Ma com’è che ci siamo ridotti così? Per capirci qualcosa ho provato ripercorrere la storia della filosofia moderna[1], per concludere che prima c’era Dio poi è morto e l’Io ne ha preso il posto. E la Natura? Perlopiù estromessa[2], talora annichilita, e da Dio e dall’Io. Forse il problema sta tutto qui.
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1 Grazie al saggio “Dio, uomo e mondo”, nella metafisica da Cartesio a Nietzsche. Traduzione e cura di Orlando Franceschelli; Donzelli editore.
2 Non mancano filosofie che dal XVII secolo in poi hanno affermato, in modi differenti, il primato della Natura, dal Panteismo rigoroso e necessitarista del Deus sive Natura, al Naturalismo razionale, all’Evoluzionismo ecc.. Concezioni abili nel produrre proprie ontologie (natura dell'essere), epistemologie (conoscenza della realtà), metodologie (studio della realtà), e anche proprie etiche in quanto, consapevoli di essere noi una piccolissima parte della natura, evitiamo di perderci in derive di tracotanza; consapevoli di stare tutti sulla stessa barca tendiamo a essere solidali, tra di noi e con ogni essere vivente. Ma oggi che rimane di tutto questo? Fuori da qualche eccezione probabilmente poco. Rimane, come fenomeno diffuso, l’ideologia green, non sempre fondata su una riflessione filosofica di ampio respiro: fenomeno sociale che sovente si limita a un mero attivismo su obiettivi circoscritti e semplicistici, incapace di proporre ontologie, epistemologie, buone metodologie ed etiche proprie.