BLOG DI BRUNO VERGANI

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Giovedì, 21 Dicembre 2023 19:59

Ineludibile dualismo

Scritto da 

Dio, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, 
il coraggio di cambiare le cose che posso,
 e la saggezza per conoscere la differenza.” (Serenity Prayer di Reinhold Niebuhr)

Il più delle volte la sofferenza è causata dallo scostamento fra il mondo che desideriamo e quello che c’è, detto schopenhaueriamente dalla separazione da come ci rappresentiamo il mondo e il mondo oggettivo. In effetti un po’ tutte le visioni sapienziali, come anche le concezioni filosofiche, tentano di ridurre il gap fra il mondo che ci rappresentiamo e quello reale, con due differenti strategie che talvolta si intersecano e contaminano.

La prima tenta di plasmare il mondo effettivo così da conformarlo alle nostre rappresentazioni, tipo gli gnosticismi e gli esistenzialismi che rifiutando questo nostro mondo ne desiderano un altro, o gli idealismi che subordinano il mondo naturale alle proprie concezioni, oppure le filosofie della prassi che operano per cambiarlo. La seconda strategia tenta, invece, di ridimensionare le nostre rappresentazioni del mondo per uniformarle alla realtà di fatto, come lo stoicismo che accetta le cose che non possiamo cambiare, o il naturalismo che ci vede parte di sostanze e processi che costituendoci ci precedono e superano.

Insomma forse per qualche misteriosa frattura ancestrale, a differenza delle rane e delle rondini, siamo portati a desiderare e a chiedere un sistematico come in cielo così in terra, e viceversa.

 
Ultima modifica il Domenica, 24 Dicembre 2023 15:55

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