L’altra sera a distanza ravvicinata da un chitarrista e un batterista in azione, all’improvviso ho visto a cosa “serve” il rock. Serve ad auto trascendersi.
Il pezzo è il mezzo, dinamica e ritmo il passo, Eros la via e i picchi orgasmici tappe del percorso, ma la meta è oltrepassare i limiti personali per fondersi in qualcosa di più grande.
Forse dentro di noi c’è qualcosa, o qualcuno, che sta un po’ stretto nel supporto perituro corporeo e necessita d’uscire -estasi: ex-stasis: “essere fuori”-, o forse consapevoli che non ci siamo fatti da soli vogliamo andare oltre noi stessi, per vedere come e dove è cominciato tutto.