L’ottocentesco termine “panenteismo”, lo si può interpretare sia come una variante del panteismo che del teismo.
Il panenteismo panteista ipotizza, o afferma, il primato di una arché, di un’ápeiron alla Anassimandro; energia vitale che seppur immanente precede, costituisce e onnipervade (panpsichismo) l’universo. Il panenteismo teista include, invece, l’immanenza dell’universo in Dio emanata e animata dalla sua potenza creatrice e trascendente.
Se nelle due varianti sostituiamo i termini Arché e Dio con Logos, scemerà l'eccedenza di Dio sulla natura e il divario fra immanenza e trascendenza, e si potranno entrambe interpretare come differenti punti di vista dello stesso processo, emulsionando così teismo e panteismo come ci aggrada.