Beffardo demiurgo
Dice poco quel nome sul loculo, due date informano che è morto settantenne, la causa del decesso non è riportata, già sappiamo che è in un reparto di maternità quando in quel novello apparato psicosomatico sorse il pensiero: «Sono», seguito a breve da «Io sono». Se permanendo in un sonno profondo con-fuso nel tutto avesse evitato quel pensiero sarebbe esistito a oltranza, sì pazzo catatonico però eterno.
Provvisti di coscienza personale siamo dei singolari punti della vita che conoscono l'imperituro fluire ch'essa non sa, ma proprio per questa coscienza individuale siamo separati e caduchi e quell’eternità non la possiamo trascorrere e godere. Un qualche occulto demiurgo ci sta prendendo per i fondelli?
Ecce Homo
In fondo al terreno vegeta un filare di Prunus spinosa, quello che va bene per fare la corona di spine feroci nelle rappresentazioni quaresimali di paese. Avvinghiate sopra delle Smilax aspera e abbindolate intorno dei Rubus ulmifolius, il tutto avviluppato da Clematis cirrhosa, l'unica della serie senza spine. In manco un metro quadro più di dieci piante alte sui cinque metri: ma un po’ di misura mai?
Fameliche di luce tirano dritto al sole, ma in quel groviglio sono tutte deboli asfissiate da un seccume con estetica, umanamente parlando, discutibile.
Novello demiurgo poto e bonifico, poi osservo il contorno dei prugnoli finalmente liberati che presto potranno ostentare i loro fiori, ma in quel tronfio autocompiacimento antropocentrico s'insinua un sospetto: forse sono stato adescato e ho obbedito alla forza che credevo di controllare.
Agonie
Se dovessi classificare l'intensità dei piaceri umani posizionerei al vertice l’operare con profitto tallonato dalla voluttà, fanalino di coda l’ammazzare il tempo, fioca forma di suicidio.
Intenzione di voto
Interpretare il mondo attraverso le lenti delle circostanze e della condizione personale è processo irrazionale, per l’ovvia evidenza che l’universale consta di innumerevoli altre differenti circostanze e condizioni oltre alla mia.
Nelle democrazie mature è, dunque, richiesto in ogni compartecipante un processo di pensiero capace di cogliere l’insieme prescindendo dal proprio ombelico, anche nel caso che qualche legittima rivendicazione l'avesse anche lui.
Processo di astrazione che dovrebbe essere il prerequisito logico per scegliere un esecutivo politico per quanto possibile giusto per l’insieme. Sistema per popoli davvero evoluti la democrazia.
Tecniche d’incursione
Ali di cera che si sciolgono per irrispettosa vicinanza al sole, mele che Dio proibisce di assaporare, ancestrali confini tuttora invalicabili: «Su ciò di cui non si può parlare, si deve tacere[1]; «La volontà si dimostra libera nella misura in cui si lascia determinare dalla pura Ragione»[2]; «Dove era l'es, deve subentrare l'Io»[3].
Non ci rimane che l’arte per osare un blitz nel trascendente senza spappolarci.
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1 Wittgenstein, Tractatus logico-philosophicus
2 Kant, Critica della ragion pratica
3 Freud, Introduzione alla psicoanalisi
Limiti e grandezze
Indifferenti alla misura del nostro pensare i poliedri regolari non possono essere più di cinque, eppure una strana forza ci spinge a valicarne il limite.
Calcola area e volume di quest'anelito a trascendere.
Eureka !
Si suppone che lo scienziato osservi la realtà quasi omettendosi, così da prenderne asettica nota con pazienza certosina per comprenderne i meccanismi, ma basta leggere qualche stralcio di storia della scienza per accorgersi che le scoperte scientifiche più importanti sono invece scaturite da un inopinato aggio fatto na pensata! (kantianamente conoscenza e giudizio sintetico a priori).
Irrompere di pensiero improvviso poi, ovviamente, vagliato nella dialettica fra teoria ed esperimento così da distinguere il delirante dal geniale. Non sarebbe male espandere il procedimento dalla scienza a tutte cose.
Pessimismi
Riecco lo zafferano selvatico che spunta vicino al cipresso.
Ce ne vuole di inutile fatica per riuscire a tenergli il broncio. Ma guarda un po'... Non pensavo che i pessimismi cosmici contenessero una nota di humour.
Ermeneutica quotidiana
Leggendo la lista della spesa, l’indicazione stradale, la notizia di cronaca o storica, apprendiamo; immagazzinamento detto erudizione. Invece quando recepiamo il pensiero in atto, di altri e nostro, interpretiamo. Di solito non ci si fa caso ma tale comprendere, a differenza dell’apprendere, implica quote di interpretazione.
In un certo senso la vita umana è un processo ermeneutico costante con se stessi e gli altri, dove travisiamo perché mal interpretiamo, oppure sappiamo riordinare e cogliere la realtà del detto e scritto, anche se confuso, dissimulato o mal espresso.
Va da sé che l’interpretare stimolerà nuovi pensieri oltre a ciò che si voleva comprendere, va da sé che non ci sarà spazio per paralizzanti “non ho capito”, perché l’elaborazione attivata dall’interpretazione sarà sempre e comunque possibile.
Iconologia
Partiamo da, tendiamo a, ostacolati da, e attraverso peripezie raggiungiamo finalmente meta. Questa è la storia di ognuno, questa è, dunque, la struttura narrativa universale al netto di qualche modesta variazione sul tema e notevole valore stilistico nell'esprimerla.
Osservando le rappresentazioni sacre, da quelle dei maestri dell’arte alle immaginette dozzinali, è agevole vederle come fotogrammi che illustrano uno specifico, canonico, passaggio tra quelli suesposti.
Mutano sì i tempi, i luoghi e i personaggi, ma la storia è sempre quella e così deve rimanere e ripetersi, sennò non ci piace più.
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Sotto quattro esempi plastici.
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Scena finale Gran Torino
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