Nella corteccia dell’alberello di ramno il sacerdote druido vedeva un elfo e nel medioevo il monaco irlandese ci adocchiava un rimedio portato da un angelo del Signore per curare gli uomini, mentre oltre Atlantico lo sciamano coglieva in quell’acre corteccia che svuota l’intestino una forza del Grande Spirito.
Oggi la scienza vede e misura delle precise molecole denominandole eterosidi antrachinonici, stilema più preciso quanto sgraziato, per dire attraverso un necessario quanto provvisorio arbitrio semantico condiviso, al pari di “elfo” e “angelo”, la stessa cosa.