Pubblicato in Filosofia di strada
Venerdì, 26 Ottobre 2018 09:37

Morale

Se con morale intendiamo azione conforme a legge osserviamo che la natura è l’evento più morale che c’è, se invece con morale intendiamo un giudizio di valore che definisce cos’è bene e cos’è male osserviamo che la natura è amorale, o meglio extramorale come indica Orlando Franceschelli.

Da tempo Dio tenta di unificare le due accezioni e più si arrabatta più si incaponisce. Qualcuno può dirgli di lasciar perdere?

Pubblicato in Filosofia di strada
Martedì, 16 Ottobre 2018 17:32

Nuovi cieli e nuova terra

Approfondire, comprendere, relazionarsi, muoversi, indagare, rinnovarsi…

Ma irrompe improvviso il desiderio d'essere non più io ma altro in inediti scenari.

E’ l’erotico Tanato che chiama.

Pubblicato in Pensieri Improvvisi
Lunedì, 15 Ottobre 2018 09:47

Professione di fede 2.0

Genetica e neurologia sembrano confermare alcune concezioni delle spiritualità orientali, quelle che affermano che l’Io non c’è ma è un fantasioso artefatto, perché in realtà siamo un agglomerato di cellule che obbediscono a decreti biologici e flussi casuali, in un mero funzionamento meccanicistico.

Per tali speculazioni, scientifiche e mistiche, individualità, soggetto, libero arbitrio e correlata imputabilità personale, sarebbero nient’altro che una arbitraria narrazione di continuità, direzione e unitarietà di cellule, circuiti elettrici e memorie. Favola che ci raccontiamo assemblando materiale sparso, così da immaginare un nucleo ontologico e metafisico autocosciente che di fatto non esiste.

Plausibile che nel prossimo futuro la ricerca su Dio coinciderà con l’indagine della coscienza personale. Mi dichiaro da subito moderatamente credente all’io pensante, moderatamente perché è innegabile che una quota di ereditarietà e casualità ci costituiscono; credente perché la circostanza che ci sia un punto della natura tanto autocosciente e libero da affermare “Io non esisto” è roba da dio e dintorni

Pubblicato in Frammenti Autobiografici
Giovedì, 11 Ottobre 2018 09:30

Costruzioni

Storie d’invisibili verità assolute alle quali conformarsi o narrazioni del dio nulla così da recitare nel teatro dell’assurdo.

Forse meglio rilevare che io adesso ci sono, tu pure e anche il mondo, e iniziare da qui.

Pubblicato in Filosofia di strada
Lunedì, 08 Ottobre 2018 15:44

Il dio amorale

Ho pulito la roverella dalla fillirea che la soffocava e mi ha mostrato l’intreccio del suo tronco progettato per resistere al vento, più bello ed efficiente del ponte di Genova.

Non male il dio che l’ha fatto, peccato che con la stessa precisione realizza metastasi pediatriche.

 

 

 

 

Pubblicato in Erbario
Sabato, 06 Ottobre 2018 11:38

Il peccato originale

Possiamo osservare la natura, esplorarla e contemplarla ed è proprio per questo che la sua realtà ci permane preclusa:

ci vorrebbe un occhio naturale che vede invece di culturale che interpreta, ma non l’abbiamo più.

Pubblicato in Erbario
Mercoledì, 03 Ottobre 2018 09:02

Epifania rurale

Trascorsi pochi minuti ci si abitua e non ci si accorge più, ma appena svegli aprendo la finestra dopo il reset notturno quel tiglio ancora fermo nel suo movimento ci spiega tutto.

Pubblicato in Erbario
Martedì, 02 Ottobre 2018 10:45

Moment Act !

Se non raggiungiamo una sintesi tra una tesi e la sua antitesi perché entrambe plausibili, invece di lacerarci nella contemporanea accettazione di proposizioni contraddittorie basta sdoppiarci e tutto torna.

Pubblicato in Pensieri Improvvisi

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