BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

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Martedì, 24 Ottobre 2023 21:32

Alchimia

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Dentro di noi abbiamo il mondo della percezione, dell’incalcolabile immaginazione, il mondo del pensiero che fluttuando elabora fantasie, concepisce idee e recepisce quelle che gli arrivano in sorte. Fuori di noi il mondo della materia, quello del colpo d’ascia del boscaiolo e dell'Apollo 11 con masse e spazi, forze e tempi, sì relativi nondimeno misurabili, prevedibili, duplicabili.

Federico Faggin -quello che ha inventato i microprocessori- afferma, metaforicamente, che il mondo interiore sarebbe di natura ondulatoria perciò quantistico, mentre il mondo esteriore di natura particellare (cioè costituito da atomi e molecole), vale a dire materiale. La differenziazione fra l'ontologia ondulatoria della fisica quantistica e l'ontologia particellare della nostra dimensione quotidiana, potrebbe essere una chiave di interpretazione delle biforcazioni e dei dualismi che hanno caratterizzato la storia della filosofia: sostanza materiale/sostanza spirituale, corpo/anima, materia/forma, esistenza/essenza, fenomeno/cosa in sé, apparenza/realtà, quaggiù/lassù, ecc.. Ontologie differenti quella ondulatoria e quella delle particelle, eppure interconnesse come ci ricorda il Rgveda: “Due uccelli, una coppia di amici, sono aggrappati allo stesso albero. Uno di loro mangia la dolce bacca del pippala; l'altro, senza mangiare, guarda”.

Forniti di mente e di corpo viviamo, dunque, nel dualismo onda/particella, gli introversi preferendo abitare nel mondo ondulatorio interiore, gli estroversi frequentando il mondo particellare esteriore, rischiando entrambi di rimanere intrappolati in bolle e idolatrie: chi si attarda nel mondo quantistico interiore perché corre il pericolo di entrare in bolle intellettualistiche, in idolatrie delle parole, dette e scritte, e delle idee che rappresentano una qualche realtà ma che non sono quella realtà. Chi, invece, si perde nel mondo esteriore delle molecole rischia di sottomettersi alla dittatura della materia, del "Se non vedo non credo", del “Vogliamo fatti non parole”, del “Taci e fai!”

Forse l’arte di vivere sta nell’unificare questi due regni, stile Michelangelo che emana sul duro marmo “La Pietà” che gli fluttua dentro, demiurgo che trasforma l’onda in particella, come anche il fruitore di quell'opera che nel goderne ritrasforma le particelle del marmo in onde che gli fluttuano nell'anima.

Ultima modifica il Giovedì, 26 Ottobre 2023 17:04

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