La combriccola
Cammina orizzontale il filosofo logico elaborando proposizioni che concatena e memorizza preciso, procede come il giocatore di briscola al circolo ACLI che sapendo le carte già giocate e quelle ancora nel mazzo, butta la carta giusta sul tavolo di quel regolato frammento di mondo, regno di noiosi ragionieri di provincia.
Invece il mistico fugge l’inferenza, prende ciò che in quel frangente gli arriva dall’universo e lì staziona abdicando da soggetto per sciogliersi nell’oggetto, regno contiguo alla follia, faccenda pericolosa.
E che dire di me che incapace di proporre di meglio li frequento entrambi a giorni alterni?
Giurisdizioni
Olistica e universale unità coerente di pensiero? Ci riescono bene i gatti e, nei giorni di festa, un qualche esponente della New Age. L’umano fluttuare - dalla contemplazione del cielo all’ottemperare il codice stradale - necessità dell’abilità di districarsi tra molteplici e differenti regni, parlando, di regno, in regno, i caratteristici linguaggi e dialetti; utilizzando, di volta, in volta, determinati codici e strumenti; osservando, via, via, gli specifici orizzonti da angolazioni stabilite, pur rimanendo, anzi arricchendo, sé stessi.
Mica è facile, ho indizi che un buon ottanta per cento delle driatibe origini da equivoco di giurisdizione.
Inno all’inutile: l’orto filosofico
Forza che muove a risultato in apparenza inutile invece portante il mondo quella che nel circoscritto mezz’ettaro di terra rossa spinge a creare una macchia antica, completa com’era in origine, non degradata dal coltivare intensivo e dal pascolo. Ho messo la Melissa, Terebinto, Cisto bianco, Ginepro rosso e altre quattrocento varietà mediterranee, da una a tre piante per specie, inutile piantarne di più, allo scopo basta e avanza la presenza di un solo elemento.
Perlopiù le osservo senza classificarle con l’arbitrio condiviso del nome, specialmente quello botanico, mica è orto a scopi scientifici: mero effetto collaterale i numerosi e complessi principi farmacologici terapeutici o tossici e le singolarità botaniche. Non è una raccolta di figurine e neppure la ricerca di una biodiversità compiuta, neanche il voler ottenere un’estetica piacevole e neppure la produzione di frutti eduli, tutte espressioni secondarie.
Il punto è che la forza eccita ad individuare, estrarre e celebrare (tale “inutile” operare è evidentemente rito) l’oggetto che non nasce e neppure muore, ciò che Platone avrebbe definito “melissità”, “terebintà”, “cistità” e “gineprità”, Kant Oggetto in sé, Schopenhauer soggetto che si fonde nell'oggetto, posto dove Rilke passeggiandoci dentro avrebbe udito notizie rassicuranti.
Costruzione giuridica
Insoddisfacente, asfittica e anche noiosa l’onnipotenza assoluta, condizione che per trovare emancipazione necessita di urgente iniziativa abile nel creare un ordine che la subordini.
Vale per Dio [1], vale per gli uomini [2].
[1] Tutto sommato i testi sacri e mitologici narrano di questo laborioso implementare giuridico ordinante.
[2] Probabilmente non per tutti ma per me si: nei numerosi, liberi, interminabili - più sono liberi e più risultano interminabili - giorni di festa, se non mi attivo implementando e ottemperando una regola s’insinuano malesseri speciali, verosimilmente metafisici, o qualcosa che gli assomiglia.
L'Ira di Dio
Taranto provincia, Natale. In attesa del megapranzo esco a fumare l’Extravecchio per digerire il cenone di cinquanta portate, dal gulasch ungherese al barracuda pescato da mio cognato così fresco che morsica ancora il duodeno. Tra un tiro e l’altro monìtoro discreto il dialogo di due trentenni, argomento: l’automobile più veloce della città. Uno sostiene che il primato spetta all’“Ira di Dio”, la Delta integrale del suo vicino, l’altro alla “mostruosa” Ferrari di un amico del cugino. Ad assioma delle rispettive asserzioni ostentano e comparano da YouTube le performance d'Ira di Dio e Mostro.
Per il clichè dei percorsi intellettuali classici i due sarebbero stimati esponenti di subcultura, ma ispirato dall’ultimo libro che ho letto, quello che annoverava nei modelli di spiritualità anche il rock, la gastronomia e lo sport, evito giudizi di valore e mi butto sull’antropologico interpretando la coppia esponente di diffusa sottocultura situata all’interno della universale comunità dell’edonismo tecnologico capitalistico. Non del tutto convinto voglio essere più generoso coi due e viro al simbolico: bolidi emblema del desiderio di fuggire da un quotidiano asfittico. Proseguo nel tentativo di giustificarli fino a quasi raggiungere traguardi estremi del pluralismo là dove Checco Zalone e Kant, Beppe Grillo e Shakespeare, seppur nelle differenti e specifiche espressioni, valgono tutti allo stesso grado, ma il pranzo in tavola mi chiama salvandomi dalla deriva.
Cenerentola
Osservo che nell’architettura filosofica degli ideologismi storici spinti d’intellettuali e militanti dogmatici, schematici e intransigenti nella loro fedeltà alla linea, viene affrontata la storia dell’umanità intera e considerate differenti posizioni filosofiche anche agli antipodi,
invece la Natura è estromessa e censurata, esulata dall'impianto filosofico. Probabilmente se entrasse procurerebbe severo cortocircuito nelle fondamenta.
Cronica miopia
Non sa un’acca d’urologia, gastroentorologia, logopedia e neppure di psicologia, eppure urina, digerisce e parla serena. Nell’osservare mia nipote di quattro anni l’accadimento di lei mi rivoluziona più di quello di Gesù bambino.
Ci si è giustamente attardati nello studiare il patologico per porvi rimedio riducendo così il fisiologico (naturale) a simmetrico, scontato, funzionamento; scientistico sistematico ottundimento al portentoso accadimento della normalità.
Trascorrono dieci minuti e quel vedere diventa baluginio che si estingue rapido, la prossima visione forse all’Epifania
Asservimento 2.0
Tra i cambiamenti dell’ultimo passaggio di secolo emancipazione dai precetti ideologici e da quelli della Chiesa con, invece di libero fluttuare, simmetrico asservimento a quelli dell’informatica:
da
1 «Partecipare alla Messa la domenica e le altre feste comandate.»
2 «Confessare i propri peccati almeno una volta all'anno.»
3 «Ricevere il sacramento dell'Eucaristia almeno a Pasqua.»
a
1 «alias newname ='stringa' »
2 « bg %job-number»
3 «chsh [-s newshell] username»
e pensare che i tre esempi informatici sono di “software libero”. Li definiscono Comandi/Sintassi ma è precettistica pura, giaculatorie onorate da fiumane di pii e poi c’è tutta la faccenda delle passwords. Ma è umano questo sistematico muoversi militarmente attraverso "contrassegno", "parola chiave", "chiave", "parola d'ordine", "parola di accesso"?
Loop
Sogno ricorrente dopo abbuffata serale è quello di nosocomi immensi o alberghi, talvolta superstrade, dove più cerco l’uscita e più non la trovo. Al risveglio ho considerato l’onirico loop, cerchio-circonferenza-ciclo che non raggiunge meta, contiguo ad un Avvento liturgico perpetuo, eterna attesa di Messia che spezzi ‘sto prillare. Finalmente il Messia arriva ed è la morte.
Il cristianesimo è altra cosa, eppure la conclusione appare dignitosa, roba da Nobel [1] e strutturante gran parte della spiritualità orientale.
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[1] Isaac Bashevis Singer, “La famiglia Moskat”: «Il Messia arriverà presto». Asa Hashel lo guarda sbalordìto: «Che cosa vuoi dire?». «La morte è il Messia. Questa è la verità».
Il Tributo
Ho meglio da fare che litaniare le centinaia d’assurdità e correlate risorse che consumo nell’ottemperare le normative del laboratorio artigianale d’erboristeria che conduco, dico solo quella di ieri quando, tornato dalla Agenzia delle Dogane per vidimare i registri alcolici - 50 km all’andata, 50 al ritorno per 3 volte -, telefono all’INPS per chiarimenti sulla pensione della quale dopo più di 43 anni di versamenti ho diritto, ma reietta per una ricongiunzione di contributi a 7 anni dalla domanda persi in un inaccessibile limbo. L’operatrice mi comunica che per la ricongiunzione hanno casi d’attesa di 20 anni e per considerare il ricorso sarà necessario attendere perlomeno un anno. Considero due pesi due misure visto che se tardi un giorno a versare i contributi ti fanno il culo quadro, ma lascio perdere e continuo ad imprendere.
Legalità? Per chi, quale, come, perché, definita e controllata da chi? Senza fattispecie la legalità è concetto da conferenziere specializzato in enti astratti; non condivido ma ben comprendo l’italica concezione che individua nell’apparato burocratico-normativo un nemico: legittima difesa.